Newmec esporta in tutto il mondo macchine e linee per l’applicazione di ologrammi di sicurezza e anticontraffazione oltre alla consolidata tecnologia per il modulo continuo e a una serie di macchine speciali per la stampa e il converting. Abbiamo chiesto a Nicola Lasalvia di raccontarci la sua storia perché è davvero bella e poi, chissà… se gli descrivete il vostro sogno nel cassetto è capace che ve lo progetti.
La famosa SECUR20, fiore all’occhiello di Newmec, ha da poco raggiunto lo stabilimento foggiano dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato dopo il successo riscontrato nell’Est Europa (la macchina applica ologrammi in stripe da bobina a 120 m/min ed è adottata da Poligrafici e stampatori che forniscono Stati e istituti di credito).
Ora è la volta della Newtrilogy, in viaggio con destinazione Nasps: l’importante organizzazione paramilitare egiziana ha acquistato il modello che applica in un unico processo stripe e patch – le strisce con sistema rotativo, i bollini con sistema alternato. Intanto l’ufficio progettazione sta lavorando a realizzare una fustellatrice che ritagli un’asola su materiale termoretraibile, per un’applicazione particolare; il committente si è rivolto alla Newmec di Nicola Lasalvia sapendo che avrebbe trovato competenze, disponibilità e delle persone che parlano il suo stesso linguaggio tecnico.
Negli anni Ottanta l’azienda monzese era la regina del settore stampa del modulo continuo: un mercato rigoglioso e apparentemente stabile, che invece si è ridimensionato con l’avvento di nuove tecnologie. Per fortuna Lasalvia è inventore per natura e sperimentatore per passione e non ha mai smesso di lavorare insieme ai clienti che arrivavano da lui con i problemi e i progetti più diversi. È nata così la fama di costruttore della Newmec, oggi ben attestato nel segmento alto del custom made, e così si sono aperti anche nuovi filoni di business, anzitutto nella stampa e dell’applicazione di sistemi di alta sicurezza, che oggi rappresentano il core business della piccola società ben organizzata per funzioni e competenze.
Newmec vede impegnati in azienda, accanto all’attivissimo fondatore, i due figli – Maurizio, capo progetto e operations, e Sonia, responsabile vendite e finanza – e uno staff di dipendenti con un alto grado di specializzazione e fedeltà, come Antonietta Caressa, assistente di direzione dal 1999 e colonna portante delle vendite della società. «Qui da noi non se ne va mai nessuno se non per andare in pensione», afferma Nicola Lasalvia con orgoglio. E di ragioni per essere orgoglioso ne ha parecchie, a iniziare dagli esordi quando, appena sedicenne, lasciò la Puglia per venire al nord, senza immaginare che sarebbe diventato un imprenditore.
Il modulo continuo e le nuove sfide
«Da ragazzino, finita la scuola professionale, mio padre mi ha prospettato un futuro di lavoro in campagna. Ma io volevo imparare un mestiere e sono venuto a Milano, dove ho iniziato come tornitore, nel turno di notte che non voleva nessuno. Quando sono diventato bravo ho trovato impiego in una società che faceva macchine per modulo continuo, e quando il titolare ha visto che ero capace e appassionato mi ha delegato la responsabilità della produzione, poi di tutto il resto e infine mi ha preso come socio. Sono stati anni di formazione a tutto campo e intanto che di giorno imparavo a gestire un’azienda metalmeccanica di sera studiavo, da disegnatore e poi da geometra».
Tutto andava bene ma un giorno, dopo 28 anni di buona gestione, all’ufficio di Lasalvia bussa il figlio del titolare, reclamando la guida dell’impresa. «Non potevo accettare e me ne sono andato. Non so che strada avrei potuto prendere perché non ho fatto in tempo a pensarci: la mattina dopo gli operai dell’azienda si sono presentati a casa mia: “Noi vogliamo lavorare con te”. E così insieme abbiamo fondato la Newmec, prima in una piccola officina con macchine di seconda mano, e poi nel bel capannone di oggi, acquistato con i primi guadagni».
Dopo un inizio così, nulla è stato impossibile, neppure superare il declino del modulo continuo, la crisi globale del 2007, il successivo decennio di recessione, la pandemia e oggi il caro energia e lo shortage delle materie prime… Newmec rinasce trovando sempre nuovi mercati, grazie a una caratteristica molto particolare: la capacità del suo staff di R&D di creare nuovi progetti e poi di realizzarli in sistemi modulari, altamente flessibili, che combinano tecnologie flexo, offset e tipografica; mettono in linea stampa, fustellatura e taglio, con i relativi controlli; e si declinano in macchine con fascia larga e stretta, per tirature limitate o cicli ad altissima produttività. E sono interamente realizzate in casa, componenti compresi.
