Il “ Radar” della Finat fornisce due volte all’anno un quadro aggiornato e ragionato sull’andamento dell’industria europea dell’etichettatura. Condotto da LPC Inc. per conto della federazione europea degli etichettifici (oltre 550 membri in più di 50 paesi), prende in esame i fattori che impattano sulla filiera dell’etichettatura coinvolgendo fornitori di materiali, converter e utilizzatori industriali. La sesta e ultima edizione si focalizza, in particolare, su quel fattore cruciale e mutevole che è il punto di vista dell’end user.

Come cambia l’etichettificio
Una premessa doverosa riguarda la definizione del campo d’azione dell’industria delle etichette. Finat nasce come associazione degli stampatori in banda stretta ma, negli ultimi anni, le applicazioni dei processi relativi si sono moltiplicate. Oggi i converter che operano in questo settore hanno aggiunto al loro repertorio, originariamente incentrato sulle etichette autoadesive, altri prodotti di successo, sia per attestarsi presso i clienti come fornitori a tutto tondo, sia per aprire nuove linee di business. Parliamo anzitutto di etichette tubolari (sleeve), packaging flessibile ed etichette in-mould.

Digitale +5%
Gli avanzamenti tecnologici della stampa digitale avvantaggiano, naturalmente, anche l’industria delle etichette, conferendo flessibilità alle tirature corte di lavori ad alta qualità. I brand owner quantificano in un +5% le maggior aspettative di soluzioni di stampa digitale nel prossimo anno.  Si tratta, commentano gli estensori, di un riflesso della tendenza generalizzata a ridurre le tirature per poter garantire consegne in tempo reale, gestire stampe multi-versione (tipicamente, dello stesso soggetto in lingue diverse) e assecondare la moda della personalizzazione estrema.

Domanda al +3% (e l’autoadesiva resta leader)
In termini quantitativi, oltre due terzi dei marchi intervistati dichiarano che non intendono spostarsi, nel corso dell’anno, dall’etichettatura autoadesiva ad altre tecnologie. La ragione principale risiede nella versatilità ed efficacia di questa modalità di decorazione in un mercato complesso come l’attuale; inoltre, il mercato percepisce una pausa nella crescita di nuove tecnologie alternative.
I brand owner intervistati stimano che nel 2017 la domanda globale di etichette crescerà di oltre il 3% ossia un po’ meno rispetto alle aspettative ma pur sempre in misura ragguardevole, confermando la buona salute di questo settore.
I converter occidentali continuano a dominare il mercato ma oltre un terzo dei brand owner intervistati dichiara che sta monitorando fornitori di altre aree, soprattutto dell’Europa dell’Est.

Sostenibilità fra sfide e vantaggi
Nonostante i progressi, resta ancora molto lavoro da fare per migliorare la sostenibilità dei prodotti – una priorità per l’intero mercato del packaging – e Finat rilancia il proprio impegno in questo campo. La prima sfida resta quella della valorizzazione dei liner che viene scartato dopo l’applicazione dell’etichetta autoadesiva. Si tratta, ricordano i vertici della federazione, di materiale di grande valore, che dovrebbe essere riutilizzato in un ciclo “dalla culla alla culla” della carta e del film di PET/PP.
Il problema è anzitutto di tipo logistico: in genere i trasformatori di etichette sono fisicamente distanti dal luogo dove l’etichetta autoadesiva viene applicata e dove, quindi, viene eliminato il liner. Il primo impegno di Finat è di stimolare lo sviluppo di una raccolta regolare di questi e altri scarti di lavorazione dei brand owner e dei confezionatori: circa il 50% degli utilizzatori contattati in occasione del Finat Radar affermano di non conoscere le diverse opzioni riciclo e oltre il 66% non è impegnato in operazioni di riciclo, anzitutto proprio a causa delle complicazioni logistiche.

E intanto le imprese si  muovono
Nasce il terzo etichettificio del mondo:
Baumgarten, Rako e X-label si sono uniti per costituire All4Labels packaging group, che balza subito al terzo posto nella classifica dei più grandi etichettifici del mondo. All4Labels fa base nei pressi di Amburgo (D) e opera a livello globale con 26 siti produttivi in Europa, Sudamerica, Russia e Cina. Oltre 2.000 i clienti e un turnover di oltre 450 milioni di euro.

Smurfit Kappa e Sun Chemical si alleano nella codifica: Smurfit Kappa, fornitore globalizzato di packaging a base cellulosica, ha realizzato in collaborazione con Sun Chemical un sistema di codifica digitale a tecnologia laser robusto ed efficiente, in grado di soddisfare le esigenze dei produttori e utilizzatori di etichette e imballaggio secondario. Proposto come alternativa all’etichettatura a trasferimento termico diretto, mette in gioco le casse di cartone ondulato stampato in flexo della Smurfit Kappa e il sistema di coating SunLase di Sun Chemical, per permettere agli utilizzatori di marcare l’imballaggio alla fine del processo produttivo, ad alta qualità e alla velocità di una linea automatica di confezionamento. Ai vantaggi in razionalità del processo e in economicità, si aggiungono quelli apportati dal sistema SunLase in termini di pulizia e igienicità (inchiostri e consumabili chimici vengono esclusi dalla produzione) e affidabilità. Il sistema è già testato.

Per approfondimenti CLICCA QUI