Acimga, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di macchine per la stampa, il packaging e il converting ha deciso di posticipare l’evento Roto4All, in seguito alla firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 4 marzo con le misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.
La cena di networking si terrà la sera del 27 aprile, nel B-roof dell’Hotel Baglioni di piazza dell’Unità Italiana 6 a Firenze. Seguirà il 28 aprile Roto4All, la giornata interamente dedicata alla tecnologia rotocalco.
Confermata Print4All Conference, l’evento che riunisce tutti i protagonisti della filiera del packaging, del printing e del converting in programma il 18 e 19 maggio a Milano.
Per quanto concerne le fiere estere e la partecipazione delle aziende italiane a Drupa (Dusseldorf 16-26 giugno 2020) Acimga ha aperto ufficialmente un canale di comunicazione diretta con gli organizzatori dell’evento al fine di coordinare un corretto flusso di informazioni e tutelare gli investimenti degli associati in una delle fiere più importanti del settore.
Resta tuttavia la constatazione dei danni che il comparto sta subendo a causa del caos comunicativo. “Nonostante le misure messe in campo dalle istituzioni sembrano essere state efficaci e tempestive – dichiara il presidente di Acimga Aldo Peretti – così non è stata la comunicazione. Ne è risultata un’immagine compromessa dell’Italia all’estero che, per un settore come il nostro che esporta più del 60% della produzione, sta avendo effetti devastanti, proprio adesso che gli ordini esteri stanno ripartendo. Noi installiamo macchine in tutto il mondo. La paura nei confronti degli italiani, però, è tanta e riesce sempre più complicato non solo per i nostri tecnici, ma anche per i commerciali recarsi e lavorare all’estero. I clienti preferiscono non riceverci e rimandare gli incontri sine die. In queste condizioni diventa difficile fare i collaudi che possono valere anche una parte cospicua del valore della commessa. È quindi chiaro che i pagamenti congelati creano per il settore problemi aggiuntivi. Anche spedendo il macchinario non vi è comunque certezza che l’installazione possa avvenire. E gli stessi clienti, quando chiamano, iniziano a porre domande nuove: se compro da voi chi mi installa le macchine? E chi me le controlla? Stesso discorso per l’incoming dei clienti in Italia per visitare le aziende e vedere le macchine. Preferiscono non venire e andare dai nostri competitor esteri. Urge – conclude Peretti – un’azione forte da parte delle istituzioni per ripristinare un’immagine dell’Italia corretta, come di una nazione che sta affrontando il virus in maniera ponderata e con cui è sicuro continuare a fare business.”