Alla vigilia del rilascio dei pareri parlamentari sul recepimento delle direttive comunitarie la Federazione Carta e Grafica intende sottolineare alcune “questioni aperte” con l’obiettivo di pervenire ad un quadro di regole che rendano “l’Italia più semplice e più circolare”.
- Assimilazione – All’esclusione dagli assimilabili dei rifiuti prodotti da attività industriali con capannoni di produzione, occorre aggiungere l’indicazione che sia il Ministero a definire i criteri per l’assimilazione successiva da parte dei Comuni. Regole semplici da condividere a livello centrale e, poi, da applicare a livello locale.
- Scarti del riciclo – Vanno inseriti gli scarti del riciclo nella pianificazione prevista dal nuovo art. 198 bis. Si ottimizza così la pianificazione e si supportano le filiere nazionali del riciclo, come è quella della carta che durante la pandemia è stata dichiarata essenziale.
- Imballaggi biodegradabili – Il conferimento nella filiera del riciclo organico va prevista per quelli biodegradabili in plastica. La carta, infatti, ha un sistema di raccolta sviluppato che, ogni anno, solo nei rifiuti urbani, raccoglie più di 3 milioni di tonnellate. Inutile complicare i flussi del conferimento, un’Italia più semplice aiuta a mantenere e migliorare i risultati già raggiunti.
- Sistemi collettivi – Va confermato il sistema attuale che ha consentito il raggiungimento in anticipo degli obiettivi di recupero e di riciclo degli obiettivi europei in materia di rifiuti di imballaggio.
- EoW – Proponiamo l’adeguamento puntuale a quanto previsto dalla direttiva 851. Oggi la procedura per l’EoW, che dovrebbe essere uno strumento per aumentare il riciclo, è di una complessità che non trova paragoni con le procedure riguardanti gli altri impianti di gestione dei rifiuti incluse le discariche.