Sostenibilità ambientale ed economica: su questi pilastri poggia il rilancio dello scatolificio emiliano, oggi Dunapack Packaging Roteglia, ad opera del gruppo austriaco. Ha comportato la revisione del flusso di lavoro e la selezione di fornitori all’altezza del progetto. Un’intervista a Markus Millgrammer e Mattia Zambon.
Oggi si chiama Dunapack Packaging Roteglia e va a gonfie vele ma per diversi anni, prima dell’acquisizione nel 2023 da parte del converter austriaco di cartone ondulato Dunapack Packaging (parte del gruppo Prinzhorn), ha rischiato la chiusura. Il passaggio di mano dell’allora scatolificio La Veggia, l’ennesimo di una storia complicata, ha salvato posti di lavoro e competenze eccellenti, e riposizionato l’azienda emiliana come fornitore di imballaggi ed espositori di qualità, per le diverse applicazione food e non food. Grazie a una struttura ottimizzata che integra la produzione di materia prima, quasi interamente riciclata, e a una politica di sostenibilità chiara e concreta, che passo dopo passo ha coinvolto tutti i processi e tutti i prodotti.
Come ti cambio lo stabilimento

Markus Millgrammer, responsabile degli acquisiti tecnici
“Quando l’abbiamo rilevata – spiega Markus Millgrammer, responsabile degli acquisiti tecnici del gruppo – La Veggia aveva due ondulatori e 10 stampanti flexo combinate con taglierine e formatrici-incollatrici, più o meno datati. Inoltre il personale, preparato e collaborativo, non parlava inglese e il flusso di lavoro era poco standardizzato. I nostri primi investimenti sono stati quindi di selezione e aggiornamento delle attrezzature (oggi con un solo ondulatore garantiamo lo stesso output) e di training degli addetti per migliorare la comunicazione e l’efficienza. E in programma ci sono nuovi upgrading”.
L’obiettivo, spiega il manager, è produrre cartone ondulato di alta qualità per il mercato locale, riducendo l’emissione di CO2 e mettendo in campo iniziative di saving a tutto campo, anzitutto energetico. In Dunapack si usano solo materie prime sostenibili: oltre alla carta riciclata, gli inchiostri rigorosamente all’acqua e preferibilmente con ingredienti rinnovabili, formulati per il cartone ondulato e dal costo sostenibile “perché la dannosa guerra dei prezzi imposta dai player più deboli obbliga a un controllo dei costi severo e sistematico, che – guardando al bicchiere mezzo pieno – ha anche dei risvolti positivi.
In Dunapack ha portato, fra l’altro, all’automazione di tutte le funzioni e alla delega alle macchine dei lavori più gravosi e ripetitivi, tipicamente a fine linea. Inoltre abbiamo avviato la rilevazione e il controllo sistematici dei dati utili a gestire in tempo reale le anomalie, comprese quelle relative ai consumi di energia, e l’adozione di una politica energetica complessiva che comprende anche l’installazione di pannelli solari, con cui alimentiamo una buona metà dei consumi interni. Vogliamo aumentare la base dei clienti e la quota di mercato in Italia tramite una politica di miglioramento continuo della qualità e dell’efficienza che crei vantaggi e valore per tutta la filiera”.
Una gara molto selettiva
Uno dei passaggi chiave di questa politica è l’attenta selezione dei partner tecnologici, che vengono sottoposti a una serie di esami e a una gara finale molto selettiva vinta, per quanto riguarda gli inchiostri, da Siegwerk, in Italia con La Sorgente. “La bontà dell’inchiostro è fondamentale – sottolinea Millgrammer – sia per garantire la qualità dello stampato sia per consentire un flusso di lavoro veloce e senza problemi. Su un supporto come il cartone ondulato, poroso e poco omogeneo, lo è ancora di più, e siamo quindi molto soddisfatti di aver trovato anche per il plant italiano un fornitore affidabile. A Roteglia, Siegwerk assicura non solo i prodotti di qualità elevata e costante che già impieghiamo con soddisfazione in altri siti, ma anche la presenza di tecnici madre lingua molto esperti e disponibili, che mettono in campo un’assistenza in tempo reale”.
Nel processo di selezione, che in Dunapack si effettua a molti livelli, il tender finale è dirimente. “È qui che vediamo le aziende in azione, tradurre le promesse in fatti. Verifichiamo cosa realizzano e come, e in che rapporto entrano con lo stabilimento”. Per questo test, i partecipanti devono stampare alcuni lavori selezionati fra i più sfidanti richiesti dal mercato, “come la riproduzione di un colore difficile su un cartone con determinate caratteristiche, che viene poi piegato e formato. Il lavoro viene fatto nel nostro stabilimento con processo post print sulle nostre macchine e insieme ai nostri addetti; la loro valutazione, combinata con la capacità di servizio e naturalmente il prezzo dei prodotti, determina l’esito della gara”.
Dall’altra parte del tavolo: l’esperienza Siegwerk
“Al primo tender Dunapack, indetto in Germania, abbiamo partecipato tramite i colleghi tedeschi e lo abbiamo vinto, accreditandoci come fornitori di 4 stabilimenti”,

Mattia Zambon, Technical Service Manager P&B Siegwerk Italy
racconta Mattia Zambon, Technical Service Manager P&B Siegwerk Italy. “È stata un’esperienza molto positiva e quando il cliente ci ha proposto di partecipare anche alla gara italiana abbiamo accettato con entusiasmo. Il resto è cronaca di un percorso che in Siegwerk inizia con un audit dello stabilimento target, dove raccogliamo i dati relativi agli inchiostri in uso, alle macchine, ai tipi di carta e di onda. Qui parliamo di inchiostri all’acqua su cui abbiamo fatto le nostre valutazioni di laboratorio per capire quali fossero i prodotti migliori da proporre, non solo per resa qualitativa ma anche per efficacia complessiva”.
Trattandosi di un supporto difficile come il cartone ondulato, infatti, i fattori in gioco sono molti e influenzano tutto il ciclo di lavorazione del materiale. “In Roteglia, per esempio, per le carte con difficoltà di stesura dell’inchiostro e rallentamenti in fase di asciugatura si utilizzava un prodotto costituito di due extender addizionati con una vernice specifica, che noi sostituiamo con un insieme più semplice, economico ed efficace, fatto di prodotti nuovi e molto performanti. Lo stesso accade, in altri contesti, con la sostituzione del costoso inchiostro bianco pronto all’uso con la nostra base concentrata di nuova formulazione, che può essere stampata senza l’ausilio di vernici tecnologiche, tagliando costi e complicanze di processo. Sviluppare prodotti che uniscano efficacia, semplicità ed economicità è la base delle linee guida della nostra R&D e determina in larga parte il nostro successo sul mercato”.
Competenze e collaborazione per Dunapack e Siegwerk
In Dunapack Packaging Roteglia, Siegwerk ha portato 3 prodotti della gamma UniNature: un extender per quadricromia, uno opaco per carta assorbente e uno lucido a media velocità di essiccazione, oltre a una vernice UniCor a rapida essiccazione di ultimissima generazione, che aumenta in misura rilevante la produttività della linea. Nella gara di appalto hanno fatto la differenza. “In Roteglia la parte tecnica del tender era costituita da due test su carta patinata e uno su carta opaca, e sia i nostri prodotti sia il nostro team hanno mostrato il loro valore. Il lavoro è stato agevolato dalla qualità degli anilox e degli altri elementi che determinano la qualità di stampa, a partire dalla bravura e disponibilità del fornitore del dosing, che ci ha assicurato un supporto formidabile.”
“È anche grazie a loro e ai ragazzi di Roteglia se, una volta aggiudicata la fornitura, lo swich ai nuovi prodotti è stato veloce e indolore, a dispetto delle aspettative apocalittiche che questa operazione genera negli stampatori. In Siegwerk non ne abbiamo mai fallito uno e anche questa volta è stato effettuato in 2 giorni di lavoro, seguito da una settimana di affiancamento per verificare insieme i fuori tinta, monitorare i falsi allarmi e tutto ciò che si incontra nell’operare quotidiano”. La soddisfazione massima? “L’aver raggiunto livelli di qualità con una definizione e lineature altissime, che in altri stabilimenti best in class si ottengono con il doppio delle risorse e macchine di ultima generazione”.
Ma che si intende per qualità? E per sostenibilità?
Dal punto di vista tecnico, la stampa del cartone ondulato sta facendo passi da gigante, assicurando risultati di qualità su nuovi supporti sempre più sfidanti. Anche se, come testimonia Millgrammer, sono rientrati gli eccessi di sofisticazione pre covid – stampe fino a 5-6-7 colori, con vernici di sovrastampa e ogni sorta di “effetto wow” – il mercato chiede lavori ben fatti. E, aggiunge Zambon, propone nuovi media che richiedono prodotti e processi ad hoc, “come ad esempio copertine patinate con una percentuale significativa di carta riciclata, molto sbiancate, per le quali abbiamo creato una vernice dall’asciugatura ultra rapida”.
Dal punto di vista del processo, la qualità passa anche da servizi accessori come, in Siegwerk, la procedura per il recupero degli inchiostri dei fornitori precedenti, che “vale” risparmi ingenti, la condivisione delle best practices che guidano alla preziosa standardizzazione dei processi, e la fornitura di KPI (Key Performance Indicator) per il monitoraggio e il calcolo dei consumi che consentono una gestione degli acquisti razionale e senza sprechi, con rilevanti vantaggi economici. Vanno incontro alle esigenze e ai progetti di Dunapack a Roteglia dove, al contempo, si lavora per migliorare continuamente la sostenibilità dei prodotti. E anche qui le strade di cliente e fornitore convergono, con la R&D Siegwerk impegnata su nuove formule di prodotti biorinnovabili sempre più a base vegetale e, al contempo, performanti per resistenza meccanica e velocità di asciugatura.
L’ostacolo più grande da superare? Il costo. “Quando ci verranno proposti prodotti base acqua biobased a un prezzo per noi compatibile non avremo esitazioni – dichiara Millgrammer – il futuro va in quella direzione”.