CINA: DATI E FATTI Oltre 1.000 espositori su un’area di 160mila mq, il 60% dei quali assegnati negli ultimi 7 mesi dello scorso anno. China Print 2013 diventa così la seconda fiera mondiale del printing e del converting e si prepara al debutto al New China International Exhibition Center di Pechino, dal 14 al 18 maggio prossimi.
di Elena Piccinelli
Dati e trend di prima mano sullo sviluppo dell’industria cinese di settore e un’intervista esclusiva al direttore della manifestazione, che parla ai costruttori italiani.
«Oggi è il 27 novembre del calendario lunare cinese, ed è anche il giorno più freddo dell'anno (-30 °C, Ndr). Vedo, però, che amici dei media di oltre 20 paesi del mondo e innumerevoli rappresentanti delle associazioni cinesi di categoria partecipano a questo evento, a dispetto del lungo viaggio e del clima rigido, e ciò mi scalda il cuore».
Questo il saluto che Yu Zhen (presidente onorario della China Machinery Industry Federation e della Printing and Printing Equipment Industries Association of China – Peiac) ha rivolto ai convenuti alla presentazione di China Print 2013: oltre 200 inviati di testate tecniche e associazioni industriali cinesi e del Far East, nonché di quattro riviste delle grandi economie europee del settore, ovvero Italia (rappresentata dalla nostra casa editrice, Ndr), Germania, Russia e Regno Unito.
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Tutti sono confluiti a Pechino l’8 e il 9 gennaio scorso del nostro calendario, per raccogliere dati e informazioni sull’evoluzione del printing e del converting in quello che è ormai il secondo mercato al mondo, nonché motore dello sviluppo globale. Ma anche per fare il punto sulla fiera cinese, in crescita vorticosa: se lo scorso maggio – secondo i dati comunicati in drupa – i 100mila mq del nuovo quartiere espositivo erano già venduti e la lista d’attesa contava 200 imprese, solo tre mesi dopo, la costruzione di un ulteriore padiglione poteva soddisfare l’eccesso di domanda e ulteriori richieste di adesione: a fine anno, dunque, i numeri di China Print 2013 resi noti nel corso della press conference pechinese parlano di 160mila mq occupati (+60% rispetto alla primavera scorsa, con tutti gli spazi nuovamente esauriti), 1000 espositori e 180mila visitatori attesi e altre aziende in attesa di eventuali disponibilità “last minute”.
Nel frattempo, informano gli organizzatori, cresce anche la fiera gemella nel sud della Cina. La terza edizione di Print China si svolgerà nel 2015 a Dongguan, primo distretto cinese della stampa, con una durata superiore rispetto al precedente evento del 2011 (6 giorni anziché 5) e con legittime aspettative di sviluppo ulteriore, fondate su un’economia che, dopo il rallentamento dell’ultimo periodo, sta riprendendo la sua velocissima corsa.
Locomotiva del mondo
Che la Cina, pur pagando costi elevati da parecchi punti di vista, sia stata capace di portare avanti un piano di modernizzazione titanico, è sotto gli occhi di tutti, e che oggi traini la crescita non solo del Far East ma del mondo intero, pure è evidente. Le cifre di questo sviluppo sono state riportate da Yu Zhen, presidente onorario della federazione cinese dei produttori di macchine e del Peiac, intervenuto alla conferenza stampa.
Ripresa in accelerazione – Negli ultimi trent’anni, a partire dall’avvio della politica di riforme e apertura del mercato, l’economia cinese è sempre cresciuta a due cifre: a fine 2011 ha raggiunto un PIL di 47,3 trilioni di renminbi (RMB), pari a circa 7,4 trilioni di dollari americani, ed è diventata a tutti gli effetti la seconda potenza economica mondiale. La crisi internazionale ha colpito anche il gigante asiatico ma, sottolinea il relatore, i provvedimenti adottati dal Governo cinese hanno permesso di fronteggiare le difficoltà in tempi rapidi, chiudendo il 2012 con una crescita intorno al +7,5%: non più a due cifre, dunque, ma ben superiore alle performance dei paesi occidentali… Inoltre, i progetti di sviluppo fissati per il prossimo periodo prevedono, fra l’altro, il raddoppio del PIL rispetto al 2010 (a quota 100 trilioni RMB) e la formazione di una classe media di 5-6 miliardi di persone, “premessa necessaria di uno sviluppo sostenibile dell’economia”. E i primi risultati già si vedono.
L’industria della stampa si trasforma e cresce (**) – Nello stesso periodo anche l’industria del printing ha vissuto una crescita esponenziale. Nel 1978 il fatturato del comparto era di soli 4,8 miliardi di RMB e, a fine 2011, si attestava a 867,7 miliardi (maggiore di 180 volte!) collocando il paese al secondo posto delle classifiche mondiali di settore, alle spalle degli Usa.
In Cina operano circa 102mila stampatori, che danno lavoro a oltre 3,5 milioni di addetti. Di questo universo, 47mila imprese (pari al 46% del totale) sono focalizzate sul packaging ed esprimono un fatturato di 631,8 miliardi RMB (72% del totale) in crescita annua del 20,6%. 6.800 stampatori (6,85% del totale) realizzano libri e periodici, con un fatturato di 131,3 miliardi RNB e un incremento annuo dello 0,94%. 48mila lavorano invece in altri settori applicativi (47% del totale) e, a dispetto del trend decrescente (-15%), raggiungono un fatturato di 104,4 miliardi (12% del totale).
Nel 2011, inoltre, l’export di prodotti stampati valeva 68 miliardi RMB con una crescita annua del 2,8%, ovvero meno dell’8% del valore totale del fatturato di settore. L’industria cinese della stampa, ha concluso il relatore, è dunque ancora in fase di trasformazione ed è dominata dalla domanda interna.
