Carta-grafica: varo ufficiale, in presenza di Boccia, per la Federazione di settore, che guadagna un posto nella Consiglio Generale di Confindustria dando più forza alla voce delle imprese. Economia circolare, industria 4.0, costi energetici e sostegno strutturale alla lettura tra le priorità strategiche, illustrate ieri a Milano dal neo presidente Pietro Lironi durante un’assemblea di sostanza
Si è svolta ieri a Milano, presso l’hotel Melià, l’assemblea pubblica della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, durante la quale il neo eletto presidente Pietro Lironi, già presidente di Assografici, ha annunciato la nascita della nuova Federazione di settore Carta e Grafica. Ad assumerne la direzione, Massimo Medugno, già direttore di Assocarta.
Il settore
«La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica evolve nella Federazione Carta e Grafica che rappresenterà i settori industriali di Acimga (macchine per la grafica e cartotecnica), Assocarta (carta e cartone) e Assografici (grafica e cartotecnica, trasformazione), con Unione Grafici di Milano e Comieco quali soci aggregati. Tre macro comparti che hanno mostrato nel 2016 andamenti diversificati ma nel complesso positivi, ad eccezione di quello delle carte e delle stampa grafica. Positivi anche i primi mesi del 2017 per la cartotecnica e la trasformazione, ma soprattutto per la produzione di macchine. Ancora negativi gli andamenti del mondo grafico, sebbene si confermi positivo il trend degli ordini esteri. Buona la performance della carta per imballaggio e di quella per usi igienico sanitari» afferma Pietro Lironi nel suo discorso di apertura.
«Nel complesso un settore da 23,7 miliardi di euro di fatturato (1,4% PIL) nel 2016, generato da 169.500 addetti attivi in quasi 18.600 imprese – settore che, grazie a questa evoluzione federativa, avrà confermato un proprio seggio nel Consiglio Generale di Confindustria, con l’obiettivo di dare voce alle problematiche della filiera e perseguirne lo sviluppo e la crescita» ha spiegato Pietro Lironi nel suo intervento.
I primi obiettivi
La nuova Federazione di Settore avrà come obiettivo quello di creare delle sinergie operative ed organizzative, con ruoli associativi trasversali in chiave di arricchimento e miglioramento dei servizi associativi. «Lavoreremo in primo luogo sulla ricomposizione degli interessi delle categorie imprenditoriali affini, da monte a valle ai comparti rappresentati dalla Federazione, a beneficio di tutta la catena del valore della filiera» dichiara Lironi.
I temi di politica industriale sui quali la Federazione Carta e Grafica indirizzerà le proprie attività strategiche sono l’economia circolare, l’industria 4.0, i costi energetici e il sostegno strutturale alla lettura. In particolare su quest’ultimo punto il presidente Lironi fa nuovamente appello al Governo – come già fatto nell’ambito del tavolo della filiera carta, stampa, trasformazione, editoria – per chiedere la detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche per gli acquisti di libri e di abbonamenti a quotidiani e periodici pari al 19% dell’importo speso nel corso dell’anno.
«L’informazione e la lettura – sottolinea Lironi – non sono “beni pubblici” meno rilevanti della salute, dell’istruzione o delle spese mediche per animali domestici». Una misura di supporto al settore delle carte grafiche ed editoriali che diviene urgente in un Paese come l’Italia, dove solo il 40% delle persone con 6 e più anni di età (circa 23 milioni di cittadini) ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti (Dati Istat, Aie, Censis). Un dato indicativo del gap culturale italiano e uno stimolo a promuovere l’uso della carta come motore di promozione sociale, come ribadito anche da Vittorio Alberti – docente di Filosofia presso la Pontificia Università di Roma – nel suo bell’intervento “La carta nella cultura e il suo ruolo per lo sviluppo umano integrale”.
Riguardo al tema Piano Industria 4.0 Lironi ha invece sottolineato il merito del Governo che ha da un lato rilanciato gli investimenti produttivi, dall’altro focalizzato l’attenzione del manifatturiero sul tema dell’innovazione. «Una sfida che le nostre Associazioni hanno colto con tempestività organizzando delle giornate formative per le imprese associate; presto nascerà un comitato scientifico ad hoc, di Federazione, che garantirà contenuti e omogeneità di approccio per affiancare le imprese verso questa nuova rivoluzione industriale. Un modello operativo di progetto che ci auguriamo possa costituire una case history di successo per tutto il sistema confindustriale» evidenzia il presidente. La Federazione si allinea inoltre a Confindustria nella richiesta al Governo di una proroga degli incentivi fiscali legati al Piano. «Sarebbe un vero peccato che le tante piccole e medie aziende, che stanno ora formandosi ai temi dell’Industria 4.0, non potessero in prospettiva godere di questi benefici fiscali, come ulteriore stimolo alle loro strategie di innovazione, crescita e sviluppo» spiega al riguardo il nuovo presidente di Acimga Aldo Peretti.
Altra tematica strategica in termini di crescita e sviluppo è rappresentata dall’economia circolare dove la Federazione svolge un ruolo di rilievo se consideriamo che in Italia il 60% circa della materia prima utilizzata per produrre carta e cartone è costituito da carte da riciclare, con un tasso di riciclo dell’80% nel settore dell’imballaggio. In questa prospettiva di “circolarità”, seguendo i tanti esempi in Europa, bisognerebbe favorire inoltre la realizzazione di impianti di termovalorizzazione a piè di fabbrica per il recupero degli scarti che provengono dal riciclo. «Ma l’impossibilità di realizzarli, per i tanti vincoli burocratici e territoriali, costituisce uno svantaggio competitivo per il comparto cartario, che si aggiunge a costi energetici già superiori alla media europea e pari al 20% del costo di produzione (con punte del 40%)», sottolinea Girolamo Marchi Presidente di Assocarta. Sotto questo ultimo profilo la riduzione degli oneri impropri della bolletta gas preannunciata dal Ministro Calenda dovrà riguardare tutto il gas che va in cogenerazione.
L’attenzione all’ambiente in una prospettiva di Economia Circolare non è solo del legislatore e delle imprese ma anche del consumatore. Secondo una indagine condotta da Ipsos sugli orientamenti sociali al riciclo e all’economia circolare, e presentata da Andrea Alemanno – Group Director di Ipsos Public Affairs durante l’Assemblea, il 32% degli italiani è a conoscenza del significato dell’economia circolare contro il 22% dei francesi e il 19% dei tedeschi. Inoltre il 64% degli intervistati in Italia (la media UE è del 53%) ritiene che la carta sia il materiale più sostenibile rispetto agli altri materiali riciclabili. E la raccolta differenziata, grazie al Comieco, diviene nel nostro Paese un’utile necessità per il 90% degli intervistati ed un indicatore di senso civico per l’86% di essi.
A fine convegno, l’intervento di Vincenzo Boccia ha ripreso e rilanciato i grandi temi emersi durante la giornata, e i valori di fondo che – ha sottolineato con forza il presidente di Confindustria – disegnano il ruolo sociale dell’impresa nel mondo che cambia.