Il Regolamento UE 2020/852 introduce la cosiddetta tassonomia delle attività economiche eco-compatibili , una classificazione delle attività che possono essere considerate sostenibili e coerentemente allineate agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea, nonché al rispetto di alcune clausole di carattere sociale. Per essere considerate eco-compatibili, le attività economiche debbono fornire un contributo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali identificati, senza arrecare danni significativi a nessuno degli altri cinque (clausola Do No Significant Harm – DNSH).

Il Regolamento presenta tre aree applicative:

  • le misure adottate dagli Stati membri o dall’UE con riferimento agli investimenti ecosostenibili (ad esempio Green Bonds);
  • gli obblighi informativi in capo ai partecipanti ai mercati finanziari;
  • gli obblighi informativi per le imprese soggette all’obbligo di redigere una dichiarazione non finanziaria.

I sei obiettivi ambientali dell’Unione Europea sono:

  • mitigazione del cambiamento climatico;
  • adattamento al cambiamento climatico;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi.

Nello specifico, in base all’art. 8 della Tassonomia, le organizzazioni soggette alla Direttiva sulla
rendicontazione non finanziaria (Non-Financial Reporting Directive – NFRD) e, successivamente,
alla nuova Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (Corporate Sustainability
Reporting Directive – CSRD) saranno tenute a divulgare informazioni in merito all’allineamento delle
proprie attività alla Tassonomia utilizzando alcuni indicatori: fatturato, spesa in conto capitale e
spesa operativa. In generale, per le imprese la Tassonomia è una “guida” utile a valutare le proprie attività, definire politiche aziendali in ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e per rendicontare agli stakeholder in modo più completo e comparabile.

La novità

Gli obblighi informativi sulla Crescita Sostenibile previsti del Regolamento Tassonomia andranno in un prossimo futuro a riguardare un novero di soggetti più ampio alla luce dei lavori di revisione alla direttiva sull’informativa non finanziaria, i cui lavori sono attualmente in corso. La proposta di modifica presentata dalla Commissione europea il 21 aprile 2021 e attualmente in discussione al Consiglio e al Parlamento europeo, prevede infatti l’estensione degli obblighi di Dichiarazione di carattere Non Finanziario (DNF) a tutte le grandi società e a tutte le società quotate sui mercati regolamentati, incluse le PMI, ad esclusione delle sole micro-imprese.

La proposta di Direttiva e il ruolo della Federazione Carta e Grafica

La nuova proposta di Direttiva, pertanto, riguarderà tutte le imprese con sede in Europa con più di 250 dipendenti (attualmente, si prevede una soglia di 500 dipendenti) e tutte le PMI quotate sui mercati europei (a eccezione delle microimprese). I dati dovranno essere riportati sulla base di standard comuni di reporting, che saranno sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e adottati dalla Commissione UE con due atti delegati: uno più generale entro la fine del 2022 e uno specifico per ciascun settore economico entro la fine del 2023. L’EFRAG elaborerà anche standard specificamente dedicati alle PMI.

La Federazione Carta e Grafica (FGC) ha partecipato alle consultazioni avvenuta nei gruppi di lavoro italiani e ha illustrato il proprio “Progetto sostenibilità” riguardante l’impegno nell’elaborare una metodologia fondata sugli standard internazionali di rendicontazione e coerente con tutti gli obiettivi europei richiamati dalla Tassonomia, ovvero:

  • mitigazione del cambiamento climatico;
  • adattamento al cambiamento climatico;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi.

Inoltre, la metodologia della Federazione anticipa la previsione dell’estensione della rendicontazione alle PMI consapevole che al di là dell’obbligatorietà, le aziende della propria filiera sono chiamate alla sfida della sostenibilità e della transizione ecologica in quanto parti integranti di supply chain complesse, rappresentando un settore vitale per il sistema Italia. Secondo la proposta della Commissione UE, la Direttiva dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2023.

Soggetti obbligati

Attualmente sono i partecipanti ai mercati finanziari, i consulenti finanziari (assicurazioni, fondi, enti pensionistici) e le imprese di interesse pubblico. Queste ultime sono identificate in base al fatto che durante l’esercizio finanziario hanno avuto, in media, un numero di dipendenti superiore a cinquecento e hanno superato, alla data di chiusura del bilancio, almeno uno dei seguenti limiti dimensionali:

  • venti milioni di euro di totale dell’attivo dello stato patrimoniale;
  • quaranta milioni di euro di ricavi netti delle vendite e delle prestazioni.

