
Felice Rossini, owner e Presidente di Rossini SPA
La “crisi” della roto, gli Usa di Trump, i Paesi emergenti, le fiere di settore, il ruolo della tecnologia e dove indirizzare la R&D… Il 2025 del printing & converting secondo Felice Rossini, patron e anima della multinazionale dei cilindri (e non solo), all’insegna di un pragmatismo armato di lucidità e progetti.
Un anno di stasi, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, o di stabilità se siamo positivi. E stabilità è ciò che Felice Rossini, owner e presidente dell’azienda che porta il suo nome, prospetta al nostro settore per il difficile anno in corso, in vista della ripresa prevista per il 2026. Se gli analisti tendono a sottolineare soprattutto gli elementi di incertezza e di difficoltà che peseranno sull’economia e sulla vita delle aziende, l’imprenditore che ha fatto della bottega del padre una multinazionale con sedi in tutto il mondo è pragmaticamente sereno. Anzi, a tratti positivo, in controtendenza con il pensiero mainstream – ad esempio circa gli effetti sull’export italiano della politica protezionistica annunciata dalla nuova amministrazione degli Stati Uniti, dove (ad Atlanta) la Rossini SpA ha stabilito la produzione e il service per Usa, Messico e Canada.
Il nuovo anno negli USA e in Europa
«Gli Usa prospettano un anno di grande crescita dei consumi, con ovvi effetti positivi sull’industria del packaging che dipende in larga parte dai fornitori europei di macchine e attrezzature. Le cifre sono importanti, si parla di importazioni per 50-60 macchine all’anno; i dazi porterebbero a un aumento dei prezzi che ricadrà sull’industria americana: difficile pensare a uno stravolgimento dei rapporti attuali».
E il resto dell’ex mondo globalizzato dove i nostri costruttori sono i secondi esportatori del mondo? «L’Europa, si sa, quest’anno crescerà poco, e questo sfiderà i fornitori di beni strumentali sul terreno dell’efficienza e dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità ambientale ed economica, con un focus importante sul risparmio energetico. Anche in Italia, che per molti motivi resta un Paese in fermento, con gli incentivi statali a dare una mano all’aggiornamento del parco macchine».
I cinesi? La nuova sfida
Forte di una lunghissima storia di imprenditore e di presidente di associazioni imprenditoriali, Felice Rossini non può non ricordare che periodi di difficoltà ne abbiamo già attraversati, concludendo che «anche oggi, come sempre, lo spazio per fare affari c’è: è appannaggio di chi sa leggere il mercato e sa offrire ciò che serve».
Anche di fronte a un’Asia che continua a crescere, ormai anche a scapito nostro, facendoci concorrenza in casa. «D’altronde lo sapevamo… i cinesi sono bravi e infatti eccoli qua, nelle nostre fiere, a proporre macchine che funzionano bene a prezzi che i nostri costruttori non possono sostenere. Per competere dobbiamo tirare fuori nuove idee e nuovi modelli. E non dimenticare che anche noi facciamo affari in Cina».
La svolta della roto e la forza della flexo
Per la filiera del printing e del converting, insomma, questo è il tempo di farsi avanti con tutta la superiorità tecnologica e di servizio che contraddistingue il Made in Italy. Anche sulle singole applicazioni, «come la stampa rotocalco – sottolinea Rossini – che sta affrontando le difficoltà del cambio di paradigma imposto dalla messa al bando del cromo esavalente». La sfida è ardua, argomenta l’imprenditore, perché il cromo bivalente proposto come rivestimento alternativo «non è altrettanto performante e costa di più, mentre le nuove tecnologie sono ancora in fase di perfezionamento».
Il riferimento è al progetto Ecograv System di Rossini: la prima linea di produzione al mondo per cilindri rotocalco senza rivestimento in rame e cromo, pronti per l’incisione elettromeccanica. Rivestiti di un materiale composito innovativo, i nuovi cilindri rappresentano un’alternativa realmente competitiva ad altri prodotti più o meno tradizionali.
«A Ecograv stiamo lavorando da anni, in collaborazione sia con stampatori aperti alla Ricerca sia con i grandi costruttori di macchine. Oggi stiamo mettendo a punto, grazie alla nuova tecnologia 3D da noi brevettata, una nuova sleeve per stampa rotocalco e flessografica, che presenteremo alla prossima K di Duesseldorf».
L’innovazione che premia in Rossini
La chiave del successo di un’impresa, dichiara infine l’imprenditore, oggi più che mai è la capacità di portare innovazione. «Una innovazione – precisa Rossini – non fine a se stessa ma finalizzata anzitutto alla riduzione dei costi e alla messa a punto dell’automazione che semplifica l’uso delle macchine e la complessità dei processi, aiutando le aziende a fronteggiare la scarsità di manodopera».
Una innovazione, dunque, diretta dal buon senso, che non si produce da soli ma in collaborazione con gli altri anelli della catena di fornitura. «Per noi produttori di cilindri e sleeve, e attrezzature complementari, coinvolge i costruttori di macchine e i produttori di compositi, oltre naturalmente ai service di prestampa e agli stampatori. Ci aiuterà a lavorare in questo 2025 impegnativo, in cui “incasseremo” i risultati della R&D sui nuovi prodotti e ultimeremo il progetto ambizioso della nuova sede, bella e funzionale, progettata dall’archistar Dante Benini, che stiamo costruendo accanto allo stabilimento storico di Rescaldina. E ci aiuterà a lasciare un segno negli appuntamenti fieristici dell’anno – la Print4All di fine maggio a Milano, che mette in campo il bel progetto del Made in Italy per il mondo, e la K di metà ottobre, che è diventata l’appuntamento europeo del packaging di plastica».