Le attività e i risultati dei gruppi di lavoro sul bilanciamento dei grigi, tecnologia UV e spot color presentati allo scorso Taga Day a una platea di tecnici e studenti. Che hanno anche ascoltato le idee e le testimonianze di tre star della comunicazione e dell’industria, chiamate a sviscerare il tema complesso e attuale della nobilitazione dello stampato.
Parafrasando il titolo della canzone dei Beatles, i tecnici delle Arti Grafiche che danno vita a Taga Italia hanno denominato il Taga Day 2018 (Milano, 10 novembre) dedicato alla nobilitazione “All you need is gold”. Il punto di domanda lo abbiamo aggiunto noi, suggestionati dal primo relatore – Angelo Ferrari, Strategic Designer in Robilant Associati – che ha documentato quanto sia diversa oggi l’idea di nobilitazione, rispetto a pochi decenni fa, quando “nobile” evocava lusso e ricchezza, opulenza e orpelli, e una bella “mano” di oro faceva subito distinzione. Ora, nella mentalità condivisa dai più, tutto quel luccichio rischia di trasformarsi nel suo opposto ed essere percepito come volgare ostentazione che copre la mancanza di “autentica distinzione”. Quella del less is more, dell’essere al posto dell’avere, dell’artigianalità contrapposta alla serialità del mercato massificato che esprimono un lusso di cui ciascun consumatore si fa misura e creativo egli stesso. Una preziosità, insomma, con meno oro e più materiali “bruti”, dove l’industria strappa (ad arte) i jeans più costosi e conferisce (artificialmente) alle piastrelle più chic un aspetto naturale consunto dal tempo, perché oggi le élite consuma anzitutto esperienza, individualità, storia…
I teorici e i pratici devono parlarsi di più
È stato divertente, dopo, sentire Carlo Gregori, appassionato e generoso presidente di Industrial Box, e Gianfranco Vicini, il “super tecnico” direttore sviluppo prodotti di Pusterla 1880, testimoniare quanto lusso dorato in realtà chieda ancora il mercato, “costringendo” i tecnologi e i produttori a fare i salti mortali per ottenere il vitale effetto distintività da cui dipende la visibilità di un prodotto nella sua microscopica porzione di scaffale. Gregori con l’intento di offrire una panoramica delle tecnologie di nobilitazione esistenti sul mercato (davvero tantissime), Vicini entrando nel merito delle infinite problematiche che il converter affronta per garantire la ripetibilità dell’effetto speciale (anche di quelli fintamente casuali che simulano manualità), hanno testimoniato quanto lavoro richieda l’esecuzione delle indicazioni dei marketer. E hanno offerto, per l’occasione, una quantità di informazioni su come nelle rispettive aziende quelle problematiche vengono affrontate, con quali strumenti e “trucchi”, trasformando le qualità in numeri e rendendoli riproducibili. Entrambi, inoltre, hanno segnalato la necessità stringente di favorire il dialogo fra designer e converter. fin dal brain storming iniziale sul progetto, in modo da favorire la reciproca comprensione e, soprattutto, condividere cosa è realizzabile, a quale prezzo e con quali risultati, evitando successive perdite di tempo e rifacimenti onerosi.
La riproducibilità seriale, missione di Taga
Tutti questi interventi hanno introdotto magistralmente il senso del lavoro di Taga Italia. La missione di questa associazione animata da volontari esperti e appassionati di tecnologia è, infatti, di studiare i vari processi per individuare procedure e misure che possano essere condivise come standard dalla filiera delle Arti Grafiche. Per garantire comunità di linguaggio e riferimenti e, buon ultimo, la famosa riproducibilità delle lavorazioni. Stimolati dall’evoluzione della tecnologia o delle normative, spesso chiamati in causa direttamente dalle imprese alla ricerca di soluzioni, gli esperti di Taga costituiscono gruppi di lavoro dedicati a questo o quell’aspetto di un processo, aperti a tutti coloro che sono interessati a parteciparvi. Ne risultano dei Documenti che riassumono le conclusioni e raccolgono gli apparati di test e riferimenti, poi messi gratuitamente a disposizione di tutti gli operatori (tramite il sito web Taga Italia) o riservati ai soci Taga.
Dopo un intervento accurato e documentato di Denis Salicetti sulle ultime novità del PDF 2.0, Angelo Meroni e Manuel Trevisan (facenti le veci dell’infortunato Adalberto Monti, curatore dei progetti) hanno illustrato percorso e primi risultati dei GdL impegnati sul bilanciamento dei grigi e le tecnologie UV, seguiti dal presidente in carica di Taga Italia, David Serenelli, che ha affrontato il vasto tema dei colori spot.
Alessandro Mambretti, in gioco in veste di animatore e “anchor man”, e il presidente onorario Emilio Gerboni, hanno concluso la giornata di studi e di incontri con un sentito appello alla partecipazione e l’anticipazione di nuove iniziative.