Il Regolamento Tassonomia, essendo una “guida”, può essere applicato volontariamente da qualsiasi impresa. Infatti, in questo senso, oltre alla proposta di modifica volta ad allargarne il campo di applicazione, è lo stesso legislatore comunitario a formulare l’auspicio che la definizione di criteri di ecosostenibilità delle attività economiche possa incoraggiare anche gli operatori economici che non sono tenuti a divulgare volontariamente le informazioni relative alle proprie attività ecosostenibili, anche allo scopo di raccogliere fondi per sostenere tali attività. Il “Progetto sostenibilità” della FCG mira a concretizzare sin da subito tale auspicio.

Trasparenza

Il Regolamento Tassonomia interviene su questi obblighi prevedendo che, se un prodotto finanziario investe in un’attività economica che contribuisce a un obiettivo ambientale, i partecipanti ai mercati finanziari devono anche fornire informazioni sugli obiettivi ambientali individuati dal Regolamento Tassonomia a cui contribuisce l’investimento sottostante il prodotto finanziario e una descrizione di come e in che misura tali investimenti si riferiscano ad attività economiche ecosostenibili (allineate cioè alla tassonomia). Analoghi obblighi sono previsti in caso di prodotto finanziario che promuove caratteristiche ambientali. Nel caso invece degli altri prodotti finanziari, non riconducibili alle due ipotesi sopra descritte, si deve indicare che gli investimenti sottostanti non tengono conto dei criteri europei per le attività economiche ecosostenibili.

È importante sottolineare come il “Progetto sostenibilità” della FCG risponde appieno a due richieste fondamentali europee e nazionale:

  1. il maggior ricorso alla rendicontazione di sostenibilità da parte delle imprese, soprattutto PMI;
  2. la massima trasparenza delle metodologie di calcolo, per stime e score, delle performance delle aziende.

Non solo, ma dato che l’efficacia delle normative europee sulla trasparenza dipende dalla disponibilità di dati in tempi coerenti con l’entrata in vigore dei requisiti previsti dalla Tassonomia, gli strumenti realizzati dalla FCG consentono i dati e le informazioni rendicontate dalle proprie aziende siano affidabili e capaci di contrastare il rischio di greenwashing.

Obblighi informativi

Gli obblighi informativi appaiono estremamente significativi e la piena applicazione degli stessi è stata diluita nel tempo attraverso diverse fasi attuative. Gli obblighi informativi relativi agli obiettivi relativi alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2022. Gli obblighi informativi relativi agli obiettivi ambientali relativi all’uso sostenibile delle acque, transizione verso l’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento e protezione della biodiversità si applicheranno a decorrere dal 1° gennaio 2023. Ciò significa che, nelle DNF pubblicate a partire dal 1° gennaio 2022 (riferite all’esercizio 2021), si dovranno fornire informazioni solo in merito alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il supporto della FCG alle proprie aziende

Il Progetto Sostenibilità è stato avviato agli inizi del 2020 ed è in fase di conclusione e di lancio. Grazie al coinvolgimento delle aziende di tutte e tre le Associazioni, alla consulenza di BDO e al confronto continuo con il Forum per la Finanza Sostenibile, è stata messa a punto una metodologia che ha inteso individuare e agevolare la redazione di reportistica e comunicazione ambientale per diversi fini inclusi quelli di rispondere agli obblighi informativi.

L’impegno della FCG, che trova espressione anche in un Manifesto di 10 punti, ha portato a sviluppare due strumenti, il Protocollo per la definizione della strategia ESG di Federazione Carta e Grafica e “FpS Tool” – Tool di Federazione Carta e Grafica per la Sostenibilità – che presto verranno messi a disposizione di tutte le aziende. Nello specifico il Protocollo consta di due parti: una prima parte che definisce le strategie e il posizionamento della FCG sui temi cui le aziende sono chiamate a rispondere definendo i propri impatti e una seconda parte, gli Allegati, che supportano le aziende nell’azione di rendicontazione degli indicatori di performance ambientali, sociali e di governance.

Questi Allegati trovano concretizzazione nell’FpS Tool, uno strumento on line, che dopo una preliminare autovalutazione, consentirà alle aziende di accedere al più appropriati tra due possibili livelli di rendicontazione. Il livello 1 è pensato per le aziende più piccole o per le imprese che non hanno mai affrontato un percorso di rendicontazione della sostenibilità: consta di una serie di indicatori preselezionata dalla FCG tramite è possibile raccogliere dati e informazioni ritenute indispensabili in quanto appartenenti alla filiera.
Il livello 2 è pensato per le aziende che già redigono un report di sostenibilità secondo il GRI Standards e desiderano implementare la propria rendicontazione grazie agli indicatori di filiera che rispondono ai criteri Environmental, Social and Governance – ESG- e di Economia Circolare, ma non solo. Per entrambi i livelli, la FCG prevede un supporto one to one alle aziende che decidono di adottare la metodologia e utilizzarne gli strumenti.

Il lancio ufficiale sarà il 1° marzo 2022 nell’ambito di un webinar i cui dettagli verranno comunicati
in tempi brevi.