Daniele Barbui rileva l’azienda di famiglia e avvia un piano di crescita molto ambizioso. Passa per Pescia e punta sul potenziamento della capacità di offerta di depolveratori perla filiera del tissue. Con un’azienda trasformata in ogni suo aspetto seguendo criteri avanzati di gestione che pongono le basi per lo sviluppo veloce da azienda famigliare a piccolo gruppo.
Per i primi mesi ha lavorato senza clamori all’acquisizione del ramo produttivo di ACE Electrostatic (Legnano, MI), storica e reputata azienda della famiglia Barbui, che sviluppa e costruisce sistemi e dispositivi elettrostatici, sistemi di assistenza elettrostatica ESA alla stampa rotocalco, depolveratori e lava clichè. Poi, appena formalizzato l’accordo, ha attivato i lavori di riorganizzazione dei due siti produttivi di Legnano e l’avvio dello stabilimento della neonata ACE TT a Pescia: la nuova BU ACE nel mercato del tissue nonché perno del progetto di Daniele Barbui. Che, forte dell’impetuosa crescita del portafoglio ordini in questo settore, le prospetta un futuro molto promettente.
Dottor Barbui, ci racconti di questo progetto. Da dove parte? E a cosa mira?
Gli inizi sono, direi, classici: con molte idee e progetti sul futuro dell’azienda di famiglia mi sono candidato a rilevarne le attività, e ad aprile abbiamo trovato l’accordo per la cessione al sottoscritto del ramo d’azienda da cui è nato il nuovo gruppo ACE. Si è trattato di una scelta a mio parere necessaria, almeno per due ordini di ragioni: 1) non compromettere il patrimonio di conoscenze, mercati e clienti conquistato in una lunga storia di lavoro fatto bene; 2) poter cogliere le potenzialità espresse da nuovi settori per cui già avevamo sviluppato prodotti e tecnologie molto bene accolte.
Quelle per il tissue…
… e più in generale per la filiera della carta e del cartone. È un programma che avevo in testa da molto tempo e che chiedeva una riorganizzazione aziendale su cui ho coinvolto fin dalle prime battute Andrea Briganti. Ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo quando era direttore di Acimga – carica che ha lasciato un anno e mezzo fa per dedicarsi allo sviluppo della propria start up – e sapevo che era la persona dotata delle competenze tecniche necessarie a strutturare il progetto.
Che prodotti offre oggi ACE? Per quali mercati?
La nuova ACE Tissue Technologies, basata a Pescia, in lucchesia, è esclusivamente dedicata agli impianti di depolverazione per la filiera del tissue. Fa perno sulle strutture e competenze del nostro partner La Fenice Global Service, storico assemblatore di linee per la trasformazione del tissue prodotte da quei grandi costruttori locali, che a loro volta già sono o potrebbero diventare nostri clienti. Stiamo potenziando la sua struttura con l’obiettivo di trasferirvi nel corso dell’anno gran parte della produzione per il settore, da assemblare e personalizzare direttamente in Toscana.
Con che prospettive?
ACE TT ha un potenziale enorme e infatti parte con un portafoglio ordini già oggi assimilabile a quello della ACE di Legnano. Anche perché qui parliamo di depolveratori hi-tech con una scala di dimensioni, e di prezzi, assai più alta di quelli che si installano sulle macchine da stampa. E che, soprattutto nel tissue, non sono accessori: rendono salubri gli ambienti di lavoro, affrontando problematiche fondamentali per la salute nei siti produttivi della filiera della carta.
E i prodotti storici di ACE?
Continueranno a essere realizzati e gestiti a Legnano. La creazione di due aziende nasce dal fatto che la struttura storica non era più in grado di seguire contemporaneamente la produzione delle attrezzature “a catalogo”, fornite ai costruttori di macchine del printing e converting, e la realizzazione dei grandi impianti per il tissue, che richiedono una struttura, un tipo di organizzazione e un flusso di lavoro completamente diversi.
A questo punto avete messo il turbo…
Il tempo per noi è un fattore determinante. Abbiamo avviato la riorganizzazione di tutti gli stabilimenti del gruppo, in Lombardia come in Toscana, e non si è trattato solo di investimenti in strutture e macchinari. In ACE serviva una rivoluzione culturale, prima ancora che industriale. Stiamo cambiando i flussi di lavoro e portando in azienda persone con grandi competenze e formazione manageriale. Persone con una cultura del lavoro in team, basata sul rispetto reciproco, che non premia la quantità delle ore passate in azienda ma la capacità di creare valore per tutti. Ci stanno aiutando a traghettare quella che era una tipica impresa familiare all’italiana in un vero piccolo gruppo strutturato per crescere: tramite nuove partecipazioni e collaborazioni con altre aziende, tramite una gestione adeguata degli aspetti finanziari, strutturando un livello di servizio all’altezza di ciò che i clienti si aspettano e si meritano…
E che il nostro progetto sia credibile lo provano la fiducia espressa dagli enti finanziatori, la grande crescita del portafoglio ordini e, cosa che ci gratifica particolarmente, il fatto che stiamo diventando attrattivi per i talenti.
State aggiornando anche l’offerta?
L’aggiornamento dei prodotti all’evoluzione delle tecnologie e dell’offerta ai trend della domanda è cosa che non si ferma mai. Se invece vuole sapere se il nostro portfolio era obsoleto, la risposta è no. Così come la nostra buona reputazione storica, anche il successo delle nostre proposte, comprese le nuove soluzioni per il tissue, si devono anzitutto alla qualità intrinseca delle soluzioni ACE. D’altronde abbiamo brevetti che altri non hanno e sulla tecnologia non temiamo confronti.
Il servizio, invece, è oggetto di attenzione. Come lo state potenziando?
Con più azioni contemporanee: abbiamo raddoppiato gli addetti del service, assunto personale più qualificato – con competenze non solo meccaniche ed elettroniche, ma anche di software avanzato, robotizzazione, meccatronica… – e perfezionato accordi mirati con partner esterni specializzati su determinate tecnologie che, fra l’altro, hanno attivato preziosi scambi di competenze con i nostri tecnici. Senza dimenticare l’assistenza predittiva.
Per noi era importante mandare subito un segnale chiaro e fattivo al mercato: i ritardi nelle consegne accumulati prima della nascita della nuova ACE sono quasi completamente riassorbiti. Questo, insieme al forte incremento della capacità produttiva, ci permette di soddisfare la prima e basilare esigenza dei clienti ossia di avere il prodotto giusto in tempo utile.
Dalle sue parole emergono fiducia e ottimismo. Cosa li sostiene?
Il riscontro che il progetto di trasformazione dell’azienda ha già registrato ai vari livelli. Anche nei clienti, che ci hanno accompagnati durante la fase di transizione e riorganizzazione, e nei collaboratori che ci hanno seguiti con entusiasmo e voglia di partecipare, appezzando che, oltre al rispetto dei flussi e al perseguimento dei risultati, proponiamo di condividere un modo sereno di lavorare. Inoltre vorrei ricordare ciò che sta alla base di tutto: oggi gli impianti di depolverazione rispondono a una domanda sempre più diffusa di eco sostenibilità e tutela della salute degli operatori. Stiamo lavorando così intensamente per farci trovare pronti a rispondere con una potenza di fuoco adeguata.