Per i francesi deve essere soprattutto pratico e veicolo di informazioni utili; per i tedeschi leggero (per ridurre il volume dei rifiuti) e riciclabile o riutilizzabile; spagnoli e italiani sono più sensibili all’estetica e valutano come un progresso il packaging personalizzato e “connesso” della realtà aumentata.
Un sondaggio interessante. A pochi mesi dall’apertura, la fiera del packaging All4Pack Paris già nota come Emballage (Parigi, 1417 novembre 2016) ha pubblicato i risultati di un’inchiesta riguardante le attese e valutazioni sull’imballaggio presso i consumatori francesi, tedeschi, italiani e spagnoli.
Realizzata nel maggio 2016 dall’Observatoire Société et Consommation (ObSoCo), ha indagato cinque facce del packaging: gli imballaggi connessi e intelligenti, gli imballaggi per l’e-commerce, le informazioni veicolate dalla confezione, il cosiddetto “effetto wow” associato alla personalizzazione o alle tirature limitate.
Ecco come e quanto la percezione e il giudizio sul packaging cambiano a seconda dell’età degli intervistati e del Paese di provenienza confermando, per vari aspetti, alcune classiche differenze culturali fra vecchi e giovani e fra Centro-Nord e Sud del continente. Ma non solo.
Noi e loro Il sondaggio rivela che da un lato i francesi sono i più scettici di fronte alle innovazioni e agli aspetti “esperienziali” dell’imballaggio, dall’altro ne apprezzano in larga misura la capacità di fornire informazioni utili, che consentano di acquistare la dose “giusta”. I cugini d’Oltralpe manifestano dunque un approccio utilitarista, dove l’economicità rappresenta un parametro importante.
I tedeschi, invece, privilegiano l’imballaggio in grado di ridurre l’impatto ambientale, in quanto più leggero e quindi in grado di contenere i volumi degli scarti da smaltire, oppure suscettibile di vivere una seconda vita perché riciclabile o riutilizzabile.
Italiani e spagnoli, dal canto loro, sono molto più sensibili alle “esperienze” offerte da alcuni imballaggi. In generale, su una scala da 0 a 10, gli spagnoli accordano 6,5 punti e gli italiani 5,1 all’effetto “wow” generato da un imballaggio personalizzato, sono più ottimisti sulla portata positiva dell’innovazione e giudicano un progresso gli imballaggi connessi.
Vecchi e giovani L’effetto generazionale influenza il rapporto tra imballaggio e consumatori soprattutto per quanto riguarda l’innovazione e la riduzione dell’impatto ambientale. Due categorie esprimono aspettative specifiche di un imballaggio “leggero e connesso”: i 18-24enni e i 55-70enni.
– Nei quattro paesi, gli intervistati più giovani sono anche i più entusiasti nei confronti degli imballaggi connessi.
Il 71% li considera una “fonte di progresso” tanto in termini di salute e sicurezza dei prodotti quanto di riduzione dell’impatto ambientale.
Inoltre il 36% degli intervistati di questa fascia d’età, parlando di e-commerce privilegia un imballaggio “leggero che riduca i volumi degli scarti”.
– Salendo di età, invece, i consumatori appaiono più attenti alle garanzie di protezione dei prodotti, considerata la funzione principale da più dei due terzi del campione fra i 55 e i 70 anni.
D’altro canto, i vecchi sono anche i più numerosi a privilegiare un imballaggio per l’ecommerce che sia possibile riutilizzare o riciclare. Per questa generazione, quindi, l’imballaggio ideale è sostenibile, in grado di garantire solidità e protezione del contenuto, e la possibilita di essere riutilizzato o riciclato a fine vita.
Dettagli Facendo una media delle risposte riguardanti le varie funzioni dell’imballaggio, emerge il consenso generalizzato sulle garanzie di protezione, mentre i giudizi si differenziano riguardo altri aspetti.
Così, se la maggioranza degli intervistati si dichiara favorevole allo sviluppo di imballaggi connessi e intelligenti, sulll’e-commerce emergono due aspettative, non facili da coniugare, di packaging solido e leggero; sempre parlando di e-commerce, comunque, più della metà del campione indica la riduzione dell’impatto ambientale come criterio principale di “bontà”.
Considerando le informazioni presenti sulla confezione, le attese convergono sul processo di produzione.
Infine il giudizio sugli imballaggi in edizione limitata o personalizzati, come anticipato, emerge una grande differenza di sensibilità e giudizio tra francesi e tedeschi da un lato, e italiani e spagnoli dall’altro.
Ma se è vero, com’è vero, che il diavolo sta nei dettagli, vale la pena di leggere l’estensione della ricerca – https://www. all4pack.com/press/About-ALL4PACK/ Press-Releases/What-do-people-expectfrom-packaging?.