Un grave lutto ha colpito, quest’estate, il mondo delle arti grafiche. La scorsa settimana ha cessato di battere il grande cuore di Riccardo Rossini. Aveva 82 anni (classe 1936) e fino all’ultimo non ha mai smesso di dare il suo importante contributo all’azienda di famiglia, la Rossini SpA dove era entrato giovanissimo e, insieme al fratello Felice, per oltre sessant’anni è stato fondamentale nell’assicurarne la crescita. Grazie a loro la prima, piccola, impresa artigianale fondata nel 1928 dal padre per la produzione di articoli in pelle, si è trasformata in un gruppo internazionale che produce e vende in tutto il mondo rulli e matrici per la stampa, con 7 stabilimenti e circa 500 dipendenti.
Un uomo buono
Riccardo, ricorda commosso il fratello Felice, si è sempre occupato della parte commerciale del lavoro imprenditoriale e, grazie alle sue grandi doti umane, alla spiccata simpatia coniugata alla professionalità e alla capacità di relazionarsi con tutti, ha svolto un ruolo decisivo nelle relazioni con i clienti. E di alcuni, i più importanti, ha continuato a occuparsi fino a quando le condizioni di salute glielo hanno consentito.
Oltre che per essere, testimonia ancora Felice, “un uomo buono, generoso e altruista”, pronto ad aiutare chiunque gli chiedesse una mano e senza chiedere nulla in cambio, Riccardo sarà ricordato anche per essere un milanese doc, innamorato della cultura e della tradizione meneghina, a partire dalla sua musica e dal vecchio, intramontabile cabaret. È una passione vera, vissuta sotto i riflettori, anche ai galà de La Vedovella (dal 2012 ribattezzato Oscar della Stampa), il premio che Riccardo Rossini aveva ideato a fine anni Ottanta per celebrare aziende e imprenditori eccellenti nel settore della stampa. E, non a caso, come trofeo consegnava un simbolo della Milano d’antan, ovvero una “vedovella” appunto, la storica fontanella verde che ancora, qualche volta, troviamo nei parchi e nei giardini della città.
Sul palco, con la Vedovella
Dal 1987 al 2010 Riccardo Rossini non ha mai mancato una serata di premiazione, dove portava alla ribalta tutta la sua simpatia e l’istrionismo. Alla prossima, ventottesima, edizione degli Oscar della stampa, tutti sentiranno la sua assenza e, facendosi vicini al fratello Felice, alla moglie Alba e al figlio Fabio, evocheranno il suo vivissimo ricordo.