Nestlé ha scelto l’Università Federico II di Napoli come partner nella messa a punto di strategie innovative in materia di packaging sostenibili. La collaborazione si pone tre obiettivi principali:
- identificare nuovi materiali polimerici
- mettere a punto di nuovi materiali di confezionamento eco-friendly, più idonei alla conservazione di alimenti ossia in grado di preservarne proprietà organolettiche, nutrizionali e salutistiche
- ottimizzare processi produttivi già esistenti utilizzando gli attuali impianti di confezionamento
Questa collaborazione nasce dall’impegno preso da Nestlé di rendere la totalità dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. In Italia, la multinazionale ha già quasi raggiunto l’obiettivo, impiegando il 95% di materiale riciclabile nel packaging dei propri prodotti. L’ateneo napoletano opera nella stessa direzione tramite il Dipartimento di Scienze Chimiche, un centro d’eccellenza nella scienza dei polimeri, che dispone delle risorse e del know-how necessari a fare Ricerca per lo sviluppo di nuovi materiali con le caratteristiche di sostenibilità richieste dal mercato.
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Il contributo della Federico II rientra in un quadro di partnership internazionali, tra le quali figurano quella con PureCycle Technologies, azienda con base a Chicago specializzata nella rimozione di colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine, e con Danimer Scientific, azienda della Georgia che sta sviluppando una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare.
«Siamo orgogliosi che un’azienda globale come Nestlé abbia scelto la Federico II di Napoli tra i suoi partner» ha commentato la professoressa Finizia Auriemma, responsabile del progetto. «La collaborazione con Nestlé ci permette di approfondire lo studio di soluzioni e nuovi materiali innovativi, per un utilizzo sempre più attento e consapevole delle risorse e puntando alla totale riciclabilità dei materiali».
«Ad oggi, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei propri packaging», dichiara a sua volta Manuela Kron, Corporate Affairs Director di Nestlé. «Un percorso che portiamo avanti da diversi anni, arrivato ormai all’ultimo miglio. Per arrivare al 100% entro il 2025 ci avvaliamo dei migliori partner sulla scena internazionale e siamo molto soddisfatti di poter annoverare anche un’eccellenza italiana come l’Università Federico II di Napoli».
Non è la prima volta che Nestlé e il Dipartimento di Scienze Chimiche incrociano le loro strade: già 10 anni fa nell’ambito del progetto Axia – in collaborazione con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – la Federico II aveva ricevuto il sostegno di Nestlé per la ricerca di nuovi materiali polimerici per l’imballaggio rigido e flessibile di alimenti.
Il Gruppo Nestlé è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva con 413 stabilimenti e circa 323.000 collaboratori in oltre 190 Paesi. Nestlé Italiana, Sanpellegrino, Purina, Nespresso, Nestlé Nutrition e Nestlé Health Science, Nestlé Professional e CPW sono le principali realtà che oggi operano nel nostro Paese: assieme impiegano circa 4.300 dipendenti in 10 stabilimenti (oltre alla sede centrale di Assago), raggiungendo nel 2018 un fatturato totale di circa 1,7 miliardi di euro. Fra i moltissimi marchi presenti in Italia ricordiamo Perugina, KitKat, Buitoni, Nescafé, Orzoro, Nesquik, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Purina, Gourmet, Friskies, Felix…