“Con 21,9 miliardi di Euro di fatturato, la filiera carta grafica evidenzia una perdita di oltre 2,6 miliardi (-10,7%) rispetto al valore – già in riduzione – del 2019, che sconta gli effetti delle compressioni della domanda, sia interna che estera (-12,2% ciascuna). Di tale caduta della domanda interna hanno risentito sia le vendite sul mercato nazionale (-1,5 miliardi di Euro; -9,8%) che le importazioni (-1,1miliardi di Euro; -18,1%)”, commenta Girolamo Marchi, Presidente della Federazione Carta Grafica, a margine della diffusione dell’analisi congiunturale di filiera condotta dal Centro Studi della Federazione.
In attenuazione, a fine 2020, le dinamiche negative che avevano caratterizzato i mesi precedenti. Sempre positivo il saldo della bilancia commerciale con l’estero (3,5 miliardi di Euro), anche se in riduzione del 2% (di 72 milioni di Euro sul 2019).
Restano pesanti le perdite dei settori appartenenti alla Federazione Carta e Grafica (clicca qui per vedere la nota integrale del Centro Studi declinata nei tre macro-comparti) nonostante il riconoscimento del loro ruolo essenziale, durante le chiusure, per arginare la pandemia. Tengono i settori dell’imballaggio e dei prodotti per usi igienico-sanitari, fondamentali durante i lockdown.
“Nel 2020 sono però migliorate complessivamente le performance della filiera nel riciclo che la confermano essenziale alla transizione ecologica e digitale nell’ambito del Next Generation EU”, aggiunge Marchi, “il 61% (record assoluto) della carta prodotta in Italia è stato realizzato impiegando fibre riciclate. Oltre l’80% il tasso di riciclo nel settore dell’imballaggio.”
“L’Italia è infatti leader assoluta nel riciclo di tutti i rifiuti, in Europa, con un tasso del 79% più che doppio rispetto alla media UE, come emerso dall’evento organizzato da Symbola lo scorso sabato, dedicato alla performance di riciclo della filiera cartaria durante il quale come Federazione siamo intervenuti”, conclude Marchi.
Per il trimestre in corso le attese dei settori macchine, prodotti destinati all’imballaggio e cartotecnica in genere appaiono orientate verso un moderato ottimismo, pur con i timori circa gli effetti sull’economia reale dei più recenti provvedimenti volti ad arginare il riacuirsi dell’emergenza sanitaria. Permangono, al contrario, pessimismi nel settore grafico.
Preoccupano i repentini e consistenti rialzi delle quotazioni delle materie prime fibrose per la produzione di carta (cellulose e carta da riciclare) che si stanno avvicendando in questi primi mesi dell’anno per effetto della crescente domanda globale e di difficoltà dell’offerta a seguirne le dinamiche. Di non trascurabile rilievo il problema connesso a disponibilità e costi, pure in forte rialzo, dei trasporti.