Su ciascuna etichetta si stampa un segno non riproducibile e sempre diverso, quindi assolutamente univoco. Il segno è associato al singolo prodotto come un’impronta digitale da verificare sullo smartphone. Si chiama Six True ed è stato creato da un pool di aziende con il contributo di De Rossi Vittoriano.
È un sistema anticontraffazione impossibile da falsificare, facile ed economico da realizzare e, soprattutto, pensato per essere usato dal consumatore.
Si chiama Six True, come l’azienda che lo gestisce, ed è stato presentato, dopo un lungo lavoro di sviluppo ad opera di un team di imprese partner, durante lo scorso Labelexpo Europe allo stand di De Rossi Vittoriano.
L’impresa lombarda, specializzata nella costruzione di impianti speciali e gruppi per macchine da stampa, è stata infatti chiamata a risolvere il problema che aveva bloccato il progetto a lungo: come riprodurre, su linee di stampa standard e a costi standard, il segno particolare che, abbinato a un QR code, si associa univocamente al prodotto testimoniando la sua autenticità, come un’impronta digitale.
Un principio, molte funzionalità
Un’impronta, quella di Six True, fatta di micro gocce di colore, disperse in modo casuale su un’area di stampa predefinita (etichetta, packaging…) a comporre un disegno ogni volta diverso. E impossibile da riprodurre, proprio per via di questa casualità assoluta, di tipo “meccanico”, complicata dal fattore cromatico.
«Il principio è semplice e noto – afferma Luigi Re Ferrè, titolare Six True – ma nel nostro progetto ha dato vita a un sistema di identificazione unico nel suo genere, che non richiede verifiche professionali con strumenti e procedure particolari, ma solo un’app da scaricare gratuitamente sul cellulare. Grazie ad essa, chiunque può fotografare il codice e controllare in pochi secondi se corrisponde a quello abbinato in origine al prodotto».
Passare dalla teoria alla pratica, invece, è stato tutt’altro che facile e ha richiesto la messa a punto del processo di stampa online delle gocce, con tecnologia originale e brevettata, l’ingegnerizzazione della linea e la formulazione ad hoc degli “inchiostri” colorati (Sun Chemical). Il risultato ha ripagato lo sforzo approdando a un sistema che svolge il suo compito primario con efficacia, economicità e semplicità, e ha inoltre rivelato potenzialità interessanti di ordine comunicazional-promozionale. «A ciascun segno si possono associare molteplici indicazioni relative alla merce e al brand», spiega Re Ferrè, «ad esempio la scadenza o le modalità di utilizzo, una ricetta o una curiosità, la notizia di una promozione o un concorso e quant’altro il marketing suggerisca. Inoltre, anche quando l’utente sceglie di effettuare la verifica in via anonima, segnala la localizzazione della merce, il che aiuta a contrastare furti ed eventuali vendite su canali paralleli».
Prendete delle gocce di colore, incollate e schiacciate…
Il processo di produzione e utilizzo del Six True si sviluppa in quattro fasi e non richiede altro che una linea con due gruppi flexo, la stampante di codici QR e l’apposito dispenser (sui grandi lotti può essere opportuna una lavorazione fuori linea).
La creazione. «Col primo gruppo flexo – spiega Ivan De Rossi, a cui si deve la messa a punto del dispenser super brevettato e l’ingegnerizzazione della linea – sul nastro di etichette viene spalmata la colla per creare lo spessore necessario ad accogliere le micro gocce che vengono, quindi, spruzzate con il nostro dispositivo. Sono fatte di una sostanza con adeguate caratteristiche di resistenza e durata, che “regge” anche il passaggio complementare di schiacciamento delle gocce e la successiva laccatura. La stampa del codice QR si può effettuare prima o dopo».
Alla fine di questa fase, avremo l’etichetta completa, del materiale e con lo spessore desiderati, con il segno Six True originale a cui lo schiacciamento conferisce un rilievo di profondità regolabile.
Il concorso di tutti questi elementi fisici permette una prima ricognizione visiva e tattile per distinguere l’originale dall’eventuale copia, ma la verifica definitiva avviene confrontando ciascun segno con l’originale archiviato in un apposito database, gestito direttamente dalla società titolare di Six True.
L’dentificazione e la rilevazione. In fondo alla linea (oppure off line) una stazione composta da fotocamera e computer acquisisce le immagini create su ciascuna etichetta e le trasmette alla banca dati centrale Six True.
«Per questa funzione – precisa De Rossi – il converter può impiegare attrezzature già in suo possesso: il nostro obiettivo è ottimizzare hardware e software per mettere a punto, di volta in volta, un sistema economico e affidabile, che non richiede investimenti particolari e opera alla velocità di una normale linea di stampa. A parte il dispenser, che ha un costo molto contenuto, chi stampa l’etichetta Six True deve dunque “acquistare” solo l’engineering e l’inchiostro della Sun Chemical che, a conti fatti, incide sul totale in misura irrilevante. E, naturalmente, tanti codici Six True univoci quante sono le etichette realizzate per il cliente».
Re Ferrè esemplifica: «Il produttore del bene di consumo si rivolge a uno stampatore attrezzato di sistema Six True e gli commissiona un milione di etichette. L’etichettificio ci chiede un milione di codici e noi, dopo aver verificato la sua abilitazione da parte del cliente, glieli forniamo; lui li stampa e li fattura al prezzo che ha liberamente stabilito. Solo quando il prodotto etichettato viene messo in commercio il produttore ce lo comunica e noi attiviamo i codici per il periodo pattuito (dalle due settimane della mozzarella ai cinque anni dell’orologio…), riscuotendo il compenso relativo».
È dunque chiaro che, per poter abbinare etichetta e immagine originale e, infine, attivare il codice, occorre l’accordo e il concorso degli attori in gioco, evitando truffe e frodi ad assoluta garanzia del brand owner.
E la verifica? Facile e istantanea, dal cellulare o altro strumento portatile, tramite l’app gratuita che permette di “fotografare” il codice e di confrontarlo l’originale. Almeno per ora… « Quattro anni fa – ricorda infatti Re Ferrè – pensavamo alla trasmissione delle informazioni via sms o email, oggi sfruttiamo i QR code e gli smartphone e domani chissà. In questo campo la tecnologia corre veloce e noi guardiamo avanti; Six True oggi è perfetto ma verrà continuamente adeguato all’evoluzione dell’IT e relativi device».