Pianeta macchine – Puntando l’attenzione sulle macchine per il printing e il converting, l’industria cinese “vale” circa 50 miliardi RMB (pari a 8,3 miliardi USD), con un import 2011 di 2,54 miliardi USD (+10,6%) e un export di 1,25 miliardi USD (+14,1%). I costruttori locali sono circa 800 e realizzano perlopiù prodotti di fascia media e bassa, in grado di soddisfare la domanda interna e, in parte, anche estera.
Il comparto delle macchine sta attraversando una fase di cambiamenti e concentrazione: nell’ultimo periodo Shanghai Electrics ha acquisito Akiyama e Goss international, Han-Gronhi ha acquisito Shinohara e Founder Group; Tianjin Masterwork ha a sua volta effettuato acquisti importanti nei campi del digitale e del post press e, in generale, i costruttori cinesi di macchine si apprestano a entrare nella fascia alta dell’offerta. A drupa 2012 erano più di 280 e occupavano un’area di 11mila mq, doppia rispetto all’edizione precedente, tanto che la Cina si attestava al secondo posto per numero di espositori e al terzo per dimensione degli stand; il padiglione collettivo del Peiac radunava 168 imprese su 9.000 mq.
Il valore della cultura – La domanda interna alimenta il vorticoso sviluppo della filiera della stampa e, stando alle statistiche ufficiali, lo farà ancora per diversi anni. I piani governativi prevedono massicci investimenti nell’industria culturale e creativa, offrendo così nuove opportunità di crescita anche ai fornitori di tecnologie e strumenti.
In cifre, l’editoria ”vale” 1,5 trilioni RMB di cui 867,7 miliardi da attribuire all’industria della stampa; entro la fine del XII piano di sviluppo (2016) l’editoria cinese raddoppierà il fatturato, prospettando un futuro altrettanto brillante per la filiera. Anche perché, considera il relatore, “eccetto l’aria e l’acqua, tutti i tipi di materiale possono essere stampati” e la tecnologia corre (a inizio anno, a Xian è stato aperto il primo negozio per la stampa in 3D, Ndr).
(**) Ulteriori approfondimenti su struttura e trend del comparto delle arti grafiche in Cina all'articolo Basic introduction of Chinese Printing Market in 2011
Un'occasione di incontro
La conferenza internazionale promossa lo scorso gennaio dagli organizzatori di China Print si è articolata in due giornate intense di relazioni, incontri, visite a imprese e istituzioni.
È stata, dunque, un’occasione preziosa per “dare un’occhiata” da vicino a un Paese di rilevanza capitale negli equilibri politico-economici del pianeta, alle sue aziende, oltre che all’approccio al business e al tipo di organizzazione degli operatori di China Print e del Peiac. Ma è stata anche, e non è poco, un’occasione per incontrare le persone – gli organizzatori della fiera, i colleghi invitati alla conferenza, gli imprenditori… – confrontare culture e sensibilità e, buon ultimo, godere dalla calorosa ospitalità cinese.
Durante la due-giorni di Pechino si è espressa nell’infinita teoria dei cibi squisiti e nei brindisi reiterati, nella paziente disponibilità dei dipendenti di China Print e nell’allegria della cena di gala che, dopo i saluti e i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito al successo della fiera, è proseguita in modo informale fra spettacoli tradizionali e non (dalla band tutta femminile di folk rock alla giocoleria, passando per il teatro antico e l’estrazione dei molti premi messi a disposizione da Apple).
Ecco il calendario dei lavori e l’elenco dei relatori che hanno fornito informazioni e dati sul mercato cinese del printing e i suoi trend qualitativi e quantitativi, sull’edizione imminente di China Print e sull’offerta in fiera.
• L’8 gennaio hanno sviluppato relazioni sull’economia cinese, lo stato del settore e la fiera China Print: Yu Zhen, presidente onorario di China Machinery Industry Federation (CMIF) e PEIAC; Yu Ping, vice presidente del China Council per la promozione del commercio internazionale Promotion of International Trade (CCPIT); Wu Feng, portavoce del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology odelP.R.C (MIIT); Yin Haixing, vice presidente della China International Exhibition Center Group Corp. (CIEC); Zhang Jianmin, segretario generale del gruppo stampa digitale del PEIAC, Li Chen, direttore del comitato Servizi del PEIAC e segretario generale del concorso China Print Awards; Xie Senshu, vice segretario generale del PEIAC e direttore generale di China Print Show Company Ltd.
Hanno quindi anticipato informazioni sui prodotti che presenteranno in fiera e fornito informazioni sul proprio approccio ai mercati del Far East i rappresentanti di: Heidelberg, Indigo, Komori, Konica Minolta, Founder Group, Kodak Graphic Communication, Shanghai Electric Printing and Packaging Machinery Group (SPPM), Beiren Printing Machinery Holding Ltd, manroland, Hangzhou CRON Machinery& Electronics Company Ltd.
• Il 9 gennaio una nutrita delegazione di giornalisti ha raggiunto la Tianjin Masterwork, primo produttore cinese di accoppiatrici e taglierine, che ha aperto le porte del modernissimo stabilimento e di un museo privato della stampa di particolare fascino e interesse. All’incontro, guidato dalla presidentessa del consiglio di amministrazione e GM Li Li insieme al top management dell’impresa, è seguita la visita a uno dei vasti distretti industriali che stanno sorgendo ex novo nella regione di Pechino e infine al nuovo centro espositivo dove si svolgerà China Print 2013.