BiesSse presenta TPMM, una macchina unica al mondo, che effettua il montaggio automatico del biadesivo e dei fotopolimeri con una produttività di 50 sleeve a turno.
Allo scorso Flexo Day di Atif (Bologna, 11 novembre 2015) BiesSse ha illustrato un inedito sistema per il montaggio dei polimeri, basato su tecnologia innovativa che ha suscitato l’interesse e stimolato le riflessioni degli operatori. Denominato TPMM (Tape Plate Mounting Machine), è stato presentato da Angela Conti come pietra miliare dell’automazione industriale, progettato in un’ottica di lean manufacturing con l’obiettivo di massimizzare l’efficienza del processo di prestampa flessografica, con montaggi ripetibili e ad altissima precisione, e sprechi minimi. L’idea di partenza è (relativamente) semplice – realizzare sulla stessa macchina, in automatico, tutte le attività manuali di montaggio – ma per realizzarla gli ingegneri BiesSse hanno dovuto affrontare vari passaggi delicati e difficili.
Funzioni e criticità
Per assolvere il suo compito, il TPMM deve poter gestire cinque gruppi principali di funzioni: la misurazione delle sleeve; la rimozione del liner e il taglio del nastro; il montaggio del nastro; il montaggio del plate; il controllo finale.
In concreto, questo comporta anzitutto la possibilità di prelevare i fotopolimeri da un apposito caricatore e decodificarli correttamente, tenendo conto del fatto che quelli già utilizzati in precedenza possono presentare bordi ricurvi. In questo caso, la prima sfida consisteva nel fatto che il sistema di visione e di trasporto deve gestire materiali molto diversi fra loro per spessori, dimensioni, colori, durezze, grafismi, marker e gradi di pulizia. Il sensore deve essere, quindi, in grado di misurarne il profilo con precisione micrometrica.
Fatto questo, bisognava poter rimuovere liner diversi dai nastri biadesivi di differenti fornitori, garantendo il corretto tensionamento del nastro, e – ancora – tagliare in modo netto e preciso biadesivi di varia compressibilità, spessore e marca, senza danneggiare il fotopolimero. La pressione deve essere omogenea, per evitare pieghe e sbandamenti, e va rilevata con estrema precisione la posizione dei nastri sulle sleeve per garantire un posizionamento corretto al decimo di millimetro.
Un solo turno
Con TPMM il team BiesSse ha messo a punto un sistema in grado di montare in un solo turno 50 sleeve complete di biadesivo e fotopolimeri.
La sua caratteristica principale è la capacità di identificare, automaticamente e con precisione micrometrica, la dimensione e la posizione iniziale del fotopolimero tramite camere ad alta precisione e di elaborare le coordinate di destinazione sul piano cartesiano della macchina, con il minimo rischio di errori. Questa prestazione è tanto più pregevole in quanto, tenendo conto dell’operatività reale, i fotopolimeri possono essere inseriti nel caricatore in ordine casuale.
Infatti, il dispositivo di prelievo si posiziona sempre sul primo cassetto disponibile e, anche se i fotopolimeri non sono inseriti nell’ordine di montaggio, seleziona automaticamente quelli più adatti alle specifiche di montaggio.
Anche l’orientamento del fotopolimero non è un problema: il sistema di visione rileva eventuali difformità e provvede, sempre in automatico, a posizionarlo correttamente, verificandone al contempo l’idoneità tanto alla sleeve quanto alle specifiche relative all’ordine del cliente.
Altri due automatismi essenziali introdotti nel TPMM riguardano la dimensione del fotopolimero, di cui si eseguono il controllo e la segnalazione delle eventuali difformità, e la pressione di inserimento della sleeve, calibrata in funzione del suo diametro.
Multitasking e tracciabilità
Al fine di ridurre il più possibile il tempo del ciclo, i progettisti del TPMM hanno ideato un sistema di gestione delle movimentazioni in ottica multitasking: intanto che il sistema esegue una data operazione, l’operatore può effettuarne altre in contemporanea, in zone diverse della macchina.
Il necessario grado d’integrazione si rispecchia nel sistema di supervisione, che elabora i dati ricevuti dai vari database dei clienti e raccoglie informazioni sulla sequenza degli ordini, i turni di lavoro, la sequenza delle sleeve e dei fotopolimeri utilizzati…
Al termine del montaggio della sleeve, la macchina stampa automaticamente le etichette con le principali informazioni relative all’operazione appena effettuata; dati che vengono salvati in un database SQL, per ottenere la completa tracciabilità del processo. Con un ulteriore risvolto pratico molto apprezzabile: a seconda del numero di fotopolimeri da montare, viene calcolata (automaticamente) la superficie di nastro necessaria a compiere l’operazione.