Cellpack Packaging potenzia la capacità produttiva grazie alle prerogative della nuova Bobst SL 1000.
Un fatturato di 70 milioni di euro, 400 dipendenti, un output di 15.000 t di materiali flessibili all’anno in quattro stabilimenti situati in Germania, Svizzera, Francia e Repubblica Ceca. Con questi numeri e una storia lunga più di 80 anni, Cellpack Packaging (BBC Group) si attesta a buon diritto fra i grandi stampatori e converter di materiali per l’imballaggio flessibile. Il suo parco macchine è strutturato di conseguenza, e viene aggiornato allo stato dell’arte per fra fronte a un volume e a una varietà crescenti di lavoro. L’ultimo acquisto nel reparto accoppiamento è stata una Bobst SL 1000, ora in funzione presso lo stabilimento tedesco Cellpack Lauterecken GmbH. Sostituisce una precedente macchina installata 20 anni fa ed è destinata a incrementare la capacità produttiva di accoppiati solventless.
I particolari che garantiscono la qualità. Le accoppiatrici della piattaforma Bobst SL 1000, dunque, sono dedicate alle applicazioni solventless e forniscono all’utilizzatore vantaggi notevoli, derivanti sia dalla precisione ed omogeneità del sistema di spalmatura dell’adesivo sia dalle prestazioni del sistema di controllo della tensione nastro.
La tensione nastro può, infatti, essere mantenuta a tolleranze molte basse, indicate per un’ampia gamma di supporti flessibili di spessori e proprietà fisiche differenti, consentendo così di produrre strutture accoppiate di alta qualità. «La conduzione nastro della SL 1000 – precisa al riguardo Rainer Hellwig, direttore di stabilimento alla Cellpack Lauterecken – consentono di processare una vasta gamma di materiali a velocità che raggiungono anche i 450 m/min, a seconda della combinazione di materiali e delle condizioni di lavoro. Inoltre assicurano una qualità di prodotto eccellente».
Anche l’ergonomia dell’impianto, soprattutto in fatto di rapidità del set-up e del cambio lavoro, è stata motivo di apprezzamento, generando un significativo incremento della produttività e, nel contempo, la riduzione degli scarti