Dalla collaborazione con ICE-Agenzia* è nata questa rubrica dedicata alle imprese italiane che operano nel mondo della stampa e del converting guardando a un possibile sviluppo all’estero.
La rete internazionale di uffici dell’ICE fornisce un aggiornamento periodico sull’evoluzione, nel breve/medio periodo, dei mercati significativi.
Le macchine per l’industria grafica. In Brasile il settore dell’industria grafica conta 20.295 aziende che registrano un fatturato lordo pari a 23,1 miliardi di Reais (al cambio attuale di circa 0,26 euro si tratta di oltre 6 miliardi di euro) e utilizzano circa 6,5 milioni di tonnellate di carta per fabbricare manufatti e servizi per la stampa.
Il settore genera 277mila posti di lavoro diretti, che diventano 315 mila se si prende in considerazione anche l’indotto e, quindi, il totale degli occupati diretti e indiretti. Il parco macchine installato conta 163.000 unità, prevalentemente di nuova generazione: 71mila macchinari per la stampa con un’età media di circa 5 anni e 51mila macchinari per il finissaggio e la trasformazione con un’età media di 7 anni.
Un comparto frammentato e dinamico. Le micro e piccole imprese, altamente competitive, rappresentano l’88% delle aziende attive e generano il 21% del fatturato di settore con il 32% della mano d’opera impiegata. Le restanti sono realtà di grandi dimensioni, con una tradizione di lunga data e un forte impatto economico e sociale.
Considerata la molteplicità delle applicazioni delle tecnologie grafiche, le aziende del settore sono in prevalenza di origine nazionale e sono distribuite in tutti gli Stati della Federazione. Si tratta di imprese in rapida trasformazione, che cercano soluzioni complete e differenziate e pertanto tendono a investire per il rinnovo del parco macchine, dimostrando volontà di innovare sia i processi sia i prodotti e i servizi al cliente.
Le prospettive di crescita dell’industria della stampa-grafica per il biennio 2016-2017 sono, quindi, positive tanto per quanto concerne il mantenimento dei livelli di produzione e del fatturato quanto per gli investimenti. Costo dell’importazione e regime doganale. Il Brasile è un Paese di recente industrializzazione e manifesta, dunque, verso la propria industria, un approccio tipicamente protezionista.
Questo orientamento si traduce in barriere tariffarie e non tariffarie che, di fatto, non facilitano le importazioni. Fra diritti doganali e imposte, il pesante carico fi scale fa lievitare notevolmente il prezzo al consumo, rendendo i prodotti dei vari settori industriali non sempre competitivi.
* Il progetto è coordinato presso la sede centrale di ICE-Agenzia in Roma, dall’Ufficio Tecnologia Industriale, Energia e Ambiente diretto da Ferdinando Pastore. Funzionario di riferimento: Matteo Masini, tel. 06 5992.9356 – grafica. converting@ice.it