Dati e analisi sul futuro del mercato italiano e internazionale del packaging dalla conferenza economica dell’Istituto Italiano Imballaggio.
Prima si svolgeva a Venezia e, guardando al contesto, il cambio di location è doloroso, ma averla ora a Milano, il 13 giugno al centralissimo Hotel Principe di Savoia, ha permesso a molti più operatori – anche a noi – di frequentarlo. Parliamo della conferenza annuale che l’Istituto Italiano Imballaggio dedica agli scenari e ai temi di management, dunque con un taglio diverso dai convegni tecnici e dalle iniziative di education più tipiche dell’istituzione che promuove la cultura del packaging.
E ne è valsa la pena: a un pubblico nutrito e qualificato di imprese di tutta la filiera del packaging, i relatori del mattino hanno delineato i trend di mercato e quelli del pomeriggio hanno affrontato temi “caldi” come la gestione della fornitura dei materiali all’interno della filiera o l’evoluzione del super ammortamento pro industria 4.0.
Sul palco, “il” nuovo presidente dell’III: per la prima volta nella storia dell’associazione è una signora, Anna Paola Cavanna (laminati Cavanna), dinamica e relazionale, che annuncia con verve e comunicativa nuove idee e progetti, per poi lasciare la parola al giornalista del “Sole” Marco lo Conte, storico coordinatore della economic conference.
Al mattino sono intervenuti Joachim Quoden (Expra general manager) ad aggiornare sui risvolti economici della nuova direttiva europea sul packaging waste; Giorgio Quagliolo (presidente Conai) a spiegare l’economia circolare nella filiera del packaging; Barbara Iascone per l’Istituto Italiano Imballaggio a illustrare, con cifre e analisi, i trend del settore (la sua relazione si può leggere attivando il link a fine articolo); Alessandra Benedini (Prometeia) a entrare nel merito delle prospettive dell’industria italiana nello scenario internazionale; Riccardo Bovetti (Ernst&Young) a illustrare un assai interessante e apprezzato modello predittivo dell’andamento delle quotazioni delle materie prime per il packaging.
Nel pomeriggio, dopo una pausa pranzo partecipata di relazioni e contatti, si sono succeduti Francesco Casamassa (avvocato presso BonelliErede) che ha analizzato aspetti sensibili della contrattazione internazionale di forniture per il packaging; Edoardo Tedeschi (avvocato presso Osborne Clarke) che è entrato nel merito della tecnologia Blockchain di gestione dei contratti; Carlo Benetti (Head of market reseach & business innovation GAM Italia) che ha parlato dei mercati finanziari dopo il Quantitative Easing; Michele Brusaterra, dottore commercialista e esperto de Il sole-24 Ore, che ha trattato il tema del superammortamento con un taglio pratico particolarmente interessante e fecondo.
Il mercato che sarà: bilancio 2017 e tendenze in atto
Un mercato in crescita costante, quello del packaging italiano, che in alcuni segmenti ha già recuperato il gap creato dalla crisi del 2008 e in altri è molti vicino all’obiettivo. Lo ha superato il fatturato complessivo, che nel 2017 ha raggiunto il valore di 32.564 milioni di euro, in crescita del 28,3% rispetto ai 25.372 milioni del 2007, mentre manca ancora un 3,8% a pareggiare i dati relativi alla produzione (oggi a 16.293.000 t) e uno 0,9% a raggiungere il valore del consumo apparente di dieci anni fa.
Rispetto all’esercizio precedente, in Italia il settore dell’imballaggio ha visto un incremento del 2,7%, con l’export al +5,3% (dopo il rallentamento del 2016) e l’import al +7%.
Particolarmente interessante l’andamento dei singoli materiali, fra cui spiccano per vivacità il legno (+3,7%), la plastica nel suo insieme (+2,8%) e gli imballaggi flessibili da converter (+2,4%).
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