Stampa di sicurezza e packaging
Newmec installa macchine in tutto il mondo, gestendo centralmente vendite, assistenza e ricambi («poco o niente: le nostre macchine sono eterne») e appoggiandosi localmente ad agenti operativi nei diversi mercati. Numerosi i clienti esteri incontrati nelle svariate fiere – «non ci siamo mai persi una drupa» – ma anche il passaparola e la buona nomea svolgono un ruolo importante, veicolando il plusvalore di inventiva che distingue l’azienda monzese sul mercato.
«L’export arriva a rappresentare l’80% del nostro fatturato – dichiara Lasalvia – e abbiamo macchine istallate un po’ dappertutto: Egitto, Ungheria, Bulgaria, Bosnia, Indonesia, Inghilterra, Australia… persino in Cina, grandi e piccole, con molte tecnologie e funzioni in linea, soprattutto per il packaging e la sicurezza. A suo tempo abbiamo installato una macchina per stampare banconote anche in Iraq ma purtroppo, al momento di incassare, Saddam Hussein è stato deposto e quella volta, come tanti altri, abbiamo perso una montagna di soldi».
I clienti da Newmec acquistano macchine di tutti i tipi: semplici e compatte con funzioni di base o ad alta e altissima produttività, come quella da 1 m di luce per fustellare in un solo giro cilindro un intero box di 10 pacchetti di sigarette o come la Secur50, anch’essa da 1 metro, per applicare 16 stripe a 150 m/min. «Ai Poligrafici dello Stato forniamo impianti in grado di produrre milioni di marche da bollo, tagliandi delle lotterie e stampati con ologrammi di sicurezza, oppure di realizzare packaging per sigarette con la striscia olografica anticontraffazione», spiega Lasalvia. «Oltre ai grandi enti pubblici sono nostri clienti le cartotecniche che installano in casa i sistemi complementari per applicare foil di sicurezza ma anche gli utilizzatori (grandi e piccoli) che ci chiedono macchine con molteplici funzioni, con la luce e le caratteristiche a loro necessarie, oppure attrezzature tailor made da inserire in una linea già esistente».
Il prossimo step? «Promuoverà lo sviluppo di Newmec nel packaging per il settore farmaceutico, ma per ora il progetto è top secret. Ne sentiremo parlare presto»
Newmec: portfolio e applicazioni
Newmec progetta e produce macchine e attrezzature per l’applicazione a caldo di ologrammi, a striscia continua e a patch, e di banda magnetica, su supporti diversi quali carta offset, carta cotone, carta adesiva, policarbonato, carta termica eccetera con spessori fra i 60 e i 280 g. Le macchine rotative possono essere completate con gruppi di stampa offset, flexo e tipografica; attrezzature per la fustellatura, il taglio, la cordonatura, la perforazione; e con sistemi complementari di movimentazione, registro, controllo qualità e ribobinatura (la taglia-ribobinatrice Newtag106 è uno dei fiori all’occhiello di Newmec; prodotta in più versioni è molto diffusa in Italia e all’estero).La società monzese realizza linee fortemente modulari, con luce e produttività tarate sulle esigenze del singolo utilizzatore, capaci di lavorare su qualsiasi supporto flessibile a bobina. Il suo core business è costituito dalle macchine per piccole e medie tirature e da linee industriali che applicano ologrammi con funzioni di “bassa sicurezza” (l’anticontraffazione di prodotti, imballaggi e etichette, la tutela del marchio di fabbrica, l’antifalsificazione di biglietti per stadi, musei, spettacoli, biglietti aerei, ferroviari) e di “alta sicurezza” di banconote, cartamoneta, documenti statali, valori bollati.
3 esempi di innovazione by Newmec
Secur20 applica in continuo fino a 20 strisce olografiche, compresa quella da 3 mm, ed è completa di stazione per carta termica. Processa stripe con distanza minima di 25mm in una fascia bobina di 520 mm, a velocità che raggiungono i 120 m/min.
New Patch applica bollini olografici su policarbonato da 90/100 micron, con una struttura modulare da 1 a 12 teste pneumatiche che operano a registro. Può essere utilizzata per la protezione di vari tipi di documento in formato card, ed è disponibile in versione bobina/bobina o bobina/foglio con taglio elettronico a registro.
Newtrilogy applica su etichette farmaceutiche ma anche documenti, assegni, voucher, titoli di Stato… un sistema olografico che combina stripe applicate in continuo con tecnologia rotativa e patch con sistema stop&go. Lavora ad alte velocità e su svariate tipologie di supporto, carta termica compresa, ed è adottata da Poligrafici di tutto il mondo.