Oggi, martedì 18 gennaio 2022, a margine dell’evento organizzato da UGL “Indipendenza energetica e sviluppo sostenibile” a Roma, Massimo Medugno, Direttore di Assocarta e Federazione Carta Grafica, illustra le due richieste urgenti per contrastare il caro energia non solo nel settore della produzione di carta (153 siti produttivi e 19mila addetti), ma per tutta la filiera che è pesantemente colpita, direttamente o nell’incremento esponenziale del costo della materia prima. Una filiera che vale l’1,4% del PIL e muove il Made in Italy nel mondo, coi suoi 3,5mld di euro di saldo positivo della Bilancia Commerciale.”
“La prima misura è trovare un modo per utilizzare le riserve strategiche nazionali di gas per affrontare questa emergenza. La seconda: lavorare a livello europeo affinché il mercato possa aumentare la liquidità, perché del gas a prezzi convenienti consente alle imprese di reinvestire per il miglioramento energetico e per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione”, spiega Medugno. “Il prezzo del gas è aumentato del 600% e per le cartiere è la materia prima principale che incide per il 30% sui costi complessivi. Fino a un anno fa il gas costava 20 euro al Megawattora, ieri è arrivato a 90 euro. Pesantemente colpite anche le aziende energivore della stampa rotocalco e i grandi impianti della trasformazione.”
L’Italia è il terzo produttore cartario in Europa dopo Germania e Svezia e il settore vale circa 7 miliardi, ma la filiera, dalle cartiere fino ai produttori di imballaggio, agli stampatori ai produttori di macchinari per la stampa e il converting, crea un fatturato di 22 miliardi di euro, l’1,4% del PIL ed esporta circa il 45% della produzione. È la filiera che ha l’onere e la responsabilità di veicolare nel mondo il Made in Italy. I nostri prodotti vengono inscatolati qui, vengono movimentati, accompagnati e protetti proprio grazie ai nostri imballaggi. Carta vuol poi dire anche prodotti igienici sanitari. Carta è anche cultura e informazione: la produzione di libri e giornali è ha rischio tenuta per i costi della materia prima e le difficoltà a reperirla.
Non è solo la produzione di carta a soffrire, quindi, ma l’intera filiera della grafica, stampa e trasformazione, che sta subendo i colpi della congiuntura, con i rincari dei costi energetici che prosciugano i margini delle aziende che producono stampati, packaging e macchinari per printing e converting.