PER LAVORARE Quali sono le norme e le buone pratiche di fabbricazione delle etichette autoadesive per il food contact? E come sopravvivere a una “guerra dei prezzi” dove il piccolo etichettificio si confronta con fornitori e clienti tanto più grandi di lui? Domande e risposte al XXII Convegno Tecnico del Gipea. E.P.
L’edizione aggiornata delle Linee Guida Gipea sulle etichette autoadesive destinate al food contact, illustrata nel metodo e nel merito da Maria Zemira Nociti (Studio Zetapi) e Valter Rocchelli (IrcPack), e il dibattuto intervento dell’economista Federico Visconti (SDA Bocconi) su “La guerra dei prezzi in atto nel settore: alcune possibili chiavi di lettura”, sono stati al centro del XXII Convegno Tecnico del Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive – Assografici (Milano, 18 novembre 2011).
Un convegno, come ormai accade da qualche anno, non solo partecipato e denso di contenuti, ma anche espressione dei passi avanti fatti dagli etichettifici sul terreno dell’associazionismo, con un Gipea sempre più capace di dare voce a problemi, analisi, proposte e – cosa non scontata né banale – di stimolare scambi di informazioni e idee fra gli operatori.
Coinvolti, come sempre, i fornitori più attivi che hanno presentato prodotti e servizi.
Diventare grandi, da piccoli – Partiamo dalla fine, ovvero dalla relazione di Federico Visconti, che ha stimolato la vivace partecipazione del pubblico. Il docente ha affrontando i grandi temi che impegnano gli imprenditori del settore, partendo dall’argomento del giorno, “la guerra dei prezzi”, ovvero dalla liaison dangereuse tra un fornitore di etichette, spesso di piccole dimensioni, e i suoi grandi/grandissimi fornitori e clienti: «Che dire di un mercato in cui poche multinazionali forniscono una materia prima che incide sui ricavi degli etichettifici tra il 30 e il 40%?».
L’economista ha parlato dei cambiamenti che gli imprenditori devono, improrogabilmente, promuovere per non rischiare l’impasse e l’inevitabile marginalizzazione. Partendo dalle difficoltà tipiche e dalle situazioni ricorrenti, ha evidenziato tre assunti da analizzare per trovare risposte concrete ai concretissimi e urgenti problemi di oggi. Li ritroviamo esposti anche nel libro “Gli imprenditori. Il valore dei fatti” che Visconti ha appena pubblicato insieme al collega Guido Corbetta per l’editore Egea:
– gli imprenditori sono il motore primo del cambiamento necessario a fronteggiare le difficoltà attuali ma devono anzitutto cambiare essi stessi;
– oggi non c’è più spazio per le “one man band” né per il familismo: un’azienda, ancorché piccola, deve dotarsi di un’organizzazione manageriale;
– il tabù della dimensione va affrontato: innovando, conquistando mercati internazionali, aggregandosi tra concorrenti, aprendo il capitale…
Si tratta di principi ribaditi più volte in molte sedi e che, tuttavia, il “piccolo” imprenditore spesso affronta con disagio perché non riesce a tradurli in progetti e azioni alla portata della propria struttura e del proprio fatturato.
Visconti suggerisce varie strade percorribili per uscire dal vicolo cieco, a patto che ci sia la disponibilità a cambiare mentalità. Una struttura manageriale, per esempio, può rappresentare il risultato di un percorso interno di chiarimento e di delega che, per definizione, parte dalla revisione di mansioni e competenze e arriva all’assegnazione di responsabilità. Magari passando attraverso la crescita professionale di un figlio, «che, non di rado, si dimostra capace e impegnato, nonché portatore di nuovi e produttivi punti di vista».
Analogamente, l’indispensabile salto dimensionale della piccola e media impresa, che deve aumentare la massa critica per meglio incidere sul mercato, non si fa certo “comperando una nuova macchina” ma implica una crescita per linee esterne.
E quest’ultima non passa necessariamente attraverso un’acquisizione (che spesso implica l’uscita di scena dell’imprenditore che cede la propria società), ma può prendere la forma della rete di imprese, dell’alleanza con l’azienda complementare, della joint venture con il concorrente su un mercato o un’applicazione strategica e molto altro ancora.
Di esempi illuminanti, ormai, se ne trovano in gran numero: una scorsa al libro di Visconti è consigliata, soprattutto nei capitoli intitolati “I nodi da sciogliere” e “Le strade da percorrere”.
Le nuove Linee Guida – L’aggiornamento delle Linee Guida Gipea è stato promosso e attuato da un vivace gruppo di esperti “prestati” dalle aziende, con l’obiettivo di fare i conti con la specificità e lo sviluppo dei materiali autoadesivi e l’evoluzione del quadro normativo di riferimento. Il nuovo documento è pubblicato online, con i link alle normative collegate, in quanto suscettibile di aggiornamenti costanti e just in time.
Rispetto all’edizione precedente, nuovo spazio è dedicato alla pulizia delle macchine nel passaggio da un lavoro destinato al “non food” a un lavoro per il settore alimentare (da effettuare quando non si abbiano linee di stampa dedicate, così come indicato anche dagli organi di controllo dei Nas) e agli aggiornamenti sull’ancoraggio e la migrazione degli inchiostri; a modelli e procedure relative alla tracciabilità di materiali e oggetti destinati al food contact, comprese le procedure di richiamo e di ritiro dei beni; alle good manufacturing practices e, in particolare, al progetto CAST.
Nutrito l’apparato di modelli, linee guida complementari e norme di riferimento. Alla presentazione di questo lavoro, è seguita una sorta di lezione riepilogativa incentrata sugli inchiostri per il food contact, che costituiscono, come noto, un aspetto particolarmente delicato della stampa di etichette e di imballaggi.
Se ne è fatto carico Valter Rocchelli, con una relazione dal titolo “Valutazione del rischio di danno sensoriale e tossicologico dei materiali destinati al contatto con alimenti” che ha riepilogato i contenuti delle principali normative da conoscere e rispettare.
La sua relazione, dal taglio concreto e pratico, è stata densa di consigli e precisazioni ed è pubblicata, insieme alle altre della giornata, sul sito del Gipea, in forma di schede di facile consultazione.