Interagire in modo continuativo e creativo con i clienti è al top delle priorità delle aziende in tutti i settori. E spetta solitamente al team di marketing, in sinergia con il management, individuare le modalità più adatte a raggiungere questo importante obiettivo, dando vita a momenti d’incontro, la cui finalità è il puro piacere di stare insieme in un ambiente diverso da quello lavorativo e garantire, al tempo stesso, un aggiornamento sui propri prodotti e le nuove tecnologie. C’è chi, come Sun Chemical, noto produttore internazionale di inchiostri e vernici, ha trovato davvero un approccio vincente, coinvolgendo annualmente una serie di aziende accuratamente selezionate in un evento che ormai è molto conosciuto nel nostro settore. Ciò che è stato sicuramente apprezzato nel tempo dagli invitati è il giusto mix tra lavoro – un seminario tecnico di un paio d’ore – e svago, dove il termine svago è forse riduttivo se si considerano le attività organizzate ogni anno. Dopo essersi divertiti ai fornelli, alla guida di auto d’epoca e a bordo di eleganti barche a vela, giusto per citare qualche esempio, quest’anno i fortunati ospiti di Sun Chemical sono stati i protagonisti di un’avventurosa caccia al tartufo nei boschi circostanti l’incantevole Villa Sparina, a Gavi (AL). Divisi in tre squadre, sono stati guidati in questa insolita esperienza da tre tartufai professionisti e dai loro affezionati cani. Se il tartufo italiano è uno dei più ricercati e l’Italia è il più grande produttore di tartufi al mondo, questo lo si deve anche alla tradizione millenaria della nostra cucina, che vedeva gli antichi romani già ghiottissimi di questa strana specie di fungo che si sviluppa sotto terra, in simbiosi con alcuni tipi di alberi, ma solo in pochissimi posti nel mondo. Tutto lo stivale, Sardegna a parte, offre luoghi ove cimentarsi nella ricerca del tartufo, ma quello più pregiato e più costoso, ossia quello bianco, si trova al centro e nel Nord Italia, soprattutto in Piemonte.
Come sarà il packaging del futuro?
Il seminario tecnico che ha preceduto la caccia al tartufo e che ha visto come relatori anche quest’anno i direttori tecnici di Sun Chemical, Egidio Scotini e Paolo Caiani, quest’anno era dedicato alla progettazione e produzione di packaging alimentari all’insegna della sicurezza.
Dopo il benvenuto dell’ad Fabio Deflorian, che ha enfatizzato il trend di crescita del 15-16% nei volumi di inchiostri per packaging venduti da Sun Chemical Group nel mercato italiano, hanno preso la parola i due tecnici, che prima di entrare nel cuore del tema hanno fornito indicazioni sui trend del packaging nei prossimi anni.
Il design degli imballaggi si sta modificando a seguito dei cambiamenti degli stili di vita, dell’evoluzione demografica e delle abitudini dei consumatori. C’è una crescente attenzione all’impatto ambientale e agli sprechi alimentari e, parallelamente, c’è sempre maggiore interesse verso salute e benessere. Molto richiesti gli imballi più piccoli in risposta a nuclei famigliari unipersonali.
Ma come sarà l’imballaggio del futuro? Sarà flessibile, sempre più leggero, ecosostenibile, personalizzato grazie alla stampa digitale, interattivo e, last but not least, sicuro, perché la sicurezza alimentare ha la priorità su tutto.
Imballaggio fa rima con sicurezza alimentare
Tutti noi siamo nella condizione di volerci sentire protetti da pericoli o eventi non desiderabili. Sun Chemical, in qualità di produttore di inchiostro, lavora a stretto contatto con i fornitori di materie prime e i produttori di imballaggio per ottemperare a una serie di standard finalizzati alla sicurezza del packaging alimentare. MOCA è il modo in cui la Comunità Europea definisce la sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti. I MOCA (“materiali e oggetti a contatto con gli alimenti”) sono disciplinati da provvedimenti nazionali ed europei. Per quanto riguarda la disciplina comunitaria il Regolamento CE n. 1935/2004 (norma quadro) stabilisce i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali e oggetti in questione, mentre misure specifiche contengono disposizioni dettagliate per i singoli materiali. Come citato dall’articolo 3 del Regolamento, “Materiali e articoli devono essere prodotti in modo che, nelle normali e prevedibili condizioni d’uso, non trasferiscano all’alimento i loro costituenti in quantità tali che possano costituire un pericolo per la salute umana (questo conduce alla definizione di ‘migrazione’ di una specifica sostanza chimica, ndr) o comportare un inaccettabile cambiamento nella composizione dell’alimento (molto improbabile per inchiostri e vernici, ndr) o comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche (questo può essere misurato, ndr)”.
Partiamo da quest’ultimo punto, ossia le proprietà organolettiche: odore e sapore dell’alimento non devono essere alterati entro il periodo di stoccaggio previsto. Ciò significa che inchiostri, supporti e adesivi impiegati per incollare l’imballo finale non devono provocare un’alterazione dell’alimento. L’imballo deve essere progettato in modo tale che l’ossidazione provocata dal processo di stampa – qualunque esso sia – non alteri l’alimento. Odore e sapore possono essere misurati con l’ausilio di test soggettivi (Robinson) e analitici (GC-MS).
