Sante Conselvan, presidente di FTA Europe, ha risposto alle nostre domande raccontando la flessografia e le difettosità nella stampa dal punto di vista delle associazioni. Uno scenario in cui la tecnologia va di pari passo con la formazione e le competenze.
Le associazioni da sempre svolgono un ruolo di aggregatore di notizie e bisogni: rispetto a quanto raccolto dai vostri soci, che impressioni avete circa l’attuale mercato della stampa flexo?
Il mercato del packaging flessografico continua ad essere molto attivo. Nonostante i dati iniziali che parlavano di una contrazione del mercato dovuta principalmente a fattori esterni (costi energia, costi del denaro e instabilità generata dai vari eventi internazionali), le previsioni del 2024 vedono una crescita del 5-7%.
Guardando al futuro e alle innovazioni tecnologiche del settore, ci sono dei problemi che potrebbero essere risolti e diventare presto un “ricordo del passato”?
Grazie alle innovazioni tecnologiche è possibile lavorare su due aspetti estremamente importanti: le tematiche ambientali e i consumi energetici. In aggiunta, la tecnologia flexo è ormai matura e offre un’ampia gamma di supporti su cui stampare, sia carta che film flessibile. Le analisi dei dati sono un obiettivo concreto permettendo alle aziende di analizzare report quotidiani e agire in maniere immediata sui correttivi utili per efficientare il processo e garantire un risultato in linea con le aspettative. Non ci può essere innovazione senza formazione: la sfida che permetterà di superare qualche tema del passato è quella di trasferire le competenze necessarie agli operatori che dovranno agire in questi contesti innovativi.
In questo numero parliamo di difettosità di stampa: rispetto alle informazioni che la vostra associazione raccoglie, se dovesse indicare una criticità comune, quale segnalereste?
Provo a rispondere andando oltre l’aspetto tecnologico. Con le competenze avanzate possiamo risolvere molti dei problemi legati alla stampa. Per questo, abbiamo una grande necessità di personale di produzione qualificato e competente. C’è il bisogno di operare con le scuole e con gli insegnanti, incentivando la conoscenza e le dotazioni tecnologiche per una formazione al passo con il mercato del lavoro. Un forte catalizzatore potranno essere le famiglie che, se messe a conoscenza delle potenzialità del nostro settore, potrebbero orientare i ragazzi verso una carriera di successo in un settore, come quello flessografico, in forte crescita.
Quali sono le prossime attività su cui state lavorando?
Abbiamo diverse attività in corso sia a livello nazionale che europeo. Gi obiettivi sono fornire dei documenti tecnici sulla tecnologia flexo e parallelamente programmare dei corsi di formazione. Sono azioni pensate per promuovere il settore anche sui temi ambientali in cui, a volte, il packaging è percepito negativamente. Nello spirito associativo vogliamo continuare a organizzare dei convegni per la comunità del packaging, dialogando con tutti gli attori, dal brand allo stampatore.