Ci avevano già provato a inizio 2020 ma la pandemia ha obbligato a rimandare il progetto. Il successo della tre-giorni di questa fine febbraio – organizzata da Z DUE, Tamburini, I&C Gama e Reproflex3 presso il museo Ferrari col titolo “The future of flexo”- ha abbondantemente ripagato dell’attesa.
Incrocio ben riuscito fra convegno di aggiornamento, incontro di networking e occasione di divertimento in un contesto fortemente emozionale, “The future of flexo” si è svolto il 21, 22, 23 febbraio con l’obiettivo di offrire agli oltre 400 ospiti relazioni sullo stato dell’arte della stampa flexo di imballaggio, storie di successo e tavole rotonde di confronto fra costruttori e converter. Ciascuna giornata si è focalizzata su un segmento applicativo importante: packaging flessibile, cartone ondulato e teso, etichette, tissue.
In prima giornata, il focus sull’imballaggio flessibile ha visto sul palco Andrea Sandrolini (product manager di Z Due), Andrew Hewitson e Trevor Lowes (i due CEO di Reproflex3) a presentare gli ultimi risultati della tecnologia sviluppata insieme per produrre impianti stampa flessografici. Basata su un algoritmo proprietario applicato alle lastre Kodak Flexcel NXC o NXH, permette di ottenere stampati di qualità elevata con un processo standardizzato, e un trasferimento ottimale dell’inchiostro in funzione dei diversi supporti e del tipo di grafica da stampare. Articolata nelle varianti ProjectBlue, BlueEdge e Vortex, in sostanza determina una disposizione non casuale dei punti sul retino permettendo di migliorare le sovrapposizioni dei colori ed estendendo il gamut riproducibile con la semplice quadricromia. Fra le conseguenze principali, la possibilità di riprodurre i file nativi in CMYK senza ricorrere a spot color o Pantone e, dunque, anche un risparmio sul numero di colori in macchina e sull’inchiostro utilizzato, con una elevata fedeltà della prova colore e un innalzamento della qualità del lavoro.
Una nuova sleeve per il flessibile e l’ondulato
Il convegno di Maranello è stato anche l’occasione per presentare la recente partnership fra Z Due e Tamburini, che ha lanciato un nuovo marchio di sleeve utilizzabili sia nell’imballaggio flessibile sia nel cartone ondulato. L’intesa fra i due service flexo rappresenta l’inizio di una collaborazione sempre più stretta, che mette a disposizione del mercato un’ampia gamma di prodotti e soluzioni per tutti i mercati della stampa flessografica (vista l’attività di Tamburini nel tissue).
Big data e ottimizzazione dei processi
Al team di I&C Gama è spettato il compito di fare chiarezza e dare concretezza al tema cruciale della gestione dei Big Data e del Machine Learning, in questo caso con un focus sul controllo dei costi degli inchiostri e fluidi utilizzati nei processi di stampa e di converting. Gli aggiornamenti di Sante Conselvan e Dario Cavalcoli, rispettivamente titolare e direzione vendite di I&C Gama, sono stati ripresi nelle case history della rappresentata portoghese SisTrade. Gli interventi di Paulo Souto e Natacha Santos hanno illustrato le soluzioni sviluppate dalla software house ad hoc per stampatori e converter attivi sul mercato del flessibile e del cartone ondulato. Come precisato nella relazione di Andrea Novi, area manager Emilia Romagna di Golden Group (servizi di finanza agevolata), questi software facilitano anche il recupero fiscale degli impianti stampa in BlueEdge o Vortex utilizzati su macchine “datate” o comunque non incluse nel circuito Industria 4.0.
Tavoli di confronto: sostenibilità al centro
Nei tre giorni di convegno sono stati riservati momenti specifici ai converter, con interventi di Alberto Palaveri, Direttore Commerciale di Sacchital e Presidente di Giflex, e Aldo Franco, Direttore Generale di Eurolabel, e con tavole rotonde dedicate. Sotto i riflettori il tema della sostenibilità alla luce delle recenti proposte comunitarie sul packaging e packaging waste, ma anche il risultato di una survey condotta lo scorso anno da Eurolabel presso un pubblico eterogeneo di operatori e consumatori, dove – sorpresa! – il tema Plastic Free figurava all’ultimo posto fra gli argomenti a cui dare corso.
Confronto in tavola rotonda anche fra i costruttori di macchine da stampa flexo – Aldo Peretti di Uteco, Daniele Cerizzi di W&H, Andrea Dalla Valle di Koenig & Bauer Flexotecnica, Emilio Alliegro di Bobst, Enrico Gandolfi di Lombardi Converting Machinery e Andrea Formigoni di Dec Impianti, con il contributo finale di Eleonora Emili, Packaging Purchasing Manager Grissin Bon – accomunati dall’impegno in automazione, machine learning e ibridazione delle tecnologie.
Un focus sul mercato del tissue è stato a sua volta oggetto della case history di approfondimento di Paolo Lazzareschi, responsabile R&D di Gambini, e di Danilo Gatti, printing business manager del grande costruttore A.Celli.
Re cartone ondulato
A conferma della crescente rilevanza di questo settore applicativo, la terza e ultima giornata del convegno è stata interamente dedicata al cartone ondulato. I temi cruciali sono stati sviluppati con il contributo di Michele Lancellotti, CEO Imbal Carton, la presentazione delle proposte Z DUE ad opera di Umberto Cantone (sales) e Giorgio Cattani (R&D), e la tavola rotonda con i converter che ha visto confrontarsi Eno Tordini, titolare dello scatolificio TS; Marco Vecchi, responsabile ufficio tecnico SIFA, e Maria Eugenia Sada responsabile acquisti del gruppo Sada. Del gruppo Sada è stata molto apprezzata anche la case history presentata da Gerardo Budetti, responsabile R&D.
Nella tavola tecnica finale hanno dato vita a un confronto diretto con il pubblico Giorgio Cattani e Umberto Cantone per Z DUE, Carlo Tarello (direttore commerciale di Bobst) e Michele Pinelli (project manager di Koenig & Bauer Celmacch) che ha anche illustrato le motivazioni della scelta di Celmacch di adottare la tecnologia Vortex per il collaudo delle proprie macchine da stampa.
E poi la Ferrari
La location del convegno al Museo Ferrari, inutile dirlo, ha contribuito in misura rilevante al successo dell’evento, quantomeno sul piano emozionale. Il Museo fa rivivere un formidabile pezzo di storia economica e sociale italiana e ha anche offerto agli ospiti l’opportunità di “giocare” al cambio gomme e al simulatore di guida: entrambe molto molto molto apprezzate.
Infine, la cena esclusiva nella sala dei trofei Ferrari fra le ultime monoposto campioni del Mondo, ha regalato ai cento ospiti VIP una visita serale al museo, divertimento e le sorprese allestite da Marco Mingozzi nel ruolo di coordinatore del Future of Flexo. Con una “coda” di gloria nel riconoscimento che Sante Conselvan ha conferito ad Aldo Peretti, CEO di Uteco, per il suo ventennale impegno nell’industria flessografica.