Dal 19 al 23 maggio a Milano-Rho, appuntamento con l’industria della stampa e della trasformazione di imballaggi, che completa una filiera d’eccellenza. Novità, buone notizie e considerazioni sul “fattore Expo”.
Nel ricco calendario degli eventi fieristici, Converflex abbinato a Ipack-Ima con le sue verticali, Intralogistica e Fruit Innovation si prospetta come un appuntamento di sicuro richiamo. E questo per svariati motivi. Anzitutto perché, in mostra, ci sarà un’ampia gamma di prodotti e servizi per la stampa e la trasformazione del packaging, compreso il dinamico segmento del digital printing. In secondo luogo, perché la contemporaneità con le manifestazioni dell’imballaggio/processo e della logistica moltiplica l’interesse degli operatori, che avranno così modo di avere una visione d’insieme della filiera.
Dal punto di vista degli espositori, quindi, questa edizione di Converflex rappresenta un’interessante occasione di promozione per la propria azienda e per l’industria italiana del settore nei confronti di un pubblico che si prevede internazionale.
Last but not least… la concomitanza con quell’EXPO di cui tanto si parla e su cui non tutti scommettono. Guido Corbella, AD di Centrexpo ci spiega perché, invece, si tratta di un fattore positivo e fa il punto, come organizzatore, su una manifestazione dalle molte potenzialità.
Il grande evento fieristico di maggio, in cui si colloca anche Converflex, è alle porte. Qual è il sentiment dell’industria di settore?
L’edizione 2015 di Converflex nasce da una scelta strategica, che si è tradotta nella separazione dalla fiera Grafitalia e nella sua contestualizzazione nell’ambito delle manifestazioni dedicate al packaging, al processo e alla logistica. Ed entrambe le decisioni sono state accolte positivamente dai nostri stakeholder. Oggi, infatti, se la stampa editoriale e commerciale vive un periodo difficile, il packaging invece continua a crescere, segno che l’evoluzione dei mercati e delle tecnologie in questi due settori è sempre più divergente. Questa dinamica ci ha portati a valorizzare il senso della filiera della stampa e dell’imballaggio, in modo da offrire al visitatore in fiera una panoramica il più completa possibile. Non a caso, lo spazio Converflex occupa buona parte del padiglione 2, in una sorta di continuum con le soluzioni complementari e per l’etichettatura di Ipack-Ima. Da sottolineare la partecipazione dei fornitori di sistemi per il digital printing – presenti tradizionalmente in Grafitalia – e questo nonostante quest’anno siano impegnati anche in altre manifestazioni: indubbiamente un bel segno di fiducia e di interesse per il nostro evento.
La moltiplicazione delle fiere impone all’industria scelte non sempre facili. In contemporanea, la trasformazione delle tecnologie e dei mercati, porta a riconsiderare concept e periodicità (drupa docet). Come si colloca Converflex in questo panorama?
Nonostante l’affollamento di eventi internazionali, il “nuovo” Converflex non teme la concorrenza, proprio in ragione dell’offerta espositiva di filiera. Inoltre, anche sul piano temporale, si combina bene con le grandi fiere del printing, permettendo alle imprese una pianificazione sostenibile delle attività espositive: la nuova drupa triennale, ad esempio, si svolgerà nel 2016 e nel 2019, mentre i prossimi Converflex saranno nel 2018 e nel 2021, sempre in abbinamento con Ipack-Ima.
Come hanno risposto le aziende in termini di adesioni? E quali le novità sul fronte espositivo?
Per metri quadri e numero di espositori prevediamo di attestarci sui livelli dell’edizione precedente. Come ovvio, se volessimo considerare anche le voci merceologiche comuni a Converflex e a Ipack-Ima, le cifre sarebbero certo diverse. Ciò che conta è la presenza in fiera dell’industria italiana e di quella straniera più attiva e vivace.
Converflex rimane comunque una vetrina di innovazione tecnologica, dove si incontrano gli esperti della prestampa e della stampa, del finissaggio e della trasformazione di imballaggi, e dove si possono monitorare le soluzioni più aggiornate… Ma, soprattutto, quest’anno negli stand torneranno le macchine. Poterle vedere “dal vivo” e in funzione è fattore attrattivo particolarmente importante per i visitatori.
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Quali azioni avete messo in campo per stimolare la visita dei buyer stranieri?
Abbiamo promosso il complesso delle nostre fiere in 50 manifestazioni in tutto il mondo e dato vita a un’articolata rete di eventi, per supportare le business community anche durante l’intervallo che intercorre fra un’edizione e l’altra delle mostre. Inoltre, le delegazioni dei buyer da invitare sono state definite con l’aiuto diretto degli espositori e la fattiva collaborazione di Acimga (l’associazione dei costruttori di macchine è promotrice della manifestazione Ndr), che si sono impegnati a segnalare le aree geografiche di maggior interesse nonché le aziende più dinamiche. Ricordiamo, al riguardo, il prezioso supporto offerto da Ice-Agenzia che coordina la partecipazione degli ospiti stranieri. Il sostegno finanziario ricevuto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, grazie al riconoscimento di Ipack-Ima come una delle 15 fiere leader del Made in Italy, ci ha inoltre permesso di ospitare un maggior numero di delegazioni, oltre che di prolungarne la permanenza a Milano, per consentire ai partecipanti di visitare anche l’Expo.
L’Esposizione Universale rappresenta dunque un fattore positivo?
La coincidenza con Expo può essere valutata in maniera difforme. I detrattori temono il sovra affollamento e i conseguenti disagi logistici (l’ingresso di Converflex è a 400 m da quello di Expo), il “caro-alberghi” e i problema di sicurezza. Gli estimatori – e io sono tra quelli – pur non sottovalutandone gli aspetti negativi, danno per certe le ricadute positive sul business in fiera. Il format dell’esposizione universale presenta molti motivi di interesse, sul piano spettacolare, mediatico, comunicazionale… e per i visitatori di Converflex, la coincidenza e la vicinanza con Expo è un notevole incentivo a essere presenti a Milano in maggio.