Evento internazionale in Monferrato. Bobst Italia ha chiamato operatori ed esperti di packaging flessibile a presentare aggiornamenti sui materiali, sistemi e mezzi di produzione capaci di aprire nuove opportunità di crescita ai converter.
La location era senza dubbio suggestiva (il Castello di Uviglie, sulle colline del Monferrato), i convenuti numerosi (150), i temi sul tappeto attuali e pregnanti (vedi spalla). Lo scorso 28 e 29 ottobre Bobst Italia ha organizzato un evento di spessore, articolato in una parte convegnistica dove sono stati illustrati gli ultimi avanzamenti in fatto di spalmatura AIOx e le relative ricadute sulla R&S dei produttori di materiali e macchine. Nella sessione successiva, le prove condotte sulla rotocalco Rotomec MW 80 disponibile presso il Technology Center di Bobst Italia hanno dato concretezza ai discorsi.
La macchina, in luce 850, viene gestita completamente da terra senza ausilio di pensilina. Durante l’evento ha stampato un soggetto su film PET di 12 micron spalmato con AlOx, mostrando il livello di prestazioni della tecnologia Bobst con questo particolare, e non facile, tipo di substrato. L’occasione ha permesso, al contempo, di dimostrare l’efficacia del sistema di lavaggio a bordo macchina, e la validità del concetto Bobst di Minimized Waste, anzitutto grazie alla funzione di pre-registro automatico TAPS (lo scarto a fine prova, visualizzato sullo schermo, era veramente basso).
Le sequenze principali della demo
• Dopo un cambio automatico sull’avvolgitore effettuato alla velocità di produzione, è stato prelevato un campione di stampa prima di cambiare il colore su un elemento, da una tonalità beige a marrone scuro, per poi riportare la macchina alla velocità di produzione. La velocità del cambio lavoro è stata dimostrata su un’unità di stampa non utilizzata durante il processo; dopo alcuni minuti di stampa, la MW 80 si è fermata ed è iniziata la sequenza di lavaggio del cilindro e della bacinella, quindi l’inchiostro è stato cambiato da marrone scuro al color beige originale.
• I visitatori hanno potuto seguire le fasi del lavaggio, con il supporto di una presentazione schematica delle varie sequenze sullo schermo collocato sulla pensilina (lo stesso che in precedenza aveva consentito di controllare anche la precisione e stabilità del registro, soprattutto durante le fasi di accelerazione e di decelerazione).
Dopo un altro cambio automatico alla massima velocità, la macchina si è fermata ed è stato prelevato un secondo campione che permettesse di misurare la differenza di colore rispetto al primo – quello di riferimento.
Il valore di Delta E tra i due è risultato molto basso, dimostrando l’efficacia del sistema di lavaggio integrato Bobst, che fra l’altro evita la contaminazione tra i colori, specialmente in considerazione della grande differenza di tonalità.
Alla fine della dimostrazione, il cilindro rotocalco e la bacinella dell’inchiostro sono stati estratti dalla rotativa per consentire ai visitatori di controllare i risultati del lavaggio.
L’accoppiamento Alu/PET La dimostrazione sulla CL 850D ha documentato, così, il livello di qualità, efficienza e flessibilità dell’accoppiatrice. La macchina, equipaggiata con il sistema di spalmatura flexo Bobst, ha accoppiato un substrato di alluminio sottile di 7,0 micron a un film PET di 12 micron. Il sistema Bobst consente di spalmare una grammatura più bassa di adesivo a solvente direttamente sull’alluminio, ottenendo comunque un’eccellente forza di adesione.
La macchina ha prodotto un accoppiato duplex di alta qualità privo di difetti alla velocità di 430 m/min.
L’evoluzione del flessibile
Le tecnologie “barriera” si evolvono, mettendo in campo una nuova generazione di spalmature e di film trasparenti, alternativi alle strutture convenzionali. Ne hanno parlato i relatori al convegno Bobst Italia, focalizzando gli interventi sui seguenti aspetti:
• Carolin Struller, Bobst Manchester, ha presentato le ricerche dell’azienda sulla spalmatura trasparente di ossido di alluminio (processo AlOx), del modo in cui viene prodotta ai risultati ottenuti sui diversi tipi di film plastici, fino alle capacità di mantenere le proprietà barriera dopo la stampa e la trasformazione del film.
• Kurt Freye e Daniele Cerizzi (rispettivamente per Reifenhäuser Kiefel Extrusion e Reifenhäuser Cast Sheet Coating) hanno illustrato gli ultimi sviluppi in fatto di film in bolla e film cast per applicazioni a elevato effetto barriera, che permettono di aumentare le prestazioni riducendo, al contempo, il peso degli imballaggi. La correlata maggior richiesta di film a 9 o anche a 11 strati ha anche generato numerosi progetti di impianti in grado di produrre strutture multistrato sempre più sofisticate con meno materiale.
• Paolo Serafin (Taghleef Industries) ha parlato delle applicazioni del film Extendo e di nuove soluzioni per un miglior riciclo.
• Stuart Jones (Janoschka) si è concentrato sulla stampa roto di tirature brevi e sulle innovazioni in materia di sleeve rotocalco.
• Armin Weichmann (Stuttgart Media University) ha presentato gli studi dell’istituto sulla conduttività degli strati, la stabilità dei cilindri rotocalco e la possibilità di sostituire il rame e il cromo con il nickel nei cilindri incisi.
• Giovanni Caprioglio (Bobst Italia) ha illustrato le macchine rotocalco Bobst per materiali flessibili, e in particolare la MW 60 Ι 80.
• Philippe Roulet (Nestlé) ha catturato l’attenzione del pubblico con un intervento pregnante sull’insieme dei fattori che determinano l’evoluzione dell’imballaggio in risposta alle necessità dei consumatori.