All’apertura di Print4All si è svolta l’Assemblea di Federazione Carta e Grafica

All’apertura di Print4All si è svolta l’Assemblea di Federazione Carta e Grafica

Presentati i dati 2022 di una filiera essenziale che rappresenta l’1,4% del PIL italiano con un saldo della bilancia commerciale positivo per 4 miliardi di euro.

“Svolgiamo questa Assemblea pubblica della Federazione Carta Grafica in questo straordinario contesto fieristico, nel giorno di apertura della manifestazione Print4All la perfetta rappresentazione del concetto che sta dietro la nostra Federazione” – con queste parole Carlo Emanuele Bona ha aperto l’Assemblea che si è svolta lo scorso 3 maggio all’interno della fiera. Il presidente della Federazione Carta e Grafica ha parlato di Print4All quale esempio concreto di rappresentazione della trasversalità della filiera in quanto hub che riunisce il meglio di tecnologie, materiali e soluzioni funzionali al settore del Converting, del Package Printing, del Labelling; della stampa editoriale e commerciale. “in un contesto ancora più ampio e trasversale, quello di The Innovation Alliance, con include altre importanti fiere come Ipack-Ima e Intralogistica Italia”.

Bona ha, inoltre, descritto Print4All come la risposta fieristica a un mercato del printing e del converting in profonda evoluzione che mira a unire innovazione tecnologica, business, networking e formazione professionale, offrendo alle aziende una grande occasione di visibilità internazionale. Il focus tematico della fiera è inoltre su sostenibilità e industry 4.0, identificati come i driver di sviluppo del mercato nell’immediato futuro. Trend indicati dal Green Deal e considerati dal PNRR ma anchetemi sui quali la Federazione si è particolarmente impegnata in questi anni, in parallelo alla propria attività istituzionale, per accompagnare le aziende del settore con progetti specifici come il progetto sull’Industry 4.0, fornendo alle aziende linee guida operative e specifiche ai nostri settori per perseguire l’evoluzione digitale e il  Progetto Sostenibilità, con il lancio di uno strumento applicativo specificatamente studiato per aiutare tutte le aziende della filiera ad elaborare delle rendicontazioni non finanziarie.

Come di consueto, l’Assemblea di Federazione è l’occasione per comunicare i dati ufficiali di andamento della filiera e quest’anno essendosi svolta con circa due mesi di anticipo rispetto al consueto, sono dati inediti e comunicati per la prima volta al mercato.

Nel 2021 il giro d’affari di tutti i settori rappresentati dalla Federazione Carta e Grafica è stato di 25,3 miliardi di euro, sviluppato da un comparto che comprende oltre 17 mila aziende, e coinvolge circa 165 mila addetti. La filiera rappresenta quindi l’1,4% del PIL italiano e il saldo della bilancia commerciale è positivo per 4 miliardi di euro. Due dati che ribadiscono il peso economico della Federazione e come la nostra filiera, con la sua vocazione anche all’export, sia certamente un’eccellenza del Made in Italy.

Sicuramente 25,3 miliardi di euro rappresentano una crescita di 3,4 miliardi di euro (il 15,7% in più) rispetto al 2020 pandemico, ma soprattutto, il fatturato, trainato sia dalla domanda interna sia dall’export, è tornato quindi sopra, per 800 milioni di euro, anche a quello pre-crisi del 2019.

Come ha sottolineato Bona durante la presentazione dei dati “Il forte incremento del fatturato, in particolare nel settore cartario, è frutto certamente di una reale crescita produttiva, ma va interpretato anche tenendo conto del forte aumento dei prezzi che ha caratterizzato tutto il 2021, soprattutto i mesi finali dell’anno. Incrementi che hanno riguardato i prezzi di tutte le materie prime e in particolare dei prodotti cartari, sui quali le cartiere hanno tentato di recuperare parte degli ingenti rincari delle materie prime fibrose e soprattutto di gas ed energia”.

 

Risultati 2021 per settore

La risalita del fatturato accomuna tutti i settori della Federazione Carta e Grafica: quello della produzione di carta, cartone e paste per carta (rappresentato da Assocarta), quello delle aziende produttrici di macchine per la grafica, la cartotecnica e il converting (rappresentato da Acimga), quello della stampa editoriale, della stampa pubblicitaria e commerciale, e quello della cartotecnica e della trasformazione di carta e cartone e dell’imballaggio flessibile (rappresentati da Assografici).

 

Come ha performato il settore cartario?

