La società Mo.Cel investe in qualità e ambiente e amplia il reparto produttivo con una macchina per la stampa rotocalco a 10 colori della W&H.
L’evoluzione costante delle tecnologie di stampa in generale, e dell’imballaggio flessibile in particolare (sia per il food sia per altri prodotti) ha inevitabilmente imposto standard qualitativi sempre più elevati, con tirature sempre più brevi e cambi lavoro veloci: questo è ciò che oggi il mercato richiede. Mo.Cel SpA (Belfiore, VR) opera nel campo della trasformazione e stampa di imballaggi flessibili da oltre 40 anni, realizzando stampa e imballaggi flessibili trasparenti, stampa roto e flexo, accoppiati di PP e cellophan e strutture speciali per packaging sottovuoto e atmosfera modificata. Grazie all’esperienza e alla lungimiranza del management, ha saputo cogliere la sfida e le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica.
Un mix equilibrato di tecnologie Il converter veneto ha dunque effettuato scelte precise e coerenti e, anche in momenti difficili come l’attuale, continua ad adeguare i propri reparti produttivi. L’ultimo esempio in ordine di tempo è significativo di questo orientamento: con l’acquisto della nuova rotocalco 10 colori Heliostar SH di Windmoeller & Holscher, Mo.cel completa il proprio parco macchine, composto da 2 macchine flessografiche, 3 rotocalco, 2 accoppiatrici e 4 taglierine, e oggi può dunque stampare fino a 10 colori sia in roto sia in flexo. Allineata all’evoluzione della domanda anche in fatto di eco compatibilità, Mo.cel dedica da sempre un occhio di riguardo anche all’ambiente. In particolare, la società si è dotata di due impianti di recupero solventi – uno dedicato alle linee flessografiche e l’altro alle linee rotocalco – e di un impianto fotovoltaico da 613 kwp, che soddisfa circa il 50% del suo fabbisogno di energia.
Da sinistra il fondatore di Mo.Cel, Antonio Molinaroli con i figli Davide ed Emanuele