Quando abbiamo avviato questo servizio di approfondimento dedicato alla stampa flessografica, pubblicato sul numero 5 di Converting magazine, abbiamo puntato alto. Perché si tratta della tecnologia di stampa più diffusa in ambito packaging, e anche la più dinamica da vari punti di vista, soggetta a un’evoluzione costante e significativa di tutti gli step del ciclo di lavoro. E perché Converting 5, media partner di un Flexo Day 2021 di nuovo, finalmente, in presenza, era ed è destinato a essere letto da un ampio pubblico particolarmente “in target”.
Dare voce
Insomma, era l’occasione buona per lanciare una nuova iniziativa, tanto più significativa in quanto alla vigilia di un anno denso di fiere a lungo rimandate, che per molti saranno occasione di acquisti. Così, spedendo un invito via email, abbiamo attivato un’indagine on-line che desse voce a stampatori e converter, invitati a esprimersi sui loro progetti e i mezzi in campo, con il duplice obiettivo di mappare il parco macchine esistente e sondare gli orientamenti all’investimento. Incoraggiati dall’interesse delle risposte prevenute da importanti realtà italiane – di tutte le Regioni e dimensioni, attive sia nel packaging sia nel labeling – abbiamo deciso, ingordi, di rilanciare, per ottenere una mappatura più articolata, e dati significativi anche da un punto di vista statistico, di cui daremo conto nelle prossime pubblicazioni online e cartacee.
Spoiler
Intanto, riportiamo, a mo’ di assaggio, alcune prime informazioni. È il packaging il principale protagonista della produzione di chi ha già risposto alla survey di Converting: il 75% dei rispondenti lo indica come fonte primaria di revenue, seguito da un 19% che ha invece il core business nelle etichette. In media, queste aziende realizzano l’80% della produzione in flexo, e la restante quota spartita fra rotocalco e digitale. I film plastici sono i materiali più usati, con anche le etichette autoadesive ben rappresentate (oltre il 20% dei rispondenti). Quanto alla domanda sui progetti, il potenziamento/aggiornamento del parco macchine è la risposta più frequente fra chi ha dichiarato di voler investire nella flexo nei prossimi due anni (oltre il 50% del campione!). Un altro consistente 30% ha dichiarato interesse a investire anche in altre tecnologie, specificatamente nel digitale.
Ringraziamo le imprese che hanno aderito alla survey in tempo utile a pubblicare le prime informazioni su questo fascicolo della rivista. E rilanciamo: gli stampatori che volessero dedicare 10 minuti del proprio tempo a dare corpo a questa iniziativa possono compilare il nostro questionario online utilizzando il bottone sottostante.
Ci aiuterete a delineare gli orientamenti degli stampatori italiani partendo direttamente dalle loro (vostre) affermazioni, dando così voce ad aziende che formano un settore di assoluta rilevanza per l’economia nazionale. Oggi sollecitato da cambiamenti epocali che originano da fattori straordinari ma anche “ordinari” come le nuove abitudini e culture di consumo che, a ritroso, condizionano tutta la catena del valore del packaging stampato.
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