Al convegno Gipea le sfide dell’industria del labeling: dalla sostenibilità al neuromarketing
Un settore con fatturato in crescita del 2,2% nei primi nove mesi del 2018, per un valore totale di 177 milioni di euro. Stiamo parlando degli etichettifici italiani. I dati diffusi durante il XXXVI Congresso Gipea (Gruppo italiano produttori etichette autoadesive) dal presidente Elisabetta Brambilla mostrano un’industria italiana delle etichette in buona salute che, dopo essere cresciuta dal 2008 al 2017 al ritmo medio di 4,2% all’anno, continua la sua ascesa anche in Europa. Qui l’Italia si posiziona al quarto posto, crescendo del 6% dal 2016 al 2017 e arrivando a coprire il 12,4% del mercato.
Il convegno Gipea ha riunito esperti e operatori della filiera sulle nuove sfide dell’industria del labeling. A partire dalla sostenibilità che ha visto alternarsi al microfono nella prima giornata Paolo Tamborrini, professore del Politecnico di Torino, Antonio Feola dell’Unione Italiana Food e Armando Garosci di Largo Consumo. Molti gli spunti emersi: dalla necessità di passare dall’ecodesign a un design sistemico (Tamborrini), alla poca consapevolezza tecnica della grande distribuzione sulle dinamiche della sostenibilità (Garosci), fino alla proposta di Unione Italiana Food di riunire intorno al tavolo tutti i soggetti coinvolti per superare anche una legislazione non sempre chiara per gli operatori che vogliono investire nell’economia green.
La seconda giornata ha visto protagonisti i fornitori degli etichettifici con una tavola rotonda, moderata da Domenico Tessera Chiesa di Sales, con gli interventi di Paola Pagliarini di Avery Dennison, Flavio Aragozzini di UPM Raflatc e Sergio Veneziani di Ritrama. A tenere banco la possibilità di riciclo dei liner e degli sfridi di produzione, oltre alla tecnologia linerless. A chiudere la giornata, infine, l’intervento di Paolo Boldoni di Kisas che ha illustrato alla platea le opportunità offerte dalla quotazione all’AIM (mercato alternativo del capitale di borsa italiana) per le PMI, e quello di Vincenzo Russo, professore della IULM, che ha applicato il neuromarketing alle etichette, mostrando come queste possano indirizzare il consumatore nell’acquisto di un prodotto.
“Siamo molto soddisfatti di come è andato il convegno“, dichiara Elisabetta Brambilla presidente Gipea. “I gruppi di Assografici come il nostro hanno sempre più il ruolo di consulenti non solo tecnici ma a tutto tondo. Chi partecipa torna in azienda con idee per la produzione e il finanziamento dell’azienda, ma anche spunti sulla sostenibilità e proposte innovative per i clienti.”