Cari lettori, come potete vedere dal sommario di questo fascicolo di Converting, i primi mesi dell’anno sono stati intensissimi di eventi, a testimonianza della vivacità del nostro mondo di stampatori e converter. Non solo le aziende hanno presentato sviluppi tecnologici e di prodotto che segnano nuovi parametri di qualità e prestazione – Bobst, per citare il caso più evidente, ma troverete proposte di assoluto interesse in tutte le sezioni della rivista, giù giù fino allo Speciale Sostenibilità.

Non solo le aziende, dicevo, ma anche le associazioni imprenditoriali (come leggiamo nelle prima pagine di notizie) stanno portando a maturazione nuove e assai più adeguate forme di rappresentanza e di servizio, molto più vicina alla vita delle aziende e dunque più pragmatica ed efficace.

Ma quello che forse più mi ha colpito delle tante cose viste e sentite nelle scorse settimane è stato un piccolo inciso a margine di una conferenza stampa, la riflessione di un manager riguardante la ricaduta dell’automazione spinta di cicli e processi (Industry 4.0) sul modo di lavorare delle persone. Diceva, il direttore di Sew Eurodrive Italia, che durante l’implementazione della Lean Smart Factory nello stabilimento di Solaro si è manifestato un cambiamento interessante nell’atteggiamento degli operai. Abituati a ricevere direttive dal capo turno (capo macchina, capo stabilimento), di fronte a una linea automatizzata si sono ritrovati soli, a dover capire e decidere come agire. Un risvolto, considerava il manager, del rapporto uomo-macchina tutto diverso da quello venato di paura, prefigurato dai film di fantascienza. Tutto al contrario, a Solaro sta maturando un nuovo tipo di relazioni che cambia i ruoli e crea un diverso senso di responsabilità. E una diversa visione dell’impresa e dell’organizzazione del lavoro, all’insegna di un Umanesimo del XXI secolo, tutto da scoprire.

VAI ALLO SFOGLIABILE