Il settore cartario italiano chiude il 2021 con +12,5% di produzione e un fatturato di 8 miliardi di Euro che fanno del nostro Paese il 2° produttore di carta e il 2° riciclatore in Europa. Ma i primi quattro mesi del 2022, a seguito del conflitto russo-ucraino, sono segnati dall’incertezza a causa di costi energetici, inflazione, crescita dei tassi d’interesse e inversione nei consumi.
Si è tenuta, presso Associazione Civita a Roma, l’Assemblea Annuale di Assocarta dal titolo “ENERGIE PER LA TRANSIZIONE”. Lorenzo Poli Presidente Assocarta ha illustrato l’andamento del settore cartario italiano nel 2021-2022 con un focus sulle richieste del comparto al Governo per poter allineare l’industria cartaria italiana a quella europea sui temi della transizione ecologica ed energetica. Con la partecipazione di Laura D’Aprile – Capo Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi del MITE, Alessia Rotta – Presidente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Giorgio Zampetti – Direttore di Legambiente, Chicco Testa – Presidente di Assoambiente e Giovanni Baroni – Vice Presidente Confindustria e Vice Presidente Piccola Industria.
“Nel 2021 la produzione italiana di carte e cartoni si attesta a oltre 9,6 milioni di tonnellate (+12,5% dopo il -4,1 % del 2020) che, per la prima volta, pone l’Italia al 2° posto in Europa, dopo la Germania”, afferma oggi Lorenzo Poli, Presidente di Assocarta. “Se, poi, guardiamo i risultati ambientali ci rendiamo conto del “doppio dividendo”: gli obiettivi economici sono stati conseguiti insieme a quelli ambientali. Il settore utilizza il 90% di fibre vergini certificate PEFC e FSC ed è il 2° secondo riciclatore in Europa, dopo la Germania, oltre ad aver ridotto le emissioni di CO2 del 30% dagli anni ’90 ad oggi” spiega Poli.
L’andamento del settore cartario italiano è trainato dagli sviluppi del comparto dell’imballaggio (+14,7%), anche per effetto di nuove capacità entrate in attività tra fine 2020 e inizio 2021. In recupero anche la produzione di carte per usi grafici (+21,4%) dopo le riduzioni registrate nel 2020 (-26,5% sul 2019) per l’effetto combinato delle misure adottate per arginare la pandemia. Positivo anche il trend presentato dalle altre specialità (+13,5% dopo il -3,5% del 2020). Dopo le espansioni sperimentate nel 2020 (+3,3% sul 2019), trainate dal segmento domestico, la produzione di carte per usi igienico-sanitari non ripete, invece, l’incremento.
Nel 2021 il consumo di carta da riciclare è aumentato di oltre il 16% rispetto al 2020, collocandosi a oltre 6 milioni di tonnellate. Con tale livello di consumo, l’Italia è il secondo utilizzatore di carta da riciclare a livello europeo (era terza nel 2020), dopo la Germania, seguita da Spagna e Francia. Il settore della carta, grazie al sistema consortile e al ruolo delle cartiere nel riciclo finale, ha già raggiunto l’obiettivo di riciclo del’85% al 2030.
“Risultati economici e ambientali positivi ma l’attuale situazione di emergenza continua legata ai costi energetici causa forti preoccupazioni nel settore. I prezzi del gas, dopo il record di dicembre (oltre 113 €/Mwh) e i leggeri allentamenti di gennaio e febbraio (86 e 81 €/Mwh), a marzo hanno raggiunto quota 126,6 €/Mwh, che vuol dire in media 6 volte di più rispetto ai prezzi di giugno 2021 (ma in una giornata si è arrivati a 15 volte in più). E a seguito delle riduzioni delle forniture di Gazprom a Italia e Germania, si attendono nuovi rialzi” prosegue Poli.
Inoltre, le quotazioni dei crediti di emissione di CO2 sono in salita pressoché continua da marzo 2020. Il nuovo record assoluto è dell’8 febbraio 2022: 96,38 €/ton. Da una media di 25 €/ton del 2019-2020 questa voce di costo si è attestata su quasi 54 €/ton nel 2021, per arrivare in questi primi mesi 2022, in prossimità di 83 €/ton, senza alcun vantaggio in termini di raggiungimento di obiettivi di riduzione.
