Quasi 90 i convitati al caffè digitale Finlogic di venerdì 14 maggio. Il primo dei tre incontri postprandiali in live streaming, della durata “precisa precisa” di mezz’ora, è stato partecipato e – come annunciato in apertura dalla marketer del gruppo, Silvia Tittozzi – denso di informazioni utili a chi fa e usa packaging ed etichette per capire dove puntare per crescere (e con quali tecnologie).
Informazioni e consigli di un gruppo che si propone come partner nel cammino verso la digitalizzazione dei flussi e dei servizi, per operare con profitto in un contesto dominato da lotti sempre più frammentati e da una personalizzazione spinta. Ne hanno parlato Dino Natale, AD del gruppo e stratega della sua crescita, e Aldo Pisanello, responsabile sviluppo della Divisione Digitale.
Finlogic fornisce soluzioni complete – hardware, software e di servizio, con i relativi materiali di consumo – per l’etichettatura, la codifica, l’identificazione automatica e la stampa 3D, e ha mostrato di saper leggere molto bene i trend della domanda. Puntando su queste linee di prodotto e le relative tecnologie abilitanti (inkjet, 3D, elettrofotografica), per applicazioni che tutti gli studi di mercato danno in crescita costante, Finlogic ha infatti chiuso il 2020 con un fatturato di 50 milioni di euro, frutto di una crescita costante a doppia cifra negli ultimi 10 anni. In questo arco di tempo la società si è quotata in borsa, ha acquisito 10 imprese (alcune poi inglobate per fusione) e allestito una struttura commerciale e di assistenza che copre capillarmente il territorio nazionale. Pilastri: Sedi commerciali con stabilimenti produttivi a Bollate (MI), Piacenza e Acquaviva delle Fonti (BA); altre 4 sedi commerciali a Torino, Bergamo, Firenze e Roma; 3 show room nelle sedi principali, 7 centri di assistenza tecnica diretta.
Prossimi caffè venerdì 21 (quando si entrerà nel vivo di soluzioni e campi applicativi, con casi pratici e macchine in funzione) e venerdì 28 maggio, sempre alle h14.30.