Il secondo aspetto è legato alla “modifica della composizione dell’alimento“. Anche se l’imballaggio cede sostanze innocue, queste non possono modificare la composizione originale dell’alimento. Esistono pertanto dei limiti di migrazione, uno specifico (SML) e l’altro globale (OML). La migrazione dell’inchiostro avviene per penetrazione, contatto, evaporazione e condensazione. Come hanno ricordato i tecnici di Sun Chemical, la migrazione zero non esiste. Si può parlare di migrazione bassa o minima.
Il terzo aspetto è “danneggiare la salute umana“. Esiste un ente europeo, Efsa (European Food Safety Authority) che valuta le sostanze utilizzate in ambito alimentare e, sulla base dei dati tossicologici, stabilisce la tossicità delle sostanze e il relativo limite di migrazione specifico. I valori ammessi dalla legislazione per la migrazione alimentare son ben al di sotto la tossicità acuta.
Le linee guida GMP (2023/2006/EC) fanno sì che la responsabilità sia condivisa lungo l’intera filiera: La messa in commercio di un prodotto alimentare coinvolge d’altronde molti attori, ognuno dei quali ha in mano un pezzo di informazione: il produttore dell’alimento, il converter, il produttore di inchiostri e vernici e il produttore di materie prime. È importante che tutti condividano le informazioni in base alle linee guida sopra citate.
Come formulare un inchiostro per food packaging
Sun Chemical dispone di impianti di produzione dedicati alla produzione di inchiostri per imballaggi alimentari. L’azienda, pur facendo della vendita di inchiostri il suo business principale, produce anche pigmenti, resine e basi pigmentate all’acqua e pertanto è nella condizione di poter esercitare un controllo maggiore sul risultato finale.
Oggi la priorità nella formulazione di un inchiostro viene proprio data alla scelta delle materie prime alla luce delle varie legislazioni (REACH, PIM, Swiss Ordinance, FDA, BfR) ai fini di garantire la massima sicurezza.
I requisiti “obbligatori” che un inchiostro dovrebbe possedere sono legati a: costo totale, performance tecnica, qualità grafica e produttività. È importante scegliere i prodotti idonei in base alle applicazioni finali da realizzare.
Sun Chemical ha un’ampia offerta di inchiostri per i vari processi di stampa: offset, flexo e rotocalco. Di seguito analizziamo le varie tipologie con le relative caratteristiche e principi formulativi:
- Inchiostri a base acqua: non contengono solventi organici e l’impatto organolettico sull’alimento è nullo. La formulazione è studiata per ridurre al minimo la migrazione, le materie prime sono conformi a PIM, Swiss Ordinance e BfR e i pigmenti hanno un elevato grado di purezza. Tali inchiostri sono conformi alla normativa EU EN 646 procedura B e hanno la certificazione TUV Austria per la compostabilità.
- Inchiostri UV flexo: garantiscono una qualità di stampa simile alla rotocalco grazie all’opzione fotopolimeri HD, non contengono solventi e sostanze volatili, hanno un impatto organolettico sull’alimento nullo, contengono materie prime di elevata purezza, hanno una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione e impiegano fotoiniziatori polimerici.
- Inchiostri offset UV/EB: garantiscono un’elevata qualità di stampa, non contengono solventi sostanze volatili, hanno un impatto organolettico sull’alimento nullo, hanno una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione, impiegano monomeri a elevato peso molecolare, utilizzano fotoiniziatori polimerici, contengono materie prime di elevata purezza, vantano costi impianto ridotti.
- Inchiostri flexo in linea e polimerizzazione EB (WetFlex): sono a bassa migrazione, adatti alla stampa esterna e laminazione, garantiscono una buona velocità di stampa e risultati qualitativi paragonabili alla rotocalco, presentano resistenze meccaniche dovute alla polimerizzazione EB (Electron Beam).
- Inchiostri base solvente: sono i più utilizzati per la stampa su film, hanno una bassa ritenzione di solvente, un impatto organolettico sull’alimento nullo, una formulazione studiata per ridurre al minimo la migrazione. Sono, inoltre, esenti da cloro derivante da resine base PVC, sono a base di resina poliuretanica esente TDI e MDI, contengono materie prime conformi a PIM, Swiss Ordinance e BfR e sono esenti da plastificanti monomerici.
- Inchiostri offset convenzionali: adatti per imballaggi alimentari standard, vengono realizzati all’80% con materiali provenienti da fonti rinnovabili (es. resine derivanti dal legno). Hanno un basso impatto organolettico sull’alimento, non contengono oli minerali e vantano un’idoneità alimentare certificata da istituti esterni accreditati. I valori di migrazione sono ben al di sotto i valori limite e dipendono dalle condizioni di stampa e dal design del packaging. Il loro utilizzo è limitato a supporti assorbenti, quindi non plastici.
In conclusione, inchiostri e vernici sicuri per un imballaggio a bassa migrazione sono disponibili come standard industriali. Le procedure di fabbricazioni sono importanti come le formulazioni. La progettazione dell’imballaggio conforme può essere suddiviso in quattro aree principali: prestampa e progettazione, selezione dei materiali, stampa, trasporto, stoccaggio e attrezzature e gestione della stampa.