Il settore cartario ha chiuso il 2021 con una produzione in crescita del 12,5% rispetto al 2020, su livelli che non si raggiungevano dal 2007 e che per la prima volta pone l’Italia al 2° posto in Europa, dopo la Germania. Un trend trainato principalmente dalle carte e cartoni per imballaggio, anche per effetto dei nuovi stabilimenti produttivi avviati tra fine 2020 e inizio 2021;da segnalare anche un forte recupero della produzione di carte per usi grafici (+21,4% dopo il -26,5% del 2020). Piccolo calo per la produzione di carte per usi igienico-sanitari, che però nel 2020, per effetto della pandemia, erano cresciute.

Il fatturato, valutato in 8,18 miliardi di euro con un incremento del 28,6% sul 2020 è il più elevato in assoluto, superando il precedente record di 7,7 miliardi di € nel 2007. La dinamica del fatturato riflette, oltre alla performance dell’attività produttiva, anche il deciso aumento di prezzo dei prodotti cartari. “Se quindi potremmo essere indotti a leggere questi dati solo con una nota di soddisfazione, siamo invece tutti ben consapevoli che le condizioni in cui operano le cartiere – che ricordo essere aziende energivore – sono oggi di estrema difficoltà, con riferimento alla sostenibilità economica. Come tutti sappiamo, i rincari su gas ed energia hanno raggiunto livelli tali da spingere molti operatori del settore addirittura a dei rallentamenti o fermi produttivi e la situazione, già complessa nel 2021, è ulteriormente peggiorata in conseguenza della guerra in Ucraina” ha commentato Bona.

Cresce il converting

 

Coerentemente all’andamento delle carte per imballaggio, l’intero settore cartotecnico trasformatore chiude il 2021 a 8,4 miliardi di euro con una crescita di fatturato del 9,6% sul 2020.

Ancora più positivo il trend della produzione, 10,6%, trainato sia dalla cartotecnica, sia dagli imballaggi in carta, cartone e flessibile. Fra questi, la crescita produttiva è stata spinta dal cartone ondulato (intorno al +12%), dai sacchi (+8,8%) e anche dal buon incremento anche degli astucci pieghevoli (+6,9%). Più moderata (ma sempre significativa perché nel 2020 il settore aveva comunque ben tenuto) la crescita dell’imballaggio flessibile (intorno al +1,5%). Da notare la crescita del 7,4% dell’export, che ha raggiunto a fine anno il valore di 3 miliardi di euro.

Anche per la trasformazione i costi di approvvigionamento di energia e costi e difficoltà di reperibilità delle materie prime stanno creando situazione di rischio di fermo delle produzioni, quindi una situazione di estrema difficoltà sia in termini di continuità operativa sia di sostenibilità economica.

 

L’industria grafica in ripresa

Buona nel 2021 la ripresa anche dell’industria grafica, che dopo tanti anni di crisi strutturale, aveva dato chiari segni di assestamento nel biennio 2018/2019 e che invece nel 2020 è stata pesantemente colpita dalla crisi legata alla pandemia. Le misure restrittive, insieme alle difficoltà logistiche e a quelle legate ai costi energetici e delle materie prime hanno pesato anche nel 2021, nonostante ciò si è verificato un parziale recupero di fatturato, cresciuto del 9,5% e attestato a quasi 6 miliardi di Euro. Simili i dati sulla produzione, trainata soprattutto dal comparto editoriale per via dalla crescita nella domanda di libri. È invece ancora in leggero calo produttivo, per via delle restrizioni a tante attività, la stampa pubblicitaria e commerciale. Anche in questo comparto, significativo l’incremento delle esportazioni, ben +17,4%, e pari a 1,1 miliardi di euro.

 

Le macchine grafiche Made in Italy

L’industria italiana delle macchine grafiche, cartotecniche e di trasformazione, è ripartita con ottimi risultati nel 2021, con un fatturato in aumento del 15% rispetto al 2020 e che si attesta su un valore di 2,744 miliardi di euro. Le esportazioni, in crescita su tutte le tipologie di macchinari, hanno superato gli 1,6 miliardi di euro, circa il 60% del fatturato del comparto, una vera eccellenza del nostro made in Italy e secondo al mondo per quota di mercato. “In questa crescita, oltre a una sostenuta domanda interna, ancora spinta dalle misure fiscali a favore degli investimenti in tecnologia 4.0, misure che è fondamentale mantenere e sostenere, i principali mercati di sbocco estero sono risultati gli Stati Uniti, la Germania e la Turchia” ha specificato Bona, che ha anche fatto notare la grande criticità della difficile reperibilità di molta componentistica come causa della difficoltà a rispettare i tempi di consegna.