“Se aggiungiamo inflazione, crescita dei tassi d’interesse, inversione nei consumi a seguito del conflitto russo ucraino, l’incertezza cresce ancora e viene ulteriormente accentuata dalla minor efficienza della nostra macchina amministrativa” evidenzia Poli. “I dati dei primi quattro mesi del 2022 non rilevano ancora l’impatto di questi fattori in quanto la produzione è in aumento del 3,4% rispetto ai volumi di crescita dello stesso periodo 2021 (+7,1% sul 2020). La produzione di carte per usi grafici ha fatto rilevare un incremento del 4,5% rispetto ai livelli del gennaio-aprile 2021. In aumento anche i volumi dei prodotti destinati all’imballaggio (+4,9%), per le buone dinamiche presentate dalle carte e cartoni per cartone ondulato (+4,4%) e dai più contenuti volumi di altri cartoni da imballaggio (+5,9%) e di altre carte per involgere ed imballo (+5%). In riduzione, invece, la produzione di carte per usi igienico-sanitari (-1,4%) e di altre specialità (-3,2%)” conclude Poli.
“Non possiamo più permetterci una minore efficienza amministrativa a causa dell’emergenza geopolitica e delle decisioni della bio-politica, che chiede di andare sempre più veloci sulla strada della decarbonizzazione, con l’obiettivo di incassare un doppio dividendo” afferma Poli.“Le politiche energetiche e la decarbonizzazione devono seguire un‘equazione che tenga in considerazione le filiere industriali e i lavoratori – sottolinea ancora – altrimenti c’è il rischio che si riducano ad una forma di giardinaggio”.
“È fondamentale, oggi più che mai, far comprendere al decisore politico che i settori energivori, come quello della carta, sono anche i campioni di sostenibilità. Penso all’impegno messo in campo per far sì che un Paese come il nostro, povero di materie prime, possa recuperarle dagli scarti di lavorazione e dai rifiuti per reimmetterle nei processi produttivi, con effetti positivi sia in termini di riduzione della CO2 e minor impatto sulle matrici naturali, sia in termini di riduzione della dipendenza dalle importazione estere. Bisogna portare avanti con decisione ogni proposta che consenta alle imprese di resistere all’onda d’urto del rincaro dei prezzi delle commodity e la scarsità di materie prime. Su questo fronte ci giochiamo davvero la sopravvivenza stessa di parti importanti del nostro tessuto produttivo” afferma Giovanni Baroni Vice Presidente Confindustria e Presidente Piccola Industria nel suo intervento conclusivo.
In questa ottica occorre, secondo Assocarta, lavorare su cinque proposte operative oltre all’estensione del credito d’imposta al terzo trimestre per l’acquisto di gas (inclusa la cogenerazione) e di energia elettrica, misura non prevista nel DL Bollette approvato mercoledì scorso, ma che deve essere assolutamente considerata, fintanto che ne sussisteranno le condizioni.
- Attuazione della gas release già adottata dal Governo Italiano;
- Attuazione alla Direttiva RED II con il decreto che prevede la promozione dell’uso del biometano nei settori energivori e nelle cogenerazioni industriali;
- Estendere l’istituto della Comunità Energetica all’industria, togliendo innanzi tutto il limite di 1 MKw e il vincolo di essere sotto la stessa cabina elettrica;
- Promuovere gli investimenti privati nell’incremento e nella gestione della forestazione che consentano la “cattura” di carbonio, da parte dei soggetti industriali che si impegnino in progetti in tali ambiti e cosi aggiungano nuova potenziale disponibilità di biomassa all’interno del mix energetico;
- Migliorare ancora l’Economia Circolare con una dichiarazione che attesti che la spedizione e il trattamento dei rifiuti al di fuori dell’Unione avviene in condizioni equivalenti agli obblighi previsti dal diritto ambientale UE.
Infine, ma non meno importante, in linea con la legislazione vigente, tra i contenuti obbligatori del Piano Nazionale Gestione dei Rifiuti e dei Piani Regionali, accanto al recupero di materiale e di energia, l’inclusione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti che ne derivino, quindi anche degli scarti del riciclo della carta.