Insider: nome sing. masch. che designa “chi è perfettamente inserito in un ambiente di cui conosce i segreti”. Simone Bonaria e Matteo Melegatti insieme al trasformatore veneto SDR PACK, partner dell’anno, presentano un ambizioso progetto di informazione, che seguirà “dal di dentro” le tappe di produzione e stampa di 4 diverse tipologie di packaging per altrettanti brand, analizzando le tecnologie impiegate e gli aspetti critici.
Fare informazione tecnica non è semplice. Quando parli di una tecnologia o resti sul generico (e perlopiù dici cose già note) oppure entri nel merito di una soluzione industriale e allora tutti pensano che stai facendo pubblicità a quell’azienda e dunque non sei credibile.
Seguire un lavoro “dal di dentro”
Le alternative in realtà, per fortuna, esistono e se ne continuano a inventare. Quella ideata dai nostri “insiders” Simone Bonaria e Matteo Melegatti è particolarmente impegnativa ma ancor più promettente. I due esperti di tecnologia e mercato, ben introdotti nel settore della stampa e della trasformazione di packaging flessibile dove lavorano per le rispettive aziende, hanno avviato sulle pagine della nostra rivista un cammino originale di informazione “dal vivo”, che si propone di raccontare cosa accade in sala stampa durante il lavoro.
Il primo progetto ha seguito, grazie al contributo di Fabio Galantino (Technovaa Italy), la produzione di un fardello di acqua minerale in tutte le sue fasi, a partire dalla commessa del cliente e dalla definizione dei materiali e della tecnologia di stampa più idonea.
Il secondo ciclo di articoli, condotti insieme agli esperti Poplast, ha messo in luce i vantaggi specifici della tecnologia flessografica e di quello rotocalco in condizioni di produzione reali, in funzione delle caratteristiche di commesse specifiche e del tipo di organizzazione del converter lombardo, spiegando in base a quali criteri si sceglie l’uno o l’altro tipo di stampa.
Quest’anno il cammino prosegue in Veneto grazie alla disponibilità di un converter con una storia interessante di evoluzione da piccolo “sacchettificio” locale a fornitore leader di una grande varietà di packaging, fortemente orientato alla sostenibilità. Una storia che dal nostro punto di vista è interessante anche perché oggi questo converter possiede tutte le tecnologie e le competenze necessarie a produrre in casa il materiale che lavora, a stamparlo, accoppiarlo e gestirlo a finelinea per il taglio e la consegna, permettendoci di seguire dal vivo tutte queste fasi della trasformazione di un packaging.
SDR PACK, un converter con tutte le tecnologie
Parliamo di SDR PACK, già Sacchettificio di Rosà. La sua offerta oggi comprende soluzioni di packaging flessibile in film plastico, a base carta e compostabile, monolayer e accoppiate, stampate in flexo e digitale fino a 10+1 colori. Una delle “cifre” di SDR (non l’unica, ovviamente) è un’attenzione all’eco-compatibilità che si traduce non soltanto in un Bilancio di Sostenibilità che la colloca fra le aziende italiane più evolute (lo potete leggere attivando il QRcode a inizio articolo), ma anche, molto fattivamente, nella capacità di formulare e trasformare nuovi materiali sostenibili, a partire dalle innovative plastiche riciclabili e compostabili che troviamo in catalogo.
Anche per questo i nostri insiders, e noi con loro, trovano stimolante come si lavora in SDR: le cosiddette plastiche ecologiche presentano nuove e sfidanti criticità funzionali e estetiche, e poter vedere con quali metodi e tecnologie vengono affrontate è di sicuro interesse. Magari con l’aiuto dei fornitori di tecnologia, che potranno spiegare il contributo specifico del singolo impianto in relazione alle esigenze del cliente veneto e del particolare prodotto di cui si parlerà in ciascun articolo.
Viaggio a tappe: dall’estrusione al taglio, partendo da bofrost
Bonaria e Melegatti hanno progettato il loro viaggio, come logico, partendo dall’inizio ovvero dai processi di estrusione dei film plastici, per proseguire con i successivi step di stampa, laminazione e taglio. Li racconteranno a puntate a partire dal prossimo Converting 3/2022. Ciascuno di questi passaggi verrà descritto seguendo la produzione di un packaging realizzato da SDR per vari brand, grandi e piccoli, evidenziandone gli aspetti cruciali e le scelte effettuate di volta in volta dagli esperti del converter veneto per ottenere la soluzione desiderata.
Partiremo dunque parlando di estrusione di una confezione realizzata per il noto marchio bofrost, che vende e distribuisce a domicilio prodotti alimentari surgelati e deve rispondere a molti requisiti stringenti di conservabilità e sicurezza. Con l’aiuto di Hosokawa Alpine, che ha fornito l’impianto installato a Rosà, ma soprattutto dei tecnici di SDR PACK, i nostri esperti seguiranno il processo per capire qual è il contributo specifico della tecnologia e quali sono le competenze e la gestione che fanno la differenza, affermando SDR come partner in grado di fare innovazione e di superare i problemi produttivi.
Gli altri brand con cui proseguiremo il cammino nella stampa, nella laminazione e nel taglio sono altrettanto interessanti. Non vi sveliamo i nomi subito: saranno una sorpresa.
SDR PACK: energia, etica, evoluzione
SDR PACK (Rosà, VI) progetta e realizza soluzioni di imballaggio flessibile convenzionale ed eco-friendly in carta, plastica e compostabile, stampabile in flexo fino a 10 colori, per il food e il non food. Dagli esordi nel 1960, per iniziativa di un geniale Giorgio Ferracin capace di prefigurare il futuro del prodotto confezionato, alla drastica svolta impressa dai tre figli Carlo, Sandro e Marina, fino all’ingresso dei figli dei figli – Giorgia Ferracin, Nicolò Ferracin e Matteo Boscardin – con ruoli e mansioni di responsabilità: quella del Sacchettificio di Rosà oggi SDR PACK è la storia di una famiglia di imprenditori forti, che evolve insieme al mercato, in armonia con lo sviluppo delle tecnologie ma anche delle esigenze e dei valori dei clienti.
E non confonda il lettore il termine “valori” che rimanda alla sostenibilità ambientale, economica e sociale alla base della Missione e degli obiettivi di SDR: non è un’etichetta ma un impegno. Lo troviamo documentato nel Bilancio di Sostenibilità e di scelte di campo come il sostegno alla Fondazione Carta Etica del Packaging. Lo stesso impegno ispira l’evoluzione delle tecnologie, della R&D e degli investimenti in impiantistica allo stato dell’arte. Oggi a Rosà sono in funzione 5 estrusori, 4 macchine da stampa flexo, 4 accoppiatrici solventless e si sta ultimando la costruzione del nuovo Innovation Headquarter dove si svilupperà il packaging del futuro: innovativo, eco-friendly e 4.0.
Il team al lavoro
Coordinatori
- Simone Bonaria, specialista di inchiostrazione, lavaggi e sistemi di raclatura
- Matteo Melegatti, specialista macchine da stampa flexo e sistemi accessori
Esperti SDR
- Carlo Ferracin, Direzione;
- Matteo Boscardin, Plant Manager;
- Kenan Kasibovic, Responsabile di Produzione