I temi attuali all’ordine del giorno dell’Assemblea

Alla luce degli effetti della pandemia, dell’anomala situazione che ha caratterizzato il marcato delle materie prime e l’impennata dei costi energetici e con un primo trimestre del 2022 che ha visto la situazione complicarsi ulteriormente, come conseguenza anche del drammatico conflitto in Ucraina, l’Assemblea ha messo individuato tre emergenze da sottoporre al Governo e al Parlamento. I 3 temi fondamentali, sia nella contingenza, sia in una visione più strategica: la questione energetica, lo sviluppo dell’economia circolare e la criticità, anche industriale, della filiera editoriale e dell’informazione.

La questione energetica

Siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa ed è imprescindibile, per poter competere nel contesto globale, avere una politica energetica ben definita. L’Italia deve ridurre la propria dipendenza energetica da fattori esterni e poco controllabili, sia in termini di fonti sia in termini di Paesi fornitori: intervenire sui costi energetici alla produzione significa rendere più efficiente l’impiego delle risorse e contrastare meglio l’inflazione.

A tal proposito la Federazione Carta e Grafica ha proposto a Governo e Parlamento misure emergenziali come la riduzione degli oneri di sistema elettrici e gas, la conferma dei crediti di imposta a compensazione delle spese energetiche delle aziende per tutto il 2022 e l’attuazione immediata della misura del gas release. Ma anche l’impiego delle deroghe alla disciplina sugli aiuti di Stato come quella della compensazione dei costi della CO2, per le quali l’Italia è in ritardo (stiamo attuando oggi i rimborsi del 2020).

Oltre a questo, per garantire la continuità operativa alle imprese italiane occorrono scelte strategiche di politica energetica. Le nostre imprese sostengono un costo tra i più alti in Europa e questo rende difficile restare competitive Per questo è necessario poter utilizzare le riserve strategiche nazionali di gas (stoccaggi) e, lavorare a livello europeo affinché il mercato possa aumentare la liquidità e abbattere le barriere esistenti: gas a prezzi convenienti consente alle imprese di reinvestire per il miglioramento energetico e per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione creando le condizioni per l’uso dei gas verdi (esempio biometano).

Economia circolare e della transizione ecologica

In tema di economia circolare il modello italiano si è dimostrato tra i migliori in Europa ed è fondamentale non venga scardinato dalle nuove direttive UE. In Italia sono già stati superati gli obiettivi 2030 di Riciclo degli imballaggi in quasi tutti i materiali.

Nella carta, il tasso di riciclo sugli imballaggi è oltre l’85%. In Europa, siamo al 2° posto, dopo la Germania, per i volumi di carta da riciclare impiegati annualmente nelle nostre produzioni. Oggi quasi il 63% delle carte e cartoni prodotti in Italia è realizzato a partire da carta riciclata e per alcune produzioni (carte e cartoni per cartone ondulato) la carta da riciclare è l’unica materia prima. Queste fibre secondarie generate dal nostro sistema circolare sono strategiche per l’Italia, così come è essenziale continuare a consolidare l‘economia circolare nel nostro Paese.

Grazie anche ai fondi del PNRR allocati per lo sviluppo dell’economia circolare, il Paese può fare passi decisivi per migliorare la qualità della raccolta e della selezione, anche attraverso le nuove tecnologie digitali, si auspica che l’Italia a rivedere le proprie strategie in termini di termovalorizzatori supportando le cartiere nella messa a punto di processi di autoproduzione energetica che impieghino i residui ai fini di una circolarità della produzione.

Importanti anche gli incentivi alla ricerca e allo sviluppo di materiali e packaging sempre più performanti e riciclabili e quelli mirati ad accompagnare le aziende negli investimenti tecnologici necessari per la loro produzione e il loro utilizzo. A tal proposito riferisce Bona “La Strategia Nazionale sull’Economia Circolare (SEC), prevista dal PNRR come riforma da approvare entro giugno a cui come Confindustria stiamo collaborando, valorizzerà l’approccio italiano di politica industriale all’economia circolare che spinge sul riciclo”.

Il presidente della Federazione Carta e Grafica auspica che per tutto il tema della transizione ecologica, il green deal europeo sia gestito tenendo conto anche della sostenibilità economica e sociale della transizione e fatto di scelte prese su evidenze scientifiche.

La produzione di carte grafiche e la stampa editoriale e commerciale

Nel portare al centro dell’attenzione la centralità del prodotto stampato sia in ambito editoriale sia commerciale, Bona ha messo in evidenza tematiche specifiche che non riguardano solo la domanda ma anche l’offerta, coinvolgendo il sistema produttivo.

