Scaffali svuotati e subito riforniti: dalla pasta ai legumi, carni, salumi e formaggi confezionati, prodotti da forno e per la colazione, detersivi, prodotti per l’igiene personale e per la casa, tissue. L’emergenza coronavirus fa crescere a due cifre la domanda nei supermercati e nei negozi di alimentari e di articoli per la casa. La confezione di ogni prodotto (e in alcuni casi il prodotto stesso, come fazzoletti, tovaglioli e carte per uso igienico), presente sullo scaffale nasce da una filiera che per l’emergenza non può fermarsi, anzi deve accelerare la produzione: quella rappresentata dalla Federazione Carta e Grafica.
Dalle aziende del settore sale oggi un messaggio forte di presenza attiva e di fiducia per il Sistema-Italia. Con le necessarie cautele, sono al lavoro a ritmi serrati per supportare acquisti cresciuti del 10,6% fra il 2 e l’8 marzo, con punte al Sud del +20,5% (fonte IRI, riportata da Prima Comunicazione). Accanto alla grande distribuzione, alla quale è riferito il dato, e-commerce e informazione, con giornali e libri, sono altri settori chiave interessati dalle dinamiche di questo periodo di restrizione in casa della popolazione: il commercio elettronico, con la connessa esigenza di imballi, ha segnato un balzo del 73% nel periodo fra il 22 febbraio e l’8 marzo rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.
L’intera filiera industriale riunita nella Federazione Carta e Grafica, a cui fanno capo le imprese di Acimga (produttori di macchine per la stampa e il converting), Assocarta (gli industriali della carta) e Assografici (imprese grafiche e di stampa) sta producendo uno sforzo straordinario, in giorni complicati per logistica, spostamenti, incolumità dei lavoratori. La Federazione rappresenta attività per un fatturato complessivo di 24,9 miliardi di euro, pari a 1,4 punti di Pil, con saldo attivo della bilancia commerciale di 3,6 miliardi, realizzato da 18mila imprese che danno lavoro a oltre 170mila persone (dati 2018). I preconsuntivi 2019 segnano una battuta d’arresto per fatturato (-1,6%) ed export (-4,3%). La filiera dà un contributo decisivo anche all’economia circolare, soprattutto con il settore della carta, in cui si riesce a riciclare il 57% dei materiali con punte dell’82% nel caso degli imballaggi, in anticipo rispetto ai target europei 2030.
Il ruolo di questa industry, nella fase di emergenza, oltre che per la grande distribuzione è strategico per il comparto farmaceutico, nei settori dell’informazione e della cultura (quotidiani, riviste e libri) e nell’igiene (con le carte igienico-sanitarie). Tenendo conto anche del supporto fondamentale che le cartiere offrono alle amministrazioni locali nella catena della raccolta differenziata urbana, come infrastrutture per il riciclo.
“Le nostre aziende offrono un esempio della capacità di soddisfare esigenze pressanti della collettività, abbinata alla necessità di non fermare il sistema industriale italiano – dichiara Girolamo Marchi, presidente della Federazione — In questo momento siamo particolarmente impegnati e responsabilizzati, pur tra mille problemi e salvaguardando la salute dei lavoratori: senza il packaging realizzato dalle nostre imprese, da cui escono gli imballi destinati poi al dosaggio e confezionamento finale nelle industrie dei prodotti food e non-food, si fermerebbe la catena distributiva, l’e-commerce non potrebbe confezionare e consegnare, senza le nostre imprese di stampa anche il settore dell’informazione andrebbe in crisi. La carta è, inoltre, un presidio fondamentale per l’igiene e i nostri produttori di macchine, orgoglio del made in Italy, sono al lavoro per rispettare i tempi di consegna e fornire assistenza anche da remoto, grazie alle tecnologie dell’Industria 4.0, ai clienti di tutto il mondo a dispetto delle difficoltà nei collegamenti internazionali. Consapevoli di tutto questo – conclude Marchi -, siamo tenacemente in prima linea grazie a maestranze qualificate, il cui spirito di dedizione merita il nostro plauso, e con gli imprenditori presenti in azienda ogni giorno, a fare la nostra parte per le esigenze di oggi e per contribuire alla ripresa che verrà”.