Grande congresso per Giflex, lo scorso 18 e 19 maggio a Roma. Dopo una prima sessione di approfondimenti sul delicato contesto di mercato e legislativo, quella successiva si è concentrata sull’attualità di settore e sulle azioni di comunicazione, lobbying e advocacy avviate dal gruppo produttori di packaging flessibile di Assografici (40 soci che rappresentano l’80% della produzione nazionale). L’impegno dichiarato a “uscire dalla bolla” – per farsi sentire, soprattutto dai politici e dai consumatori – si è fatto intenso, dando vita a diversi ordini di iniziative in cui sono stati coinvolti i partner di filiera, le istituzioni impegnate sugli stessi obiettivi, e i professionisti in grado di offrire contributi di sostanza.
Creare valore e renderlo riconoscibile
Emblema di questo impegno, il nuovo pittogramma presentato al congresso dal presidente Giflex, Alberto Palaveri, creato per distinguere a colpo d’occhio il packaging più usato dall’industria alimentare, e comunicarne le prerogative di leggerezza, efficacia, trasparenza, oltre che di sostenibilità economica e ambientale.
Il logo del packaging flessibile, afferma Palaveri, è nato dalla costatazione che proprio la sua essenzialità e leggerezza rendono questo tipo di imballaggio poco visibile agli occhi del consumatore. Il grande pubblico da un lato non è consapevole del suo valore d’uso e dall’altro tende a classificarlo genericamente come “plastica” e perciò come “inquinante”. Se il pittogramma venisse stampato su tutto il flexible packaging immesso sul mercato offrirebbe un contributo potente alla valorizzazione della nostra industria, considera Palaveri ponendo l’accento sul valore come filo rosso del congresso romano: «Per essere riconosciuti dobbiamo essere riconoscibili e per difendere i nostri valori dobbiamo creare valore». Un valore che già c’è, «perché l’imballaggio flessibile, in termini economici, sociali, tecnologici e ambientali, rappresenta un patrimonio sempre più importante per lo sviluppo dell’economia e le esigenze dei consumatori».
Il valore della collaborazione
Durante il congresso un fatto è emerso con chiarezza: a fronte delle sfide poste dagli ambiziosi obiettivi di sostenibilità stabiliti dall’UE e dai grandi enti internazionali, innumerevoli istituzioni pubbliche e private – singole aziende e interi pezzi della supply chain – stanno lavorato intensamente a sviluppare nuove soluzioni di confezionamento. È dunque, oggi più che mai, urgente mettere in relazione e coordinare attori, progetti e risultati e Giflex, che vuole essere driver del cambiamento e non subirlo, si sta impegnando a creare nuovi ponti con la politica e le associazioni di categoria.
Al convegno romano lo ha fatto in diversi momenti importanti, in presenza e con il coinvolgimento diretto del Vice Presidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria Maurizio Marchesini, che ha portato la sua esperienza diretta proprio sull’importanza delle filiere.
Fra gli interventi dei molti esponenti del mondo politico con cui Giflex sta lavorando, spicca il collegamento in diretta da Bruxelles con Mattia Pellegrini, Head of Unit della Direzione Generale dell’Ambiente della Commissione Europea, che ha parlato della Packaging e Packaging Waste Directive (tema di una tavola rotonda dedicata, introdotta da Stefano Consonni, FB&Associati, e moderata da Palaveri). Sul versante delle associazioni, di particolare rilievo sono state la presentazione del Protocollo siglato da Giflex, UCIMA e Unione Italiana Food per elaborare soluzioni comuni al problema della riciclabilità degli imballaggi flessibili, e la tavola rotonda moderata da Michele Guala come Vicepresidente FPE, che ha messo a confronto Dana Mosora (Ceflex), Claudia Brunori (ENEA) e Marco Bergaglio (Presidente Unionplast), segnando un passo avanti proprio verso quella integrazione di esperienze e di expertise di cui si diceva.
Il valore degli sponsor Il convegno era sponsorizzato da:
- Bobst, che per il prossimo 15 giugno organizza con i partner di progetto UPM e Michelman un webinar dal titolo emblematico “Soluzioni per imballaggio flessibile in carta con proprietà barriera: scopri oneBARRIER FibreCycle di BOBST & Partner”: esempio concreto di valore creato nella collaborazione interfiliera.
- Henkel, impegnata nello sviluppo di adesivi che facilitano la separazione e il riutilizzo dei diversi strati e componenti. Fra i prodotti a marchio Loctitre® Liofol anche una nuova vernice termosaldante per substrati di carta e gli adesivi delaminabili che agevolano lo smaltimento di strutture multistrato.
- Dec Impianti che ha tenuto una relazione sulle differenze fra due diffuse tecnologie di riduzione delle emissioni COV generate dai processi di stampa – l’ossidazione termica (RTO) e il recupero solventi (SRU) – per valorizzare i vantaggi della seconda in termini sia di decarbonizzazione sia di riduzione delle grandi voci di costo. Sullo sfondo la scadenza imminente del 2024 quando (secondo la direttiva implementata a dicembre 2020) le imprese del flessibile dovranno rinnovare permessi e autorizzazioni dei rinnovi e delle modifiche sostanziali agli impianti.
Il prossimo convegno Giflex si svolgerà a Bologna il 19 ottobre 2022.