«L’Italia, insieme alla Germania, è leader mondiale nelle macchine per il printing e il converting, soprattutto per il settore dell’imballaggio, e dunque non può non essere adeguatamente rappresentata in una manifestazione internazionale di grande portata…

… Ma, soprattutto, le soluzioni Made in Italy sono particolarmente adatte a soddisfare le esigenze degli utilizzatori cinesi: per entrambi questi motivi vogliamo favorire la partecipazione delle imprese italiane alle nostre fiere, convinti del reciproco interesse a potenziare i rapporti d’affari fra i due paesi».

Xie_Senshu_GM_China_Print_web.pngLo ha dichiarato Xie Senshu, vice segretario generale del Peiac e GM di China Print 2013, in un’intervista esclusiva raccolta da Converting a latere della conferenza di presentazione della fiera. Con una precisazione: «A China Print espongono i grandi marchi internazionali, talvolta con stand imponenti (HP ha quadruplicato gli spazi rispetto all’edizione precedente, arrivando a 3700 mq, Ndr), ma anche innumerevoli piccole e piccolissime aziende, perlopiù rappresentate nelle collettive nazionali. Ad esse vogliamo, dunque, dedicare più interesse e servizi migliori e, nel caso dell’Italia, siamo agevolati dai rapporti di lunga data con Acimga che prevedono, fra l’altro, un riguardo particolare per le rispettive aree espositive nazionali: quella italiana alle nostre due fiere di Pechino e Dongguan, e quella cinese a Converflex-Grafitalia che, purtroppo, quest’anno si svolge solo una settimana prima di China Print. Vorrei sottolineare al riguardo che, a dispetto della coincidenza di date, la collettiva di Acimga manterrà gli stessi spazi occupati a China Print 2009 (300 mq, Ndr); credo, dunque, che in futuro, senza impedimenti di sorta, non potrà che aumentare».

Cosa cresce di più. Oggi gli stranieri rappresentano il 40% dei partecipanti a China Print, sono per una buona metà europei e costituiscono, dunque, per gli organizzatori un “capitale” prezioso. Le aree geografiche più dinamiche, sia sul versante degli espositori che dei visitatori, sono però quelle interne alla Cina, spiega il direttore della fiera, seguite dai paesi del Sud Est Asiatico, Middle East, Africa e Nordamerica.
Sul piano tecnologico, domina l’offset «che da noi è la tecnica di stampa più diffusa e spiega, fra l’altro, la grande presenza in fiera di aziende tedesche, leader incontrastate del segmento», commenta Xie Senshu che prosegue: «Le merceologie a più alto tasso di crescita, però, sono altre, come i sistemi digitali, le soluzioni per il labelling e per il packaging così come lo screen printing, che stanno contribuendo in maniera determinante allo sviluppo della manifestazione».

 

 

logo_print.pngChina Print 2013, Beijing,
New China International Exhibition Center, 

14-18 maggio 2013

• 1000 espositori internazionali su una superficie 160mila mq (a fine dicembre); 180mila visitatori attesi
• Merceologia: macchine, attrezzature e materiali per la stampa editoriale, commerciale e di packaging; prestampa (hardware e software), tecnologie multimediali, sistemi di stampa digitale; macchine e accessori per le lavorazioni post printing; macchine per la cartotecnica; attrezzature per il packaging e il finishing; materiali e consumabili; servizi.
• Caratteristiche distintive: presenza, su grandi superfici, di tutti i grandi produttori occidentali e orientali dei settori rappresentati; tecnologie allo stato dell’arte e presentazione delle novità lanciate a drupa 2012; intenso programma di incontri di settore, fra cui l’assemblea annuale di Asia Print, i convegni dedicati ai problemi e alle tecnologie emergenti; l’assegnazione dei China Print Awards.
China Print è promossa dalla Printing and Printing Equipment Industries Association of China (Peiac) e dalla China International Exibition Center Group Corp. (Ciec). È organizzata da Print China Show Company Ltd.