Come Heartland Label Printers ha migliorato la produzione adottando la tecnologia di pulizia laser ALCS di Laserclean per i propri anilox.
Nel marzo 2019 l’azienda olandese Laserclean ha installato una macchina per la pulizia laser ALCS 1000 SF Anilox presso Heartland Label Printers (Little Chute, USA). In questa intervista Michael Harmeyer, direttore operativo dell’etichettificio statunitense, racconta e commenta le ragioni della scelta.
Chi è Heartland Label Printers e perché avete deciso di investire nella tecnologia di pulizia laser?
Heartland Label Printers è stata fondata nel 1990 con l’obiettivo di produrre substrati di qualità ed etichette personalizzate a trasferimento termico e termico diretto. Nel 2017 ci siamo espansi, investendo in un impianto di produzione all’avanguardia di oltre 12mila metri quadrati situato a Little Chute, WI. Abbiamo anche arricchito la nostra offerta completando la gamma di prodotti con nastri a trasferimento termico, prime labels e rotolini per ricevute. Ma non solo: essendo in rapida crescita e rinomati in tutta la nazione, volevamo difendere la nostra leadership sia in termini di qualità che di efficienza produttiva: da qui l’investimento sul laser.
Ci spieghi meglio
Poiché lavoriamo con 14 macchine da stampa e oltre 150 rulli anilox, sapevamo di dover migliorare il nostro processo di pulizia anilox per ottenere e mantenere la massima qualità di stampa e controllare meglio il processo. Infatti, soprattutto a causa del crescente utilizzo di rulli ad alto numero di linee, abbiamo spesso dovuto affrontare problemi di qualità. Attraverso ricerche di mercato abbiamo appreso che la pulizia laser è l’unica tecnologia che supera i limiti della pulizia chimica (ultrasuoni). In più, sebbene la capacità di pulizia fosse il motivo principale per cui abbiamo preso in considerazione la pulizia laser, in Heartland Label Printers volevamo anche fare un passo avanti verso la riduzione dell’uso di sostanze chimiche dannose e dei rifiuti pericolosi. La pulizia laser è il metodo più sostenibile in quanto non richiede acqua, prodotti chimici o granulati. Ad eccezione di un piccolissimo volume di sporco prelevato dai rulli e raccolto nei filtri, non c’è spreco. Inoltre, il consumo di energia è basso. Secondo noi è la tecnologia del futuro.
Può descrivere più in dettaglio i problemi di qualità che avevate e perché ritiene che la pulizia laser sia la soluzione migliore?
La problematica principale era una densità del colore troppo bassa, causata dall’insufficiente trasferimento di inchiostro, che affrontavamo cambiando e ripulendo spesso i rulli, e aggiungendo pigmenti per ottenere una stampa più bella. Però non eravamo soddisfatti. Oltre a sostenere i costi del maggior consumo di inchiostri e prodotti chimici per la pulizia, e dei fermi macchina prolungati, ci rodeva il pensiero che avremmo potuto fare di meglio se solo gli anilox fossero stati veramente puliti. Inoltre, la corrosione degli anilox causata dalla pulizia chimica, a volte causava problemi di stampa e riduceva la durata complessiva dei nostri rulli.
Per cogliere appieno i vantaggi della pulizia laser è importante sapere che lo sporco sedimentato sui rulli anilox non è generato solo dall’accumulo di pigmenti – cosa del tutto evidente – ma anche di polimeri che invece non sono visibili.
E se la pulizia chimica rimuove principalmente i pigmenti, restituendo un rullo all’apparenza pulito e col suo volume ripristinato, non riesce a eliminare il sottile strato di polimeri che ne ricopre ancora la superficie. Dunque, spesso come misura della pulizia del rullo si considera solo il volume della cella ma un parametro molto più importante è la tensione superficiale del rullo.
E dunque?
La ceramica ha un’elevata tensione superficiale, di circa 55 Dyne, mentre quella del polimero è più vicina ai 28 Dyne. È per questo che il residuo di polimero è dannoso: compromette la tensione superficiale del rullo e di conseguenza riduce il trasferimento di inchiostro dal rullo alla lastra polimerica. Infatti, due materiali che hanno una tensione superficiale simile non si attraggono.
La soluzione, chiaramente, è di aumentare la tensione superficiale del rullo rimuovendo lo strato polimerico, e solo il laser riesce a farlo con efficacia, con un processo combinato che brucia, vaporizza e disgrega le molecole di sporco. Anche degli inquinanti più difficili come vernici, inchiostri a base d’acqua e inchiostri 2K.
In sintesi, la tecnologia laser pulisce il rullo in profondità, ripristinando completamente sia il volume della cella sia la tensione superficiale. Per questo a nostro giudizio le macchine per la stampa flexo e di etichette necessitano del laser per superare i problemi di pulizia e aumentare la qualità di stampa (ad esempio di densità del colore).
Perché avete scelto la società olandese Laserclean e qual è la vostra esperienza ad oggi?
Ci aspettavamo tutti i vantaggi della pulizia laser e, anche se la mia esperienza di tecnico mi insegna a non farmi mai delle aspettative troppo alte, sono particolarmente soddisfatto di questo fornitore. Heartland Label Printers lavora con la nuova macchina ALCS ormai da due anni e siamo contenti. Il vantaggio principale che abbiamo ottenuto da questa tecnologia è il miglior controllo del processo di stampa che si traduce in una qualità elevata e costante dei lavori. La densità di colore raggiunta è persino più elevata di quello che ci aspettavamo, e anche l’efficienza del processo ci ha soddisfatti: in soli 6 minuti puliamo perfettamente un rullo standard e possiamo usarlo subito. Inoltre, la macchina Laserclean è veloce, silenziosa, pulita e molto facile da usare.
Maggiori informazioni: info@laserclean.nl