Ospite del primo appuntamento del Salotto di Stratego Group, dove è stato intervistato da Enrico Barboglio in compagnia di Beppe Ghelfi (Ghelfi Ondulati), Vincenzo Cirimele, ceo di PressUP, ha raccontato l’impatto della crisi, i modi e le iniziative con cui la sua azienda sta rispondendo e tracciato un quadro di quelli che, a suo parere, saranno gli effetti sul lungo periodo.
“Già tra fine gennaio e inizio febbraio abbiamo avuto le prime avvisaglie, quando inspiegabilmente alcuni fornitori hanno segnalato problemi nel rispettare le programmazioni che avevamo fatto”, inizia a raccontare Vincenzo Cirimele, CEO di PressUP. Da lì a pochi giorni è esplosa l’emergenza e uno a uno sono stati cancellati tutti gli eventi, da quelli sportivi alle più grandi manifestazioni fieristiche, compresa la tanto attesa Drupa. “In PressUP lavoriamo molto sul marketing di comunicazione. Inizialmente, le agenzie di comunicazione, che sono tra i nostri principali cluster, ci chiedevano se effettivamente avremmo potuto continuare a stampare, ma questo è durato pochi giorni. Subito dopo gli ordini hanno iniziato a latitare”. Fondamentale dunque, in circostante impreviste come questa, reagire tempestivamente modificando il catalogo, come ha fatto PressUP. “Abbiamo subito iniziato ad arricchire la nostra offerta online con prodotti che abbiamo messo a punto per aziende e uffici aperti al pubblico che hanno manifestato la necessità di comunicare efficacemente le nuove normative comportamentali. Quindi dai classici poster agli adesivi, fino ai calpestabili”.
Parallelamente PressUP ha avviato produzioni totalmente nuove, come le visiere di protezione che vengono realizzate in partnership con Weerg, azienda fondata da Matteo Rigamonti. Una collaborazione che ha dato vita a un’inedita filiera produttiva, con la stampa 3D di Weerg impiegata per la realizzazione delle strutture, completate poi da PressUP con le visiere in PET tagliate con frese computerizzate. Un’iniziativa che ha avuto da subito grande successo e che ha contribuito a tenere alto l’entusiasmo dei dipendenti ancora attivi in produzione. “C’è stata una risposta incredibile da parte di tutti i nostri collaboratori, che hanno manifestato un attaccamento all’azienda che riflette il clima familiare su cui abbiamo tanto investito in questi anni”.
Ma quali gli scenari futuri? “Sicuramente ci sarà un po’ di discontinuità. Dovremo essere bravi a capire come ricostruire il paradigma della filiera e del rapporto con i clienti. Nella nostra industry molte cose dovranno essere riscritte”. PressUP utilizza sia tecnologie analogiche (stampa offset) sia digitali. “Tra i principali cambiamenti prevediamo che ci sarà una richiesta di stampati sempre più on demand legata a esigenze specifiche, con un orientamento all’alta qualità e all’ecosostenibilità. Sicuramente il digitale sarà la tecnologia più performante per rispondere a questa tipologia di ordini. Inoltre, non solo il printing ma tutte le industrie dovranno riprogrammare le logiche di magazzino, valutando accuratamente stoccaggio e investimenti”.
Ma Cirimele mantiene il suo approccio positivo: “Riscrivendo le regole del mercato, chi ha voglia di fare impresa innovando sicuramente troverà terreno fertile. Il tutto rivedendo la filiera, dall’industria 4.0 a una nuova logistica basata sull’IoT, per rendere i processi più efficienti e quindi i prodotti più competitivi per i clienti”. E PressUP si sta già muovendo in questa direzione, affiancata dai partner tecnologici con cui da un lato sta mettendo a punto nuovi modelli per ottimizzare la produzione, dall’altro sta facendo formazione per affinare gli skill interni.