L’azienda emiliana Bio-on ha firmato un nuovo contratto-quadro multi licenza per un valore di 55 milioni di euro, che riguarda la produzione della bio plastica PHAs, ricavata da scarti di prodotti agro-industriali. Riservatezza sul nome del partner.
L’importante commessa è stata firmata da “un'importante multinazionale, leader del proprio settore” che si propone – riporta il comunicato stampa – di sostituire, entro i prossimi 3 anni, la plastica tradizionale con bio polimeri biodegradabili. Il vantaggio supplementare del PHAs di Bio-on è che permette di trasformare uno scarto in materia prima, con un impatto positivo sulle persone e sul pianeta.
Tempi e ricavi Con la sottoscrizione dell'accordo si dà avvio alla prima licenza, mentre una seconda sarà attivata nel primo semestre 2017, a conclusione di attività preparatorie funzionali al lancio del progetto industriale. Tutte le licenze e i relativi ricavi, per complessivi 55 milioni di euro, si svilupperanno con continuità nell'arco dei prossimi 24-36 mesi.
A supporto dello sviluppo industriale le due aziende hanno sottoscritto ulteriori due accordi per studiare e sviluppare nuove applicazioni dei materiali entro la primavera 2017. Il valore di questa attività è di 1 milione di euro.
Obiettivo: 100mila t/anno Il piano prevede la costruzione di una serie di impianti per la produzione di bio plastica PHAs, per una capacità produttiva complessiva di 100.000 tonnellate all'anno. I singoli impianti avranno una potenzialità compresa fra 10.000 e 30.000 tonnellate all'anno, e verranno realizzati in Europa e in Asia secondo un programma triennale, funzionale alle necessità di autoproduzione della multinazionale cliente di Bio-on.
Grazie a questo accordo l'azienda potrà, già a partire dal 2020, sostituire una parte importante della plastica tradizionale utilizzata nei propri prodotti con un materiale innovativo, 100% naturale e biodegradabile al tempo stesso.
«Questo accordo multiplo rappresenta per noi un importante traguardo – spiega Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on – coronando il lungo lavoro e la complessa negoziazione avviati nel secondo trimestre 2016. Si tratta di un risultato in linea con le previsioni per il 2017 e il 2018 illustrate nel nuovo piano industriale appena presentato, a novembre 2016.
Firmare un contratto di questo valore con una multinazionale prestigiosa e leader nel proprio settore conferma il grande valore della nostra tecnologia e rappresenta un'ulteriore affermazione sul mercato della bio plastica PHAs, oggi unica vera alternativa al problema ambientale generato dalle plastiche tradizionali».
Cos’è la PHAs Le bio plastiche PHAs (poli-idrossi-alcanoati) sviluppate da Bio-on sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari. Garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali, col vantaggio di essere completamente eco sostenibili e biodegradabili al 100%, in modo naturale a temperatura ambiente.
In base all'accordo, la bio plastica PHAs prodotta con la tecnologia concessa in licenza da Bio-on sarà ottenuta da coprodotti dell'industria saccarifera e della produzione dell'amido e derivati. Tutta la bio plastica ottenuta nei nuovi impianti verrà utilizzata dalla multinazionale esclusivamente all'interno del proprio ciclo produttivo, per creare prodotti finiti pronti per la vendita.
In altri casi, le licenze Bio-on prevedono che la bio plastica possa essere immessa sul mercato e venduta a stampatori terzi.
Bio-on (Castel San Pietro Terme, località Gaiana, BO) nasce nel 2007 nel settore delle biotecnologie applicate ai materiali di uso comune, con l’obiettivo di dare vita a prodotti e soluzioni completamente naturali, ottenuti da fonti rinnovabili o scarti della lavorazione agricola. PHAs (oolidrossialcanoati) è una plastica interamente biodegradabile, che si può impiegare nella produzione di packaging generico, alimentare, nel pharma, nell’abbigliamento, nell’automotive e molto altro ancora.