Il 2021 è stato un anno di forte crescita della domanda di libri, ma abbiamo assistito a un chiaro rallentamento dovuto alle difficoltà di produzione, alla mancanza di carta editoriale e ai prezzi raggiunti dalla stessa. Lo stesso si può dire per le riviste, per i giornali e per le pubblicazioni professionali; anche la domanda di stampati e altri prodotti commerciali è frenata dai problemi logistici e dai costi produttivi. “Per questo insieme ad Aie e Anes, ci stiamo battendo per reintrodurre un credito d’imposta sugli acquisti di carta finalizzata alla produzione di libri e riviste specializzate”. Ha aggiunto Bona. “Abbiamo proposto un emendamento a uno dei Decreti in approvazione come misura urgente e necessaria per mitigare gli effetti di questa crisi”.

Il presidente della Federazione Carta e Grafica ha chiuso l’assemblea ribadendo l’essenzialità della nostra filiera produttiva – riconosciuta giuridicamente nel 2020, quando tutti i nostri codici Ateco sono stati autorizzati a continuare a operare. Un’industria fondamentale per garantire la disponibilità sul mercato di beni primari, come i farmaci, i prodotti igienico sanitari, i prodotti alimentari, per abilitare la circolazione di tutte le merci ma anche per la diffusione dell’informazione e della cultura. Per questo è fondamentale l’impegno costante di tutti gli attori che ne fanno parte per farla funzionare e il contributo della politica per proteggerla e supportarla.

Una tavola rotonda di confronto

A seguito della relazione del presidente della Federazione Carta e Grafica è stato trasmesso un video messaggio del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. “Siamo pronti ad affrontare politiche pubbliche destinate a chi desidera di fare impresa. – ha affermato Giorgetti – Le istituzioni sono consapevoli che i cambiamenti in atto non possono essere a esclusivo carico delle aziende e delle associazioni che le sostengono. In particolare, il tema energia e materie prime deve essere affrontato compiendo scelte condivise con costi egualmente ripartiti, non possono essere tutti a carico di chi produce”.

Le dinamiche dei singoli comparti della filiera e le strategie adottate da alcune aziende leader del settore anche per quanto riguarda la transizione green, sono state l’argomento trattato nel corso di tavola rotonda, moderata da Rita Querzè, giornalista de Il Corriere della Sera.

Nel panel erano inclusi Isabella Bussi, head of Group Sustainability Fedrigoni che ha offerto il punto di vista di un produttore leader del settore cartario da sempre impegnato nell’adozione di processi orientati alla sostenibilità. In particolare ha descritto la carta come materiale bio per eccellenza in quanto proveniente da fonti rinnovabili, e l’industria cartaria come attore attivo nella promozione di strategie virtuose. Ad esempio la riforestazione, lo sviluppo di prodotti composti da materie prime riciclate, l’adizione di processi sostenibili e la riconversione energetica. Gianluca Castellini CEO Smurfit Kappa Italy e Antonio Marchi chief strategy officer Palladio Group hanno parlato delle potenzialità di sviluppo del mercato del packaging a base cellulosica, cartone ondulato e cartoncino teso, date dalla crescita dell’e-commerce e favorite dalle caratteristiche di sostenibilità e riciclabilità della carta. Restando in tema di packaging ma passando all’imballaggio flessibile, Velleda Virno AD Di Mauro Flexible Packaging ha illustrato i vantaggi di sostenibilità dei materiali flessibili, più leggeri e al contempo più performanti per quanto riguarda la conservazione degli alimenti, fondamentali per la sostenibilità.

“È urgente applicare il credito d’imposta sulla carta per la stampa di libri – secondo Paolo Bandecchi presidente e CEO di Rotolito Spa, che ha descritto il comparto della stampa editoriale come in difficoltà e la cui unica nota favorevole è rappresentata dal rientro di alcune produzioni dal far East provocata dall’attuale situazione.

Davide Garavaglia AD di Bobst Italia Spa ha evidenziato la scarsità di materie prime e componentistica necessarie per la produzione delle macchine, uno scenario che rende più lenta e soggetta a imprevisti l’evasione degli ordini. Secondo Garavaglia, inoltre, la ricerca in ambito tecnologico e le innovazioni dell’Industry 4.0 possono offrire un contributo determinante per rendere sostenibili i processi produttivi dell’intera supply chain.

La conclusione della tavola rotonda è spettata ad Alberto Marenghi, vice presidente di Confindustria che ha ribadito l’urgenza dell’adozione di misure straordinarie per affrontare l’emergenza. “è più che mai fondamentale l’attuazione di un intervento sinergico tra l’UE e il Governo italiano orientata a calmierare i prezzi del gas a tutela dell’industria”.

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