Come rileggere il mondo e il settore del packaging alla luce dei cambiamenti in atto. E come ri-orientare di conseguenza il marketing aziendale, rivedendo i programmi di partecipazione alle fiere di settore e spostando i riflettori sui centri d’eccellenza tecnologica del gruppo. La conferenza stampa tenuta il 9 giugno via web da Jean-Pascal Bobst, CEO dell’omonimo gruppo elvetico, ha illustrato con chiarezza la vision del costruttore globalizzato di macchine da stampa e converting e i molti nuovi prodotti sviluppati in vista di drupa 2020, ora sul mercato. Con un filo conduttore ben evidenziato: la digitalizzazione che impronta di sé l’intera azienda e i rapporti all’interno della filiera in chiave 4.0. Il fine? Uno sviluppo sostenibile (l’unico possibile) ad opera di soggetti economici socialmente responsabili.
Il contesto di oggi e di domani
A gennaio, prima che l’occidente prendesse consapevolezza del pericolo, dalla filiale di Shanghai Bobst ha ricevuto rapporti tempestivi sulle conseguenze del nuovo virus, potendo così allestire le possibili contromisure, ad esempio per assicurare in tutto il mondo la disponibilità dei ricambi e rifornirsi degli ausili di protezione personale per i dipendenti le comunità locali. Nel discorso di JP Bobst la pandemia è rimasta sullo sfondo, ma poi ripresa nella lunga sessione di Q&A: il virus che ha cambiato il mondo ha accelerato bruscamente l’orientamento già in atto in Bobst a disinvestire da una serie di strumenti classici del marketing per accrescere le potenzialità dei Centri Tecnologici del gruppo, dove si svolgono la R&D interna e di filiera, e le demo per i clienti. Ora che i limiti ai contatti interpersonali depotenziano le fiere e i grandi eventi, i competence center diventano a tutti gli effetti il fulcro della relazione con il mercato, per sviluppare e testare progetti e presentare le macchine ai potenziali acquirenti (la prima demo live di questo genere, svoltasi di recente via web a beneficio di un gruppo di operatori americani, si è conclusa con una vendita, Ndr). E così, ma questo già si sapeva, Bobst ha drasticamente tagliato i budget destinati alle fiere, riallocandoli su eventi gestiti in proprio, e l’anno prossimo parteciperà solo a un numero limitati di esposizioni in Oriente. Non a drupa.
«La questione non è se partecipare o no a drupa, ma che siamo diventati una smart company dotata di competence center e con proprie strategie di comunicazione interfiliera». Altri argomenti “contro”: alle fiere si possono portare poche macchine e per pochi giorni; nel 2021 gli eventi saranno troppi e troppo cari. E anche alle poche esposizioni asiatiche dove avrà lo stand, Bobst non porterà macchine (ma l’Asia resta un continente da presidiare da vicino, Cina compresa dove – afferma JP Bobst – la ripresa, sorprendentemente, è già in corso).
Il packaging di oggi e di domani
La centralità dei Competence Center dedicati alle principali famiglie di tecnologie (stampa flexo a banda stretta e a banda media e larga, coating e metallizzazione, laminazione, cartotecnica ecc.) è coerente con l’importanza che la tecnologia assume non solo nello sviluppo dei prodotti ma in quello dell’azienda tutta e delle sue relazioni con le community di riferimento. Il problema da cui parte l’analisi di Bobst è la frammentazione della catena di fornitura del packaging, serio ostacolo all’ottenimento di soluzioni adeguate alle esigenze di time-to-market sempre più ridotto, qualità sempre più elevata, personalizzazione estrema, TCO sostenibile, canali commerciali misti fisico-digitali. È partendo da queste esigenze del mercato che Bobst ricostruisce la supply chain ideale end-to-end, rappresentata lungo una linea che ha come punto di partenza le esigenze dei brand owner e come punto di arrivo quelle dei consumatori: i fornitori di prodotti e tecnologie che concorrono alla realizzazione del packaging si muovono fra questi due estremi, e solo se debitamente connessi e coordinati (in ottica 4.0) possono fornire la soluzione ottimale. Centrale, dunque, il termine “connessione” per assicurare, lungo tutta la filiera produttiva, decisioni più tempestive e basate su fatti. Brand owner, aziende di trasformazione, costruttori di macchine e utensili, confezionatori e retailer faranno parte di una catena di fornitura ininterrotta, con la possibilità di accedere ai dati in qualsiasi momento del flusso di lavoro. Tutte le macchine e gli utensili si “parleranno”, trasmettendo senza soluzione di continuità informazioni univoche tramite una piattaforma basata su cloud, che dirige e controlla l’intero processo produttivo. Quattro i driver di sviluppo – connettività, digitalizzazione, automazione e sostenibilità – con la nuova piattaforma Bobst Connect come componente chiave: la digitalizzazione dei processi di stampa e converting è l’elemento più visibile dei progressi compiuti nel settore degli imballaggi, sottolinea ancora Jean-Pascal Bobst, e nei prossimi anni subirà un’ulteriore significativa accelerazione. La sfida maggiore non riguarda le singole macchine ma il flusso di lavoro, operazioni di trasformazione incluse.
L’offerta Bobst: tutte le novità
Le nuove macchine presentate da Bobst durante la conferenza stampa, ispirate alla visione e ai principi su esposti, sono dedicate sia al cartone, testo e ondulato, sia al packaging. Ecco un elenco per punti:
- la nuova MASTERCUT 106 PER con opzioni che permettono l’impostazione interamente automatica della macchina “dall’alimentatore all’uscita” con un intervento minimo dell’operatore. Set-up in 15 minuti; record di produttività sia per le tirature brevi che lunghe;
- TooLink Connected Tooling ovvero il nuovo strumento digitale di gestione delle ricette per fustellatrici. Fa risparmiare fino a 15 minuti a ogni cambio lavoro;
- il nuovo sistema di controllo qualità in linea ACCUCHECK ora verifica anche i fustellati verniciati, metallizzati e in rilievo, e vanta numerose altre opzioni, come il controllo dei PDF, generando report di verifica e l’identificazione intelligente del testo grazie a un sistema di machine learning (anteprima mondiale);
- l’accoppiatrice MASTERSTAR foglio a foglio con impostazione personalizzata produce fino a 10.000 fogli l’ora, grazie anche a un sistema di allineamento all’avanguardia. È possibile aggiungere un sistema di alimentazione e un sistema di uscita interamente automatici;
- la macchina da stampa flexo a tamburo centrale MASTER CI raggiunge una produttività di 7.000 lavori l’anno o 22 milioni di buste stand-up in 24 ore con un operatore, con set-up robotizzato. Include il sistema Job Recipe Management (JRM) per un flusso di lavoro digitalizzato con creazione di un digital twin delle bobine prodotte. Drastica riduzione degli sprechi, produzione uniforme al 100%;
- l’accoppiatrice NOVA D 800 LAMINATOR eroga prestazioni di altissimo livello con qualsiasi lunghezza tiratura, supporto, adesivo (anche a base solvente con elevato contenuto di solidi) e combinazione di substrati. Qualità superiore con tutte le tecnologie disponibili: a base acqua, a base solvente e solventless, oltre alle applicazioni di cold seal, laccatura e stampa di un colore aggiuntivo a registro;
- la macchina da stampa flessografica in linea MASTER M6 per tirature corte e medie di etichette e imballaggi. Dotazioni: sistemi di inchiostrazione e controllo del colore Ink-on-Demand (IoD) e DigiColor; automazione integrale DigiFlexo, tecnologia oneECG, speciali tecnologie per la tracciabilità degli imballaggi alimentari;
- oneECG per la stampa analogica e digitale in extended color gamt di etichette, imballaggi flessibili, cartone teso e ondulato. Adatta alla stampa flexo in linea e a tamburo centrale, offre soluzioni end-to-end sviluppate ad hoc per la flexo in collaborazione con partner leader dalla pre-stampa alle bobine stampate e trasformate;
- la nuova versione di grande formato del tavolo di ispezione digitale (DIT) è progettata per incrementare la produttività e eliminare gli errori di produzione e stampa. Integra la proiezione digitale per il controllo di stampa e di fustellatura, e offrendo delle rappresentazioni visive in tempo reale per allineare il prodotto al file di produzione.
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Per vedere il video-discorso in cui Jean Pascal Bobst presenta la vision del gruppo CLICCA QUI.
Per leggere l’intervista a Jean Pascal Bobst che avremmo voluto scrivere noi CLICCA QUI (ringraziamo il collega Daniel Brunton per l’autorizzazione).