L’esigenza trasversale e diffusa di trovare alternative sostenibili ai materiali da imballaggio che più impattano sull’ambiente vede l’industria coinvolta e impegnata, spesso con risultati di rilievo. E talvolta sorprendenti, come questi che abbiamo scoperto visitando gli stand della scorsa Packaging Premiere & PCD di Milano in maggio, evento dedicato all’imballaggio per il lusso, profumeria, cosmetica e personal care.
Bio Cycle di Gmund
Gmund presenta Bio Cycle: una carta compostabile, costituita fino al 50% da fibre derivanti da paglia di grano, erba, canapa e cotone che proviene da fibre di alta qualità coltivate negli Stati Uniti. Questi materiali le conferiscono proprietà specifiche fra cui la resistenza alle condizioni di scarsa umidità che generano i noti problemi di deformazione alla carta. Bio Cycle viene stampata prevalentemente con tecnologie offset e digitali, sia toner che inkjet. In grammature adeguate dà vita ad applicazioni di packaging interessanti, con combinazioni post stampa di taglio e nobiitazione.
Paptic®
Paptic® è un materiale per imballaggi ecosostenibili, realizzato con fibre di legno rinnovabili, riciclabile, resistente e con una texture piacevole al tatto. Sostituisce efficacemente i materiali derivati dal petrolio in numerose applicazioni ed è compatibile con qualsiasi sistema di stampa utilizzato per la carta. Offre così ai converter la possibilità di utilizzare le linee di produzione esistenti per trasformare Paptic® in innumerevoli applicazioni di imballaggio diverse.
Woola
Woola è stata una scoperta sorprendente, nata da un’osservazione di base: ogni anno in Europa, circa 200.000 tonnellate di lana di pecora rimangono inutilizzate. L’azienda estone utilizza questi scarti e li trasforma in alternative sostenibili al packaging di plastica e ai “pluriball” impiegati come complemento di protezione nell’imballaggio da trasporto. Woola ad oggi ha raccolto 2,5 milioni di euro in un round di finanziamento guidato da Metaplanet e punta a sviluppare nuove alternative sostenibili basate sulla lana di pecora
Revation
Revation è un’azienda coreana che sviluppa imballaggi sostenibili. Ad attirare l’attenzione, la loro bioplastica prodotta con materiali ecologici come pietra calcarea, trucioli di legno, fondi di caffè. Fra i punti di forza, il superamento dei limiti tradizionali degli stampi per pasta di legno, come resistenza debole e facilità allo strappo, prezzo unitario elevato e necessità di ordinare quantità elevate di pezzi.
Derprosa BioBLUE
Derprosa BioBLUE è la risposta di Derprosa all’impatto ambientale dei tradizionali materiali per la laminazione. Si tratta di film plastici realizzati con il 30% di resina proveniente da fonti vegetali rinnovabili come, ad esempio, l’olio da cucina esausto. L’olio viene trasformato in resina di PP di alta qualità identica a quella derivata da fonti fossili, con il vantaggio che riduce l’utilizzo di risorse non rinnovabili e le emissioni di CO2.