Emanuele Orsini nuovo presidente di Confindustria: il benvenuto di Federazione Carta e Grafica.
Emanuele Orsini, 51 anni, originario di Sassuolo, vicepresidente uscente con delega al credito e al fisco, ex presidente di Federlegno e attuale amministratore delegato di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti oltre che presidente di Maranello Village, lo scorso 3 aprile è stato nominato presidente di Confindustria, quale successore di Carlo Bonomi.
“A nome del Consiglio Generale di Federazione Carta e Grafica, che riunisce Acimga, Assocarta e Assografici, auguro a Emanuele Orsini buon lavoro, con l’impegno di sostenerlo per rendere la Confindustria ancora più propositiva nel dare al Governo e all’Europa soluzioni per la crescita delle nostre imprese” ha così commentato Michele Bianchi, presidente di Federazione Carta e Grafica la designazione del nuovo presidente Confindustria, e ha aggiunto “Sostenibilità, politiche energetiche e competitività devono essere le “chiavi” per dipanare le questioni economiche, sociali e di sicurezza strategica che abbiamo di fronte a noi”.
Come riportato sul quotidiano La Stampa, “dialogo, identità e unità” solo le tre parole chiave del programma del nuovo presidente di Confindustria, che il 18 aprile presenterà la sua squadra in vista dell’assemblea annuale del 23 maggio che sancirà l’inizio del suo quadriennio di presidenza. Con un forte orientamento a Bruxelles, per l’imprenditore emiliano “l’industria italiana ed europea sono a rischio” e nel suo programma Orsini ha proposto di avviare “una rapida consultazione tra tutte le filiere per predisporre un documento da presentare alle altre confindustrie europee e al governo italiano in vista della formazione della nuova commissione Ue”. L’obiettivo che si è dato del neo presidente è di “scrivere un vero Industrial act in cui fissare le priorità da difendere a tutti i costi per le filiere industriali europee e i loro occupati, e non solo gli obiettivi di trasformazione a cui obbligarli”. Tra i temi centrali anche l’energia e i suoi costi: a suo parere occorre “reimboccare con decisione la via del nucleare” e “ridurre le componenti parafiscali delle bollette”.