Cos’è la sostenibilità in prestampa? Genera vantaggi? A chi? Z Due rivoluziona l’offerta di prodotti e servizi e si certifica ESG e ISO 14067, dando vita a un progetto unico nel suo genere che offre ai clienti strumenti per l’ottimizzazione di consumi e sprechi, insieme a prodotti più efficienti e certificati a bassa emissione di CO2. Ce lo spiegano Marco Mingozzi e Andrea Sandrolini
Da un lato le condizioni sempre più sfidanti di un mercato che chiede qualità a basso prezzo; dall’altro le normative comunitarie che impongono un numero crescente e oneroso di paletti, anzitutto sulla sostenibilità. Così nella filiera dell’imballaggio molti operatori faticano a tenere il passo di una complessità che richiede strumenti e informazioni spesso fuori portata.
Per questo Z Due, importante service emiliano di prestampa flexo, ha deciso di affrontare il cambiamento di petto, per sé e per i clienti. Tanto da ripensare la propria offerta secondo un nuovo principio di qualità che comprende non solo la garanzia del lavoro stampato bene ma coinvolge tutto il ciclo produttivo in un processo virtuoso di efficientamento, economico e green. Sì perché, guardando bene, le due cose non solo “possono” ma “devono” andare insieme, con vantaggi tangibili e documentati per tutti. Ce ne parlano Marco Mingozzi e Andrea Sandrolini, rispettivamente Internal Manager e New Technologies Product Manager in Z Due.
Più efficacia in prestampa con metà CO2 (e un terzo dei costi)
Da gennaio di quest’anno tutti i prodotti Z Due, organizzati per logica e tecnologa sotto 3 marchi-ombrello, sono certificati ISO 14067 e vengono forniti con un attestato che documenta l’esatta quantità di CO2 emessa per ogni impianto stampa prodotto. “Questo dato può essere utilizzato da ciascuno come voce del proprio Bilancio di Sostenibilità e anche per dimostrare ai clienti che si è fornitori ESG compliant – come richiesto ormai in tanti settori, food e pharma in primis. Ma anche come saggio di un metodo per capire quanto si consuma (e si spreca) in stabilimento”, spiega Mingozzi. Un bel regalo utile, insomma, che a Z Due è costato un anno e mezzo di lavoro certosino: la certificazione ESG richiede un’analisi dettagliata delle pratiche aziendali correnti sotto il profilo ambientale, sociale e della governance, con parametri fattuali e misurabili, un sacco di lavoro sottoposto a audit severi.
Ora inizia a goderne i frutti che condivide come parte di un servizio esclusivo: “Nel nostro settore oggi siamo gli unici a proporlo, almeno in Italia”, puntualizza il manager. “Ma non ci siamo fermati qui. Siamo stati abilitati dall’ente certificatore ISO a offrire ai nostri clienti un sistema per calcolare il loro impatto ambientale quantificando i consumi energetici, gli sprechi e le inefficienze che gravano pesantemente sui conti. I dati vengono forniti in automatico dalle macchine; saperli elaborare permette di conseguire risparmi inimmaginabili in acqua, energia, consumabili, scarti, chimica, fermi macchina… Alla fine dell’esercizio sono cifre rilevanti, che fanno la differenza sul mercato”.
Nuovi nomi e tecnologie per la soluzione più conveniente
Nell’ultimo anno e mezzo di (relativo) silenzio in cui si è concentrata sulla misurazione delle proprie performance ESG, aiutata dalla ISO 14067 sui prodotti, Z Due ha messo mano anche alla vastissima offerta di lastre e servizi per ogni settore, sotto-settore e caso applicativo particolare della stampa di imballaggio. Una ricchezza che andava presentata con chiarezza, portando alla creazione di tre grandi famiglie coerenti, rette da tecnologie allo stato dell’arte. “Non ci siamo limitati a riorganizzare la nomenclatura, ma abbiamo rivisitato la natura stessa dei prodotti, introducendo anche delle novità tecnologiche rilevanti – spiega Andrea Sandrolini – a partire dalle lastre della linea Zero dedicata al cartone ondulato”.
Zero, infatti, è una lastra realizzata senza uso di solventi e con completo recupero degli scarti favorendo un’economia circolare. Nonostante il prodotto ricordi il fotopolimero liquido, Zero utilizza una nuova tipologia di resina. Viene lavorata nei laboratori di Z Due con un processo differente, che produce performance nettamente superiori su supporti particolarmente assorbenti come le carte riciclate, perchè può essere realizzata anche con shore molto bassi (fra 18 e 25 shore).
“Rispetto alle lastre convenzionali – sottolinea Sandrolini – Zero viene prodotta con circa il 50% in meno di CO2 (a pari peso e spessore) e lo certifichiamo nero su bianco. Spesso non ci si rende conto che la lastra ha un effetto domino su tutta la produzione e se è quella giusta genera vantaggi sensibili, anche in fase d’acquisto: le lastre Zero sono più economiche di quelle classiche digitali su cui tende ad appiattirsi la domanda”.
Algoritmi e protocolli che in prestampa ti cambiano la vita
La seconda famiglia di prodotti Z Due si chiama BlueLine e comprende tutte le lastre di tipo solido, digitale e AQ, anch’esse certificate ISO 14067 con emissione di CO2 controllata. Infine, il brand T.i.c. System racchiude le soluzioni personalizzate per mercato, tipologia di macchina eccetera, basate sugli algoritmi prodotti con tecnologia Flexcel NX. “Sfruttano le prerogative degli algoritmi che abbiamo introdotto per primi in prestampa – afferma Mingozzi – e consentono di mettere a punto prodotti “adattati” perfettamente sulle singole situazioni, con dei grandissimi saving economici e ambientali”.
Aggiunge Marco Mingozzi che “Tic System, acronimo di Total Ink Control, nasce dall’evoluzione degli algoritmi che abbiamo portato avanti parallelamente alle certificazioni ambientali, e oggi offre soluzioni assai più evolute della tecnologia Vortex e BlueEdge, ben conosciute dal mercato italiano. Mentre Vortex e BlueEdge erano – passatemi il termine – “chiuse” in uno standard qualitativo (seppur elevatissimo), oggi con Tic System siamo in grado di personalizzare a più ampio spettro questi algoritmi rivoluzionari, offrendo soluzioni ad hoc per ogni tipologia di supporto, macchina da stampa, inchiostro e anilox. Una versatilità mai vista prima d’ora”.
La certificazione ISO
L’ente certificatore ISO ha riconosciuto che, rispetto alle altre soluzioni oggi sul mercato, Tic System consente di ridurre le emissioni di CO2 in fase di stampa grazie a diversi fattori fra cui un importante risparmio di energia (tipicamente in fase di essiccazione, ma non solo), acqua (i lavaggi passano da 10 a 1), numero di colori e di soste (ad esempio per il cambio anilox). L’entità del risparmio varia da cliente a cliente e da macchina a macchina, in base alle tecnologie e procedure di stampa.
Per questa ragione “abbiamo messo a punto un protocollo ISO che ci consente di raccogliere determinati dati di produzione presso il cliente converter, al fine di offrire una certificazione ISO 14021 che indica esattamente quanta CO2 ha risparmiato nell’arco di un anno con l’utilizzo dei cliché Tic System”, dice Sandrolini. “Non sono procedure difficili e si fanno insieme, considerando tutte le caratteristiche del prodotto e del modo di lavorare. In Z Due non facciamo prodotti da museo: l’obiettivo è fare un buon lavoro e minimizzare i costi. Questa è la nostra idea di qualità”.