Perché HP si è riservata l’intero padiglione 17 nella fiera del printing più grande del mondo? Per presentare una quantità di macchine nuove, che migliorano le prestazioni del digitale nei vari campi applicativi. E, soprattutto, per illustrare le soluzioni complete e integrate, che declina in base esigenze del singolo operatore e mercato di sbocco. Ecco le principali novità per il labeling e il package printing.
Attivando il QRCode stampato qui accanto, è possibile prenotare un consulente HP per un tour guidato nello stand più grande di Drupa 2016: occupa tutto il padiglione 17, ovvero circa 6500 mq su due piani, che diventano 9000 sommando le varie aree di servizio e i “backstage” necessari a mantenere la piena operatività del gruppo durante gli 11 giorni di fiera. L’obiettivo dell’iniziativa – spiega il marketing della multinazionale – è non solo di aiutare il visitatore a orientarsi nelle tre aree dedicate alle applicazioni commercial-editoriale, packaging&labeling e grande formato, ma anche di mostrargli come l’insieme di macchine, servizi e know how che rappresentano il punto di forza di HP nella stampa digitale, possa assicurargli una competitività superiore e aprire nuove prospettive di business.
Efficienza e competitività, sottolineano in azienda, che non si possono ottenere con una macchina ma solo con un sistema di strumenti e di competenze che coinvolgono l’intera catena di lavorazione. Ed è il motivo per cui HP ospita nel proprio giga-stand alcuni partner tecnologici significativi, dalla prestampa al finishing, a partire dall’immancabile Esko.
Molti di loro – Kurz, Duplo, 3Dlab+print… – espongono macchine HP nei rispettivi stand moltiplicandone la visibilità. Rilanciata anche dalla presenza del gruppo al drupa innovation park, al drupa cube e al Packaging touchpoint.
Per le etichette, la end2end più veloce
La star dell’area labeling è la HP Indigo 8000 Digital Press, ovvero uno dei più efficienti sistemi narrow-web di stampa digitale end-to-end, con una produttività di 80 m/min: «il doppio della precedente HP Indigo WS6800 Digital Press e la più alta del mercato, prossima a quella della stampa tradizionale», commenta Antonio Maiorano, HP Indigo & PWP Italy Country Business Manager.
Inoltre, sottolinea Maiorano, la 8000 presenta la stessa comprovata affidabilità della WS6800, «cosa rilevante e tutt’altro che scontata».
La tecnologia che fa sostanza. «Il raddoppio della velocità – spiega infatti Marco Murelli, Solution Consultant – è stato ottenuto installando di due motori “Serie 3” e superando diverse difficoltà tecniche, soprattutto di allineamento, fasatura, congruenza dei motori, calibrazione dei colori ecc».
«Un’altra peculiarità di questa macchina roll2roll – afferma ancora il tecnico – è che effettua anche la primerizzazione del substrato, permettendo così di stampare tutti i tipi di materiale». «Il converter – interviene Enrico Monteverdi, Digital Press Market Development – invece di dover acquistare i materiali già primerizzati effettua inline il trattamento più adatto, e dunque più efficace, godendo al contempo di una maggiore libertà di approvvigionamento».
HP Indigo 8000 Digital Press ha la stessa luce della WS6800 (340 mm), stampa a 812 dpi fino a 7 colori («con cui la tecnolgia HP ottiene, per scomposizione e sovrapposizione, gran parte del pantonario e i colori spot», ricorda Murelli) ed è in grado di operare su tutti i tipi di supporti con spessori dai 12 ai 450 micron, monostrato e accoppiati, nonché shrink. Operando, inline o offline, abbinata all’unità semi-rotativa di fustellatura ABG FAST Track, assicura un efficiente workflow digitale, con garanzia di qualità basata sulla tecnologia di ispezione AVT.
Cui prodest? La rilevanza di questa proposta si riflette nel potenziale ampliamento del target di utilizzatori. «Le prestazioni della 8000 – afferma Enrico Monteverdi – permettono di impiegarla anche per stampare in serie, dunque non solo dati variabili, campionature, campagne speciali, ricorrenze ecc., ma anche lotti “normali” sia di etichette sia di packaging flessibile.
Si tratta di un vero e proprio spartiacque: la macchina digitale non è più solo complementare a quella tradizionale ma capace di effettuare gli stessi lavori. Sullo sfondo, l’affermarsi dei piccoli lotti e delle tirature “digital like” in un contesto in cui rinnovare il packaging non solo non ostacola il riconoscimento del brand ma stimola gli acquisti».
Flexible packaging + pack ready
HP ha introdotto opzioni next-level che rinnovano radicalmente la HP Indigo 20000 Digital Press per packaging flessibile, rendendola interessante anche più a valle della filiera, per una più ampia gamma di imballaggi flessibili e in volumi più elevati.
«Anzitutto – spiega Maiorano – questa macchina con fascia 760 mm (stampa max 740 mm), per substrati fra 10 e 250 micron, è ora compatibile con nuovi supporti fra cui il PE e i materiali estensibili, e può quindi essere adottata per stampare film termoretraibili, etichette in-mould e pressure sensitive. Inoltre, la sua versatilità è aumentata dall’avanzato color matching e da una fedele resa del colore anche in condizioni difficili, oltre che dai tempi di lavorazione drasticamente ridotti dalla HP Indigo Pack Ready Lamination, una nuova tecnologia che comporta l’azzeramento dei tempo di laminazione e l’immediato time-to-market».
«Di solito – interviene Marco Murelli – si stampa il supporto e poi lo si accoppia con l’ausilio di adesivi che richiedono un determinato tempo di reticolazione. Con il Pack Ready, invece, vengono impiegati dei materiali speciali che, saldati a caldo con il film stampato sulla HP 20000, accelerano il processo di reticolazione, permettendo di effettuare la stampa su bobina e la laminazione in 24 ore. Non solo: se con la 20000, con qualche accorgimento, si ottengono stampe resistenti alle alte temperature della pastorizzazione, con il Pack Ready ora è possibile sottoporre il packaging anche all’assai più stressante sterilizzazione».
Le potenzialità? «Il film stampato e laminato con questo sistema – esemplifica Monteverdi – può essere inviato direttamente alla macchina che forma le buste e, quindi, al riempimento, in un ciclo continuo che si riduce da 10 a meno di 4 giorni».
Più produttività per gli astucci pieghevoli
L’aggiornamento della HP Indigo 30000 a foglio per astucci pieghevoli ne aumenta la produttività (+30%) e moltiplica le tipologie dei supporti trattati, che ora includono materiali sintetici, lastre metallizzate e supporti di PVC, PP e PET. Inoltre perfeziona la stampa di microtesti e codici a barre e integra il sistema Tresu iCoat di verniciatura a doppio stadio, ovvero con due teste di spalmatura per poter effettuare, in un unico processo, due lavorazioni prima separate (ad esempio l’applicazione della lamina d’oro e la successiva verniciatura). Tresu iCoat permette anche di stendere in un solo passaggio la vernice protettiva, e di effettuare decorazioni con inchiostri oro, argento e altri inchiostri flessografici ad alta viscosità.
HP Indigo 30000 Digital Press è compatibile con altre soluzioni di converting di partner HP, per l’ispezione, la cordonatura, la piegatura e l’incollaggio.
A Drupa HP ha fatto confluire da tutto il mondo 230 t di attrezzature, equivalenti al peso di 45 elefanti; ha installato, in sole 3 settimane, 56 macchine su 6200 mq (un campo di calcio), gestisce per 11 giorni una delle più grandi “stamperie digitali” del mondo, con annessi 3500 mq di magazzini di substrati, ricambi, consumabili ecc. (3 piscine olimpiche). Infine, smonta e rispedisce a casa il tutto in 10 giorni… Ma quanta gente ci vuole? Lo staff occupa sei alberghi.
Le novità in fiera Lo stand HP in Drupa si presenta come una vivace città hi-tech, a un tempo esposizione, punto d’incontro e occasione di convivialità (non dimentichiamo l’happy hour quotidiano). Il gruppo lo ha allestito per presentare, nel susseguirsi giornaliero di demo live e di incontri one-to-one, le sue tecnologie più famose e una dozzina di nuove macchine e upgrading rilevanti, portati in fiera in anteprima mondiale. Packaging&labeling. Per quest’area applicativa vengono presentati la nuova HP Indigo 8000 ovvero la stampante a banda stretta più veloce del mercato, e i sostanziosi aggiornamenti delle HP Indigo 20000 a bobina per l’imballaggio flessibile e HP Indigo 30000 a foglio per la stampa degli astucci pieghevoli. Si segnalano anche la WS6800p per stampa fotografica, variante della HP Indigo WS6800 narrow-web, la WS7250 narrow web a doppio motore, e quel “complemento” di rilievo che è il Pack Ready. Area Wide. Qui la parte del leone è giocata dalla HP Indigo 50000 duplex a bobina per stampe “oversize” in formato B1 (circa 1000 x 700 mm), un concentrato di tecnologia che vale la visita. Dalla scorsa Drupa a oggi HP ha raddoppiato la velocità e più che triplicato la luce delle sue macchine a fascia larga. Gli ultimi traguardi della High Definition Nozzle Architecture (HDNA) comprendono le macchine a bobina T490 HD, T490M HD e T240 HD che, per qualità (2.400 ugelli x inch) e produttività (244 m/min), assicurano all’inkjet prestazioni da offset. Galassia commercial-editoriale. Le soluzioni HP per queste due aree applicative occupano la porzione più grande dello stand e, anche in questo caso, presentano miglioramenti di prestazioni significativi. Fra le più interessanti si segnalano la HP Indigo 12000 (versione a 1.600 dpi della 10000 B2 a foglio, che resta comunque in catalogo), la 7900 (avanzamento della 7000) e le entry-level 5900 e 3600. Inchiostri e dintorni. La gamma di “toner liquidi” elettrofotografici si amplia. Le novità sono un rosa fosforescente, un nero “molto leggero” per la migliore resa delle ombre e dei contrasti nella stampa fotografica, un coating fluido per la protezione dei substrati stampati, un bianco opaco di qualità serigrafica e un primer di nuova formulazione che assicura l’adesione degli ElectroInk HP a tutti i tipi di carta. Software. Arriva PrintOS, piattaforma open integrata per la gestione della produzione: un sistema operativo cloud-based adatto a tutte le HP Indigo, PageWide Web Press, Scitex e Latex, dotato di applicazioni intuitive, mobile e web-based. Fra i principali tool citiamo Box, che semplifica l’acquisizione del lavoro attraverso canali non automatizzati, come email e servizi di trasferimento file, e Site Flow che combina la sottoscrizione di ordini automatici, la gestione pre-stampa e lo shop floor management. Alon Bar-Shany, VP&GM HP Indigo Division. |