Giflex – l’Associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali – ha partecipato ieri pomeriggio, 21 marzo 2019, a Milano alla “Tavola Rotonda sulla Sostenibilità” organizzata nell’ambito della terza edizione di Print4All Conference. L’evento dedicato alla community del printing, rappresenta un’occasione di dialogo e di confronto grazie agli interventi di autorevoli personalità del settore e alle testimonianze dirette di fornitori di tecnologie, stampatori, esperti di materiali, brand owner.
Durante la Tavola Rotonda, il presidente di Giflex Michele Guala ha analizzato l’evoluzione del packaging flessibile, anche in considerazione delle indicazioni riportate nella “Plastic Strategy” europea, e le caratteristiche delle possibili soluzioni in ottica di sostenibilità, dall’utilizzo di imballi riciclabili in mono-materiali (poliolefinici) all’uso di materiali biodegradabili e compostabili al riciclo meccanico e chimico.
Dal dibattito è emerso come nell’ambito della “Plastic Strategy” della Commissione Europea, molti imballaggi flessibili dovranno essere modificati o adattati con l’obiettivo di renderli più facilmente riciclabili. A oggi infatti, nonostante il gap presente tra soluzioni tecniche ed effettivo avvio al riciclo degli imballaggi flessibili, questa soluzione è nella maggior parte dei casi l’alternativa più leggera, e quindi più sostenibile, per conservare i prodotti alimentari.
Michele Guala, nel suo intervento alla tavola rotonda sulla sostenibilità, ha sottolineato: “Rendere sostenibile un imballaggio flessibile si può, ad esempio attraverso l’utilizzo di mono-materiali oppure materiale biodegradabile o compostabile. Sul fronte del riciclo, siamo in un momento di trasformazione: guardiamo con molto interesse al riciclo chimico che però necessità ancora di tempo per diventare una realtà industriale. Per quanto riguarda invece il riciclo meccanico un limite ancora insuperato è quello di non poter ottenere delle resine che siano adatte alla produzione di imballi per contenere gli alimenti, riducendo così il mercato di sbocco”.
Giflex e le 92 aziende associate rappresentano l’85% della produzione italiana di imballaggi flessibili con un fatturato di oltre 2 miliardi di €, di cui il 55% destinato all’esportazione, e oltre 7